Il Bastardo senza nome, un vaccino che sembra funzionare

Fortebraccio, Ghino di Tacco, Anonymous che sia, questo fenomeno nella giovane e intensa esistenza di Cantiere Bologna pare un sintomo immunitario positivo, la presenza di globuli bianchi efficaci nel confronto tra informazione e politica. Ma quel vecchio provocatore, quella sorta di Falstaff saprà-vorrà-potrà correre il rischio di far la fine dei profeti?

di Gabriele Via, poeta


Caro direttore, leggo l’invito e mi sento sollecitato a rispondere, come cittadino ma anche come interlocutore attivo di Cantiere.

Ho assistito da subito con stupore, piacere e speranza, all’insorgere della voce di Vecchio Bastardo. Fortebraccio, Ghino di Tacco, Anonymous che sia, questo fenomeno nella giovane e intensa esistenza di Cantiere Bologna mi pare che sia un segnale chiaro. Io lo leggo come un sintomo immunitario positivo. La presenza di globuli bianchi efficaci che, in una determinata posizione del ruolo dell’informazione rispetto alla politica (certamente con riferimento locale) e alla cultura trova la maniera fisiologica di mettere in atto quelle dinamiche compensazioni, proprio come con fluidità fa un organismo vivente, per mantenere la temperatura corporea, il metabolismo le funzioni vitali ecc.

Questo Vecchio Bastardo credo che assuma funzioni e ruoli di straordinaria importanza. Tutela al di là della forza personale e della solidità del collettivo questa giovane scialuppa armata e condotta da sapienti vecchi lupi di mare.

Vorrei far giungere quel che scrivo fino a un punto in cui il mio interlocutore molto ragionevolmente si senta autorizzato a finire il ragionamento senza che io lo abbia fatto. E non perché io ami gettare il sasso e nascondere la mano – altrimenti neanche avrei affrontato la questione, e questo lo può capire anche uno che scrive poesie – ma perché così facendo si può innescare forse un ragionamento sulle cose e sul loro processo che in questa situazione molto particolare, secondo il mio parere, può essere molto utile.

Per “situazione molto particolare” intendo proprio il contesto attuale di Bologna in questa epoca di autentica emergenza di tutto il mondo della informazione/comunicazione, dalle relazioni interpersonali alle relazioni professionali, istituzionali, fino alla informazione/comunicazione pubblica.

Bologna, la città in cui è apparso il mistero Sardine, proprio a denunciare un problema di informazione/comunicazione, e in cui è apparso il nuovo volto di Stefano Bonaccini in una piazza gremita che aveva tutte le caratteristiche estetiche del populismo. Bologna figlia del Dams, di Eco e Anceschi. Bologna Papalina e modernista. Bologna di Dozza e Lercaro. Bologna in cui arriva Zuppi e non si sa cosa se ne stia andando.

Bologna che gli stessi bolognesi incarnano e ignorano con sbalorditiva efficacia. Ho cercato nei miei interventi su queste pagine di insistere sullo specchio della storia, più volte.

Ora Cantiere ha una nuova voce, esiste questa specie di Falstaff, e il Re lo sa. Io non voglio assolutamente sapere chi è Vecchio Bastardo. Anzi vorrei che ognuno sentisse di essere la meraviglia di scoprire un proprio argomento, una propria voce rappresentata da questo autoironico super eroe che trova sulla pagina di Cantiere lo spazio per dar voce a qualcosa di forte utile e prezioso.

Non so se l’esperimento riuscirà. Io lo spero. Vecchio Bastardo si è messo nella posizione del profeta che sta fuori dal palazzo del Re e che senza peli sulla lingua ha la buccia di dire al Re che ciò che fa non va bene per questo e quest’altro motivo. Ora, sappiamo tutti che fine fanno questi profeti. E anche che fine fece il povero Falstaff.

Per questo motivo la mia provocazione consiste nel dire che non credo che Vecchio Bastardo saprà-vorrà-potrà correre questi rischi. E ovviamente spero di essere smentito dal seguito della vicenda.


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