«Matteo Lepore cita Greta, sorpresa. Solo per me?»

Chiunque intenda candidarsi a Sindaco ha il dovere di indicare due semplici numeri: quanta CO2 viene emessa oggi dalla Città Metropolitana e di quanto dovranno essere ridotte le emissioni di gas climalteranti da oggi al 2030. Primarie di coalizione? Meglio andare al primo turno con liste separate e programmi chiari, con un impegno a un sostegno leale al secondo. Ogni candidato indichi le sue priorità per i prossimi anni e i nomi di tre possibili assessori con cui realizzarle

di Ugo Mazza, già dirigente politico


Greta Thunberg è l’incipit di un breve ma ispirato articolo con cui Lepore delinea uno scenario di altissimo impegno. In questo scenario, immagina una “replica in digitale” di Bologna Metropolitana con cui “prevedere” in modo scientifico il nostro futuro, utilizzando quel “modello digitale” per verificare vari scenari per il futuro della città, incluse le possibili strategie di «adattamento ai cambiamenti climatici».

Avere un grande progetto e governare giorno per giorno, come scrive, «affonda le radici nella solida tradizione amministrativa» della sinistra bolognese, anche se l’esempio sul contributo di Dozza per la ricerca nucleare non è tra i migliori possibili, come sarebbe l’abbandono del tram.

La sinistra bolognese, di certo il Pci, pensava al socialismo mentre governava la città affrontando i problemi concreti, senza fare il “salta fossi”. Fuor di metafora, è giusto immaginare una forte innovazione per Bologna, ma chiunque intenda candidarsi a Sindaco ha il dovere di indicare due semplici numeri: quanta CO2 viene emessa oggi dalla Città Metropolitana e di quanto dovranno essere ridotte le emissioni di gas climalteranti da oggi al 2030 per rispettare il Piano Ue e ridurle del 55% per evitare eventi drammatici. Non c’è tempo da perdere: ogni scelta nei prossimi 10 anni dovrà misurarsi con questa realtà.

Su questo obiettivo dovranno ruotare il Programma elettorale per Bologna e le scelte dei prossimi cinque anni di governo, al fine di individuare scelte positive e coerenti, misurabili nei loro effetti climatici, volte a ridurre le emissioni di abitazioni, mobilità, terziario, industria, agricoltura e rifiuti.

Solo così si potrà coniugare la buona amministrazione quotidiana con una visione strategica per frenare il riscaldamento della Terra, prima ancora dell’adattamento al cambiamento climatico, evitando di abusare della parola sostenibilità per non cambiare nulla.

Il centro-sinistra sarà all’altezza del compito? I cittadini sosterranno questo impegno? So bene che nel Pd questo è un tema che divide, come so che tanti del Pd ne sono consapevoli. Così come penso che la sinistra sociale-ambientale, di cui mi sento di fare parte, debba sapere unire ancora di più la capacità di proposte di cambiamento, per la tutela ambientale e il sostegno sociale ai lavoratori e alle persone più deboli, eventualmente danneggiate.

È una fase di transizione inevitabile, ma penso che il centro-sinistra possa uscirne rafforzato. Certo, è necessario «rompere gli schemi», come dice Lepore, ma va fatto oggi, non domani. Invece di “saltare il fosso”, bisogna definire oggi e in modo partecipato le priorità ambientali e sociali per orientare, con rigore e duttilità, tali scelte per i prossimi cinque anni sula base del quale selezionare il personale politico, coerente con questi obiettivi.

Come fare? Due sono le possibilità: primarie di coalizione, oppure liste autonome al primo turno, ma unite al secondo per battere il centro-destra.

La scelta delle primarie di coalizione appare quasi scontata, ma io penso che lo sarebbe solo se i sondaggi rendessero chiaro il rischio di una vittoria del centrodestra al primo turno. Se così fosse, le primarie dovrebbero prevedere forti novità per renderle “credibili”. Penso che ogni candidato dovrebbe sintetizzare il suo programma, indicare le priorità e le cose da fare in cinque anni e indicare almeno tre persone che lo affiancheranno come assessori per realizzarle, permettendo così ai partecipanti di percepire il senso e la reale coerenza.

Ma se, come spero, il centro-destra non sarà così forte, allora credo che sarebbe più logico che al “primo turno” si presentassero liste separate con propri candidati a sindaco, con l’impegno a un confronto leale e al sostegno reciproco al candidato unico del centro-sinistra, al secondo turno. In tal senso ritengo necessaria e auspico la formazione di una lista unica delle forze sociali e ambientali (coraggiosi, verdi, coalizione civica, art.uno) che competa con il Pd per scelte avanzate e coerenti.

Ritengo che questa scelta possa favorire la partecipazione al voto dei cittadini, degli elettori di centro-sinistra, per un voto trasparente e basato sulle libere propensioni culturali e politiche e sulla certezza dell’unità del centro-sinistra al secondo turno per battere il centro-destra.

Al primo turno, ogni lettore potrà scegliere tra i tanti candidati delle diverse liste per eleggere in Consiglio Comunale le persone che per la loro coerenza e competenza saranno all’altezza dei nuovi compiti per indirizzare e controllare in tal senso l’attività della Giunta. Mentre al secondo turno, tutti insieme, si voterà il candidato della lista che avrà ottenuto più voti per eleggerlo a Sindaco della Città Metropolitana.

Sono convinto che questa “competizione positiva” tra le liste del centro-sinistra avrebbe la forza per attrarre al voto tanti astensionisti di sinistra, i giovani e le tante persone scese in campo a fianco di Greta, oltre ai cittadini che non pensano di votare per il M5s. Lavorando comunque perché la lista 5S possa essere la terza lista del centro-sinistra.

Se “nulla sarà più come prima” – si è detto così in questi mesi – riflettiamoci, parliamone.

Photo credits: Marcus Spiske


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