Beyond Borders, un progetto internazionale che parte da Bologna per oltrepassare i confini

Se ben sfruttata, la nuova Era digitale nella quale ci troviamo permetterà al Teatro di trovare nuove forme espressive oltre alle fondamenta su cui reggere la propria trasformazione. Per questo, insieme a prestigiosi partner internazionali vogliamo puntare l’attenzione sul rapporto tra arti performative e comunità, processi creativi e sostenibilità, utilizzando un metodo basato sul confronto continuo fra tradizione e innovazione, in grado di valorizzare tecniche e saperi secolari provenienti da differenti culture

di  Compagnia Teatrale Instabili Vaganti


Nell’ultimo anno e mezzo siamo stati chiamati, in quanto artisti, a chiederci spesso dove stesse dirigendosi l’arte del Teatro. Per questo abbiamo sentito necessario adeguare il linguaggio espressivo ai cambiamenti che l’emergenza pandemica stava portando nel mondo. La nostra ricerca ha così toccato nuovi luoghi di rappresentazione, canali di diffusione e mezzi espressivi come quello del cinema.

Abbiamo voluto dare un nuovo significato al termine confine, abbandonando l’idea di chiusura  a favore di un’idea di unione tra due parti. Abbiamo condiviso questa visione con numerosi artisti stranieri ai quali, bloccati dal lockdown, abbiamo proposto una collaborazione a distanza su temi condivisi, attingendo a piene mani alle arti performative quali strumenti per mettere in scena i nostri progetti in forma virtuale, sul web. La chiusura dei luoghi di spettacolo ci ha ispirato, obbligandoci a sperimentare un’altra strada e altri luoghi a noi congeniali ai quali potessimo riconoscere il ruolo di palcoscenico.

La prima parte del progetto interdisciplinare Beyond Borders (2020/2021), ha generato web serie performative dove teatro e audiovisivo si sono uniti in un equilibrio di forma e contenuto. 8  e ½ Theatre Clips, SIE7E e VideoDante hanno trovato nella dimensione del web la loro collocazione. Questo lavoro di ricerca è stato infine tradotto narrativamente in uno spettacolo, Lockdown Memory: abbiamo voluto mettere insieme appunti testuali, note visive, partiture fisiche e musicali, conversazioni su Zoom e scene di vita quotidiana degli artisti coinvolti, tutti frammenti drammaturgici in divenire che raccontano la nascita del progetto Beyond Borders.

Oggi siamo pronti a debuttare con le nuove tappe di Beyond Borders (2021/2022), un progetto teatrale che parte da Bologna in occasione di PerformAzioni International Workshop Festival e che porterà nella nostra città – attraverso residenze artistiche spettacoli ed eventi – artisti da ogni parte del mondo, tra cui USA, Malesia, India e Cile. Vogliamo contribuire a rendere Bologna un palcoscenico internazionale attraverso progetti multidisciplinari e un’attività di sperimentazione che sappia dare risalto anche a luoghi di Bologna non scontati. Abbiamo già lavorato in  location come il Padiglione de L’Esprit Noveau o il Museo Civico Archeologico dove abbiamo allestito i set delle produzioni di teatro virtuale e in questi stessi luoghi ci piacerebbe portare anche l’attività dal vivo. 

Grazie alla vittoria del bando Boarding Pass Plus promosso dal MiC infatti, il progetto si estende quest’anno ad una prestigiosa rete di partner nazionali e internazionaliche comprende, in Italia, un raggruppamento di soggetti del panorama teatrale contemporaneo che ci vede capofila insieme ad ATER Fondazione, L’Arboreto Teatro Dimora e La Mama Umbria International, e all’estero, importanti Festival e istituzioni culturali come La Mama di New York, il Festival Cross Currents di Washington DC – USA, i Festival FINTDANZ e FITICH – Cile, il Festival FolkCanarias – Spagna, TAFMA e Festival Hornbill – India, Studio Ramli Hassan – Malesia, Centre Culturel Regional de Dakar Blaise Senghor – Senegal.

Vogliamo puntare l’attenzione sul rapporto tra arti performative e comunità, processi creativi e sostenibilità, utilizzando un metodo basato sul confronto continuo fra tradizione e innovazione, in grado di valorizzare tecniche e saperi secolari provenienti da differenti culture e attualizzandole, facendole penetrare in modo dirompente in questa nuova Era digitale nella quale ci troviamo e che, se ben sfruttata, permetterà al Teatro di trovare nuove forme espressive oltre alle fondamenta su cui reggere la propria trasformazione.


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