Una poltrona per tre

La candidatura del centrodestra per le prossime elezioni comunali sembra ancora in alto mare, e le tensioni a tema Rai tra Lega e Fratelli d’Italia non aiutano. Uno stallo alla messicana che potrebbe essere risolto con una bella iniezione di democrazia, prendendo spunto dal campo opposto

di Aldo Balzanelli, giornalista


Battistini, Cangini, Mugavero. Chi sarà il candidato  sindaco del centrodestra? Tra qualche giorno, qualche ora? Finalmente lo sapremo. 

Quanto sta accadendo da settimane sembra tutto normale, ma non è affatto normale. Provate a immaginare se una manfrina del genere fosse capitata nel centrosinistra. Apriti cielo. incapaci a decidere, ma soprattutto scandalo per la decisione di affidare a Roma la scelta. Sento gia le urla “potestá sottratta ai bolognesi” “devono essere i territori a decidere il candidato” e via pontificando. 

Invece succede a destra e allora tutto va bene. L’elettorato “moderato” tanto severo con la sinistra non batte ciglio. La pazienza dei commentatori è infinita. Si accetta senza fiatare il fatto che la scelta sia condizionata prima dagli accordi tra le forze politiche per le città più importanti, ed ora addirittura subordinata alla difficile intesa sulla commissione di vigilanza Rai. I bolognesi di centrodestra non decidono nulla. 

Tra l’altro la Lega di bolognese ha davvero poco, visto che non trovando evidentemente sotto le Due torri  un dirigente adeguato, Salvini ha dovuto mandare un commissario. Sì, proprio quell’Ostellari che tanto si è dato da fare per mettere i bastoni tra le ruote al disegno di legge Zan. 

Davvero un bello spettacolo insomma. Ed ora tutti ad attendere con trepidazione l’arrivo del messia Matteo Salvini, che come un re magio forse porterà finalmente in dono il nome del candidato. Civico naturalmente. E guarda un po’,  quando si evoca un civico questi finisce poi sempre per cadere nella metà del campo del centro destra. Chissà com’è.

Ma la scelta di puntare sul civico non è affatto casuale, è una scelta politica misurata sulla situazione reale. Non c’è una personalità alla Guazzaloca e il centrodestra vede poche possibilità di vittoria. Quindi mettendo in campo un civico, se perde ha perso lui, non il centrodestra. Se per caso dovesse prevalere invece, o fare comunque una bella figura, ci vorrebbe pochissimo a girare la frittata e intestarsi la vittoria “resa possibile dal fondamentale contributo delle forze di centrodestra”.

Su questo Lega e Forza Italia sembrano convenire, anche se puntano su un  “civico” differente. Più defilati invece i Fratelli d’Italia, che di fronte alle modeste possibilità di vittoria hanno la tentazione di giocare a “chi ce l’ha più lungo” nella partita per la leadership nazionale. Cioè, visto che tanto perdiamo, dimostriamo a tutti che siamo noi i più forti, messaggio che la Meloni potrebbe far fruttare anche a Roma. 

Detto ciò il candidato arriverà, forse già domani, e a dispetto delle teorie fin qui esposte, i tre partiti giureranno di essere d’accordo su tutto e di esserlo sempre stati.

Se la luce non si vedrà neppure domani però perché non pensare a copiare il metodo del centrosinistra? Avete tre candidati possibili? Metteteli a confronto con le primarie. Un bel tuffo nella democrazia non farebbe male a nessuno.


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