Non dobbiamo avere paura della politica, ma farla tutti insieme. Se si ottimizzano tempi e servizi della giornata lavorativa delle donne tante di loro riuscirebbero a dedicare tempo alle attività sociali o politiche
di Barbara Beghelli, giornalista
Innamorata della politica di strada, quella fatta a braccetto con i cittadini, sensibile alle tematiche del terzo settore e del welfare: Antonella Di Pietro, 41 anni e una laurea in Scienze dell’educazione, marchigiana d’origine ma bolognese dai tempi dell’università, guida la progettazione sociale e convenzioni di Auser (realtà che a suo tempo le diede la possibilità di appassionarsi a tante belle e struggenti storie, come quella della staffetta partigiana Odette Righi), è anche coordinatrice della commissione commercio e cittadinanza attiva del quartiere Navile. Ultimamente ha fatto suo un doppio motto: “Non dobbiamo avere paura della politica, ma farla tutti insieme”. E ancora “accanto alle criticità ci deve essere creatività”, sempre.
Di sé dice che non è mai contenta, leva che la spinge a formarsi continuamente, non a caso ha appena conseguito un master nelle nuove tecniche del welfare, neanche a dirlo sua materia d’elezione. Di una cosa, però, è soddisfatta e vuole assolutamente dirlo ed è Enrico Letta e la sua attenzione verso le posizioni delle donne nel partito: “Sta dando segni tangibili del cambiamento tanto voluto da noi tutte, dalla vicesegretaria al passaggio delle due capigruppo di Camera e Senato”.
Sarà che con le donne, finora, ha sbagliato tanta politica, anche nel Pd, sta di fatto che Antonella è molto fiduciosa che da ora le cose possano finalmente cambiare.
E se le battaglie sociali sono il perno della politica e anche della vita di Antonella, adesso soprattutto, per via degli effetti indotti e degli strascichi pandemici, ecco che non a caso ci illustra uno dei progetti di quartiere di cui va più fiera, I love Bolognina.
Lei ama la Bolognina.
“È il mio quartiere, certo. Di I love Bolognina posso dire che è un’idea nata sul finire del 2016, che resiste ed è estremamente efficace e attuale: facciamo rete attiva, ultimamente ci ritroviamo più su Facebook o in videoconferenza che per strada, ma torneremo ad essere come prima, appena possibile. Chi fa parte di questo progetto parla dei problemi legati al territorio, del commercio ma non solo, collaboriamo con le Cucine Popolari, con Auser… Abbiamo imprese, non solo persone, che partecipano, anche perché il nostro grande quartiere comprende realtà importanti come Cna, Estragon, tante realtà Ascom. Insieme con i cittadini abbiamo organizzato tanti momenti di convivialità, pulizia di parti sporche della città, poi magari i commercianti ringraziavano offrendo un rinfresco. Perché la Bolognina non è solo via Matteotti, Fioravanti e piazza dell’Unità, dove comunque le forze dell’ordine sono molto attente”.
Insomma, la politica è un sacrificio ma si può fare in tanti modi, come dice il sindaco Merola?
“Indubbiamente, ognuno di noi può decidere come impiegare il proprio tempo libero, se e quanto dedicarsi alla vita attiva di partito o di una associazione di volontariato. Certo, se si ottimizzano tempi e servizi della giornata lavorativa delle donne tutto è più semplice e magari tante di loro riuscirebbero a dedicare tempo alle attività sociali o politiche”.
È d’accordo col ministro Boccia sulle primarie?
“Sì, perché se non si trova la sintesi unitaria entro breve, bisogna fare il campo largo e ci sono gli attori per fare le primarie di coalizione, perché non farle? Sarebbero, come insegna la storia del Pd, un valore aggiunto e comunque è ancora tutto da vedere”.
Lei è consigliera comunale al Navile dal 2016, le piacerebbe continuare l’esperienza?
“Molto. Per questo mi ritengo a disposizione del partito, anche perché questo è il tempo del welfare, che è anche la mia materia professionale: in questo periodo storico bisogna studiare soluzioni per non lasciare mai più soli gli anziani e attuare politiche che rispondano all’esigenza di servizi delle persone fragili, naturalmente anche delle donne per permettere di conciliare la famiglia col lavoro e non di essere messe a casa appena c’è un problema, com’è avvenuto nell’ultimo anno”.
Le donne sono ancora timide in politica, quando si tratta di poltrone di potere?
“Chi ha voglia di fare politica deve tirare fuori la testa, portare il pensiero femminile in mezzo alle questioni da dibattere. Abbiamo bisogno di aiutarci tutti per risolvere i problemi perché sono di tutti, e tra donne ci si deve aiutare ancora di più, punto”.