Il premier esorta a unirci nell’amore dell’Italia, c’è da augurarsi che chi si candida ci unirà per l’amore della nostra città. Servono persone che come lui parlino buon italiano, rispettino le proposte degli avversari, sottolineino che senza le donne non vanno avanti economia e storia (chiaro, Pd?), indichi che servono più Aldini e Sirani, non solo licei, che non si arrabbino se li correggono e rispettino le regole. E sappiano che i tempi della politica vanno ben oltre la durata di un mandato
di Simonetta Tunesi, consulente strategica ambientale
Confesso che il discorso del presidente del Consiglio Draghi per la presentazione del programma del prossimo governo alle Camere mi ha profondamente toccato. E mi ha fatto tirare un sospiro di sollievo. Sì, in Italia, esistono ancora persone di valore che si mettono a disposizione del Paese. Era dal giugno 1984 che nutrivo dei dubbi. Se poi le sue politiche saranno coerenti con la levatura del discorso lo vedremo; siamo qui per verificare e non per concedere aperture di credito.
Ascoltare il discorso mi ha fatto nascere un’ambizione. Cos’è dello stile del presidente Draghi che mi piacerebbe vedere messo in pratica a Bologna nella discussione per scelta del/la candidato/a sindaco/a?
Un generale sollievo l’ho provato (e così molti amici miei) nel sentire il presidente parlare un buon italiano, limpido e chiaro: in modo che io ho potuto capire se ha detto tutto quello che avrei voluto sentire e se sono d’accordo con quello che ha detto. Non capitava da alcuni decenni.
Ha riconosciuto agli altri il valore delle loro azioni: ha detto che il Next Generation rimarrà nel solco di quanto predisposto dal governo precedente. Mi auguro così non sia, visto che sembrava una lista della spesa piuttosto raffazzonata, ma l’esercizio della cortesia non è stato formale. È stato il corretto riconoscimento che anche gli altri lavoravano. Mi piacerebbe vedere questo anche nella discussione a Bologna, il rispetto per le proposte degli altri candidati.
La sottolineatura che senza le donne non si ha avanzamento dell’economia e della società ha indicato una via per porre rimedio alla pochezza delle indicazioni del Pd nella scelta dei ministri. Mentre a Bologna, femmine in lista non ne appaiono.
Ci ha ricordato che, nel campo dell’istruzione, particolare attenzione va riservata agli istituti tecnici che dovrebbero diventare un pilastro importante del sistema educativo, perché formeranno le competenze che serviranno a sostenere la transizione ecologica. A Bologna che ha espresso le meravigliose Aldini e le Sirani chiedo: perché le abbiamo lasciate demolire? Non crediamo più nel valore della formazione tecnica? Mentre vediamo le iscrizioni ai licei raddoppiare. Chi realizzerà la ristrutturazione energetica sugli edifici bolognesi?
Non si è arrabbiato quando lo hanno corretto perché ha detto un’imprecisione; si è fermato, ha provato a correggersi, ha fatto ancora un po’ di confusione e ha tirato avanti. Perché sa che il valore di una persona non si misura sui secondi ma nel lungo periodo. Sugli anni di attività e sui risultati. E che le diatribe da quotidiano o social media alimentano solo una mentalità antipolitica. Per favore anche a Bologna andiamo oltre le dichiarazioni estemporanee; le cittadine e i cittadini di Bologna hanno la pazienza di aspettare che gli si formuli una proposta compiuta.
Rispetta le regole: alla fine ha chiesto ai messi: “Mi dite voi quando mi posso sedere?”, per non mancare di rispetto ai parlamentari.
Ama la bellezza del Paese, frutto anche della grande stagione dell’Umanesimo e non vuole vederla coperta da orde di turisti. Qualcuno si ricorda cos’era diventato il centro storico di Bologna un giorno prima della pandemia?
Nell’indicare la transizione ecologica – pensiero ultimamente sviluppato purtroppo compiutamente solo dai Gesuiti che hanno fatto proprie le indicazioni e le battaglie delle associazioni ambientaliste (altre sole che non mollano) – ha posto come traguardo di questa fase di impegno civile e politico un tempo di dieci anni e oltre, arrivando fino al 2050. Ha chiarito che per mettere in atto e poter veder realizzarsi un cambiamento occorre tempo. I tempi della politica vanno ben oltre il mandato di un/a candidata/o e noi elettori francamente non ne possiamo più di politici miopi. Neanche a Bologna.
Ha esortato a unirci nell’amore per l’Italia: così come mi auguro le candidate/i ci uniranno nell’amore per Bologna.
Photo credits: Presidenza del Consiglio dei Ministri (CC BY-NC-SA 3.0 IT)