«Il Pds pagò con Guazzaloca la sicumera. Il Pd? È assente…»

«Per aprirsi la strada il partito democratico della sinistra, col supporto della Lega delle cooperative, cambiò il vertice della Camera di Commercio: il “silurato” reagì con signorilità, poi divenne sindaco. Nessuno pagò dazio per quella sconfitta epocale. Ora ci sono prodromi temporaleschi e all’improvviso, con la candidatura di Isabella Conti, è tutto molto incerto. Con Matteo Lepore è stato fatto tutto alla rovescia, nel silenzio e nell’assenza del Pd»

di Aldo Bacchiocchi, già dirigente politico Pci, Pds, Ds, Pd


Giorgio Guazzaloca era presidente, al primo mandato, della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Bologna: da tutti stimato. Il sindaco Valter Vitali era in scadenza; ambiva a succedergli Sandro Ramazza, intelligente segretario del locale Pds il quale, per aprirsi la strada, pensò a come quietare, e trovarvi una sponda, proprio la Camera di Commercio.

In questo disegno Ramazza fu supportato dal segretario della Lega delle cooperative Pierluigi Stefanini, già sperimentato dirigente politico, che riuscì, con ampi consensi, a fare eleggere come presidente della Cciaa, Giancarlo Sangalli, segretario di Cna, la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa.

Guazzaloca incassò e reagì a testa alta e con signorilità e divenne poi il nuovo sindaco di Bologna. Un evento di portata storica per Bologna che ebbe una eco nazionale e internazionale. Poco dopo la sua elezione una pesante malattia ghermì il neo sindaco.

Per il Pds fu una sconfitta pesante per la quale ci fu chi non pagò dazio. La sicumera del Pds si ritorse contro lo stesso Pds. Di questi tempi i prodromi delle prossime elezioni sono percorsi da inaspettati nubifragi.

Con un cordiale “in bocca al lupo” a Matteo Lepore forse sì può osservare che il Pd insieme con il sindaco a fine mandato avrebbero dovuto per prima cosa costruire una coalizione e un programma; successivamente avrebbero dovuto esaminare, con tutti gli assessori e colleghi di giunta, la pur legittima opzione Lepore.

Invece tutto è stato fatto alla rovescia, nel silenzio e nell’assenza del Pd.

Inaspettata (forse neanche tanto) è giunta poi la candidatura della sindaca di San Lazzaro di Savena, Isabella Conti. Ora tutto si carica di inattesa incertezza.

Nel ribadire il mio “forza Matteo” non dico nulla, per ora, sulle “Primarie” inventate senza gazebo da Ponzio Pilato. L’esito è tristemente noto.


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