De Benedictis vota De Micheli: «È concreta e competente»

La segretaria del circolo 2 agosto 1980 e capogruppo per il centro-sinistra in Quartiere Porto-Saragozza racconta perché ha deciso di sostenere l’ex ministra nella corsa per la Segreteria nazionale del Partito democratico

di Barbara Beghelli, giornalista


Si è iscritta al Partito democratico dopo la sua fondazione. Di origini pugliesi, è arrivata a Bologna per frequentare l’università e qui è rimasta, lavorando come specialista in Pneumologia e Allergologia prima a Imola e poi al Sant’Orsola, fino a due anni fa. Del suo passato di studentessa esalta la parentesi “coinvolgente” e “formativa” del femminismo militante.

Elena De Benedictis, appassionata di natura, iscritta al Cai e che col marito accudisce un cane e quattro gatti, sintetizza così il suo percorso: «Mi iscrissi al Pd negli anni dei governi Berlusconi perché non accettavo che il mio Paese fosse in mano a una classe politica che non stimavo». Di lì ha iniziato a frequentare il circolo 2 agosto 1980, dai connotati fortemente operai, dove le riunioni erano ricolme di passione e molto partecipate. Successivamente è stata eletta segretaria del circolo, attualmente membro della Direzione provinciale del Pd e consigliera al secondo mandato del Quartiere Porto-Saragozza (capogruppo di centro-sinistra) è coordinatrice della commissione Benessere Animale, che esiste per volontà sua.

Lei fa parte del comitato bolognese che sostiene Paola De Micheli: cosa apprezza della candidata?

È una donna militante e delle istituzioni, di cui elogio la concretezza e la competenza. Propone un partito solido, non un comitato elettorale che funzioni solo per le elezioni e nemmeno un luogo nel quale si discuta solamente, bensì una comunità dove si possa decidere. Un modello di partito aperto che conferisca un ruolo determinante agli iscritti, su tutte le decisioni fondamentali. A proposito, la proposta formulata da De Micheli per le primarie, è che il voto degli iscritti valga almeno il doppio di quello degli elettori.

Cosa state organizzando a Bologna in questo mese di campagna?

Siamo impegnati a organizzare incontri sul territorio metropolitano per illustrare la sua mozione: Paola sta svolgendo una vera maratona elettorale che ha già toccato più di cinquanta province. A Bologna è già stata due volte, ha anche presentato il suo libro: Concretamente. Prima le persone, che riassume gli elementi salienti della sua mozione.

Recentemente l’ex ministra ha detto che «la Schlein è impreparata».

In questo momento il Pd ha bisogno di qualcuno che ne conosca bene i meccanismi e i difetti per poterlo rinnovare e guidare, sempre nel rispetto del bene più prezioso che ha questo partito: iscritti e militanti. È quindi fondamentale che chi si candida a guidare la nostra gente la conosca da Crotone a Treviso, idem le questioni locali, che si impegni a ridurre la distanza tra dirigenza e base, causa del progressivo allontanamento degli iscritti.

Che idea si è fatta del Congresso in atto?

Molti tecnicismi non vengono compresi e il dibattito sulle regole non appassiona. Le persone, tutte, vogliono sentire parlare di proposte per affrontare i temi delle diseguaglianze, della precarietà, dei diritti sociali, di una riconversione industriale sostenibile a livello ambientale, di una sanità veramente universalistica e di alta qualità. Elementi di cui è mancato un confronto corale e che ho trovato ben piazzati nel programma di De Micheli.

Alla fine potranno votare al congresso dei circoli anche gli iscritti di Articolo1. È d’accordo?

Per votare gli iscritti di Art 1 2022 devono sottoscrivere una dichiarazione in cui si impegnano a iscriversi nel 2023 al Pd, qualsiasi sia l’esito finale delle primarie. Se questo avverrà, sarò contenta in quanto si sanerà una delle scissioni più dolorose che abbiamo vissuto.

Il Pd è maschilista?

Credo sia stato il più potente strumento di progresso della parità sostanziale per le donne in termini legislativi. Ma nei suoi comportamenti interni è stato totalmente incoerente e questo lo abbiamo pagato. Nelle ultime elezioni siamo stati il terzo partito votato dalle elettrici: d’altra parte, perché affidarsi a un partito che non riconosce i talenti e le leadership femminili?


Un pensiero riguardo “De Benedictis vota De Micheli: «È concreta e competente»

  1. Sono completamente d’accordo con te questo articolo. Stimo molto anche Bonaccini ma ritengo che non debba lasciare l’incarico che ha ora ne averne due! Perciò giusto che sia eletta una donna e penso che la De Micheli sia la più preparata!

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