Gualtieri: il Covid19 è la mia sfida più difficile

Presidente e amministratrice delegata di Tper racconta che la situazione è sempre stata sotto controllo, ma la normalità dei servizi arriverà solo il prossimo anno, dando per scontato che le cose vadano per il verso giusto e che tutte le attività riprendano il loro corso, come la scuola. Quindi il tema vero sarà l’autunno: bisognerà riorganizzare tutto

di Barbara Beghelli, giornalista


Fase2, parola d’ordine di Tper: monitoraggio. Lo ripete come un mantra tutte le volte che entriamo in argomento, la presidente e amministratrice delegata dell’Azienda dei Trasporti Pubblici, Giuseppina Gualtieri. Economista, guida la Spa il cui capitale è frazionato in azioni tra la Regione (46,13% delle quote), il Comune di Bologna (30,11%), la Città Metropolitana (18,79%), l’ACT di Reggio Emilia (3,06%), la Provincia di Ferrara (1,01%), il Comune di Ferrara (0,65%), Ravenna Holding Spa (0,04%) e la Provincia di Parma (0,04%).Da quest’anno il settore ferroviario di Tper é confluito nella società TrenitaliaTper, che gestisce il servizio regionale. La flotta dei bus conta attualmente 1.200 mezzi: 940 in servizio nel bacino di Bologna, i restanti a Ferrara. Con un fatturato di 270 milioni, 1.715 dipendenti maschi e 471 femmine, la sola Tper (quindi escludendo società partecipate e controllate del gruppo) conta 255 autiste (17,7%). E a pensarci, di passi ne sono stati fatti tanti. Le prime conducenti sono arrivate nel 1973 e considerando che il trasporto pubblico esiste dal 1880, significa che per un secolo hanno guidato solo gli uomini.

E’ un lavoro che consiglia, alle ragazze?

“Deve chiederlo a loro, io dico sempre che si deve poterlo scegliere, un mestiere. Comunque ci sono turni agevoli e si accede per selezione pubblica”.

Quante donne manager vanta, Tper?

“Due su 12. Nel mio settore non compaiono o quasi, ai vertici. Ci sono molte manager, ma non sfondano. Allargando la visuale oltre i trasporti, c’è il solito problema culturale. Stesso ruolo, busta paga inferiore. Molta strada da fare”.

Il curriculum é importante?

“La gavetta è necessaria, non ci si improvvisa. Poi bisogna avere le opportunità, io le ho avute. Ma in ogni caso serve competenza, impegno e costanza. E per trovare  occupazione, beh, meglio una formazione tecnico-scientifica”.

Lei è figlia di imprenditori?

“No (ride). Provengo da una normalissima famiglia emiliana. L’entusiasmo me l’hanno trasmesso i docenti al liceo, a Carpi. I miei mi hanno lasciata fare e questo è il risultato”.

Gualtieri è manager di lungo corso. AD e presidente dell’Aeroporto, DG di Nomisma, presidente di Ervet. La prova più difficile della sua esperienza professionale?

“Beh, questa del post-emergenza Covid é una fase molto delicata perché sconosciuta. Molto impegnativa. Perciò serve un monitoraggio continuo, ora, più che mai. Fermo restando che la legge prevede l’autoresponsabilizzazione del passeggero e che noi mettiamo a disposizione i verificatori (gli operatori che fanno anche la controlleria dei biglietti), occorre responsabilità da parte di tutti”.

La terminologia dei trasporti può essere un programma, per chi non è del settore. Mancorrenti, pulsantiere, appigli, validatori, emettitrici. A proposito, la bigliettatura a bordo tramite conducente é ancora sospesa?

“Sì. Occorre essere accorti e usare misure di massima precauzione, anche se sembrano banali. Personalmente cerco di essere prudente, comportamento che continuo a tenere insieme con il mio staff, traducendolo a livello aziendale. Non ho paura, ma il timore che percepisco è generale e giustificato. Peraltro i concetti che ognuno di noi deve acquisire sono due: distanziamento e cautela”.

Dei problemi ci si occupa e non ci si preoccupa…

“Esatto. La situazione in Tper é sempre sotto controllo e io sono soddisfatta. Abbiamo lavorato bene. Ma sia chiaro che la normalità dei servizi arriverà solo il prossimo anno, dando per scontato che le cose vadano per il verso giusto e che tutte le attività riprendano il loro corso, come la scuola. Quindi il tema vero sarà l’autunno: bisognerà riorganizzare tutto”.

Ci sono state defezioni, nel periodo dell’emergenza? Autisti che non se la sentivano di guidare per paura dei contagi?

“Mediamente abbiamo registrato un alto senso di responsabilità. Le scelte su mezzi e corse sono state fatte in pieno accordo coi Comuni e la Regione. Abbiamo pensato al personale che doveva utilizzare il servizio per svolgere i turni ospedalieri. Vero é che siamo passati dal dimezzamento dei passeggeri a meno 95% degli utenti, e con i servizi calati del 20 percento rispetto alla normalità. Ma ora siamo in netto recupero, già oltre il 30%”.

Presidente. Lei si ritiene fortunata?

“Sì. Ho una figlia grande che continua a darmi soddisfazioni e un marito impegnato nel Terzo settore. Il lavoro è importantissimo, ma non è tutto”.


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