Cinque per mille, e anche più di mille

Le Cucine popolari sono un patrimonio della città ma si può azzardare che lo siano anche dell’umanità. Archetipo di un sistema di welfare di secondo livello, danno cibo e calore a chi ha bisogno. In questa pandemia ricorrono al loro aiuto sempre più persone, molte le famiglie all’improvviso così povere da non saper più come mangiare. Ecco perché è importante ora più che mai dare un contributo perché possano continuare a raccogliere e a distribuire a chi non ce la fa più

di Giampiero Moscato, giornalista


Mettiamoci la faccia anche noi. Non per vanità, ma per convinzione assoluta che sia nostro dovere aiutare non solo chi ha bisogno, ma anche chi si occupa di aiutare chi da solo non ce la fa più. Mettiamoci in tanti al sostegno di Cucine Popolari-Bologna social food. Nate dalla volontà e dall’investimento delle sue risorse di un campione della solidarietà come Roberto Morgantini, le Cucine sono partner di Cantierebologna.com. Dunque è naturale che anche noi si faccia la nostra piccola parte per sostenere la loro idea di welfare di secondo livello.

“Morgan” è un amico caro, come lo sono molti (empaticamente tutti) di quelli che si spendono tutti i giorni per far funzionare un’organizzazione fatta di duecento volontari che offre oramai 500 pasti in media ogni giorno, dal lunedì al giovedì. Erano 250 solo qualche mese fa, prima che un maledetto Coronavirus demolisse la convivenza e impoverisse tanta gente. Fanno tanta roba, ma non basta mai. Tanto che i giorni di accoglienza, dal 12 giugno, sono saliti a cinque nella cucina di via del Battiferro, dove si serve non solo un pasto caldo ma soprattutto accoglienza e calore umano anche il venerdì. È già in progetto di dar da mangiare al venerdì anche nelle altre due cucine aperte da CiViBo, al Saffi e all’Italicus, mentre a settembre aprirà la quarta, all’ex circolo Arci di Villa Paradiso, al Savena. Aumentano i numeri, aumenta dunque la necessità di sostegno anche economico alla onlus presieduta da Giovanni Melli, che conta sui contributi della cittadinanza e delle organizzazioni economiche, dei produttori di generi alimentari.

Sono tanti i benefattori che a citarli si rischia di dimenticarne qualcuno: a guardare nel sito delle Cucine si può scoprire facilmente chi sono. Ma c’è un timore piuttosto concreto. Ora che la crisi imperversa e non risparmia nessuno, si rischia che anche qualcuno tra i sostenitori non riesca più a garantire lo stesso livello di aiuto, economico o materiale, a mettere insieme le risorse e il cibo per garantire 500 pasti al giorno. Ci sono poi la “spesa in sospeso”, assicurata da anonimi in alcuni dei supermercati che hanno scelto di dare una mano, e la raccolta alimentare, la distribuzione direttamente a casa delle famiglie in difficoltà che, il sabato e la domenica, possono contare sull’aiuto delle parrocchie e delle altre organizzazioni di welfare sociale che esistono a Bologna.

Morgantini ha chiesto anche ad alcuni di noi di Cantierebologna di metterci la faccia, l’abbiamo fatto con entusiasmo, condividendo sui social anche le nostre foto con l’appello a donare il 5X1000 alle Cucine Popolari, codice fiscale 91372820372 da inserire in dichiarazione dei redditi. Un piccolo contributo, fatto da molti, diventa un enorme aiuto. Usiamo dunque anche la nostra faccia a sostegno di chi ci mette cuore e tutto se stesso a dare una mano e una dignità a chi può contare oramai solo sull’aiuto degli altri.


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