Oltre il dolore

Io spero che Lorenzo Prodi voglia fare un passo oltre il dolore proprio e della propria famiglia e riconoscere la piena legittimità sotto ogni profilo, anche quello dell’opportunità, della candidatura di Grandi e spero che Grandi faccia un nuovo passo avanti. Per preservare principi generali già duramente sotto attacco, ma a cui non dobbiamo rinunciare

di Mario Bovina, avvocato


Roberto Grandi, capolista della lista civica Matteo Lepore Sindaco, ha rinunciato alla propria candidatura in Consiglio Comunale dopo l’intervento radiofonico di Lorenzo Prodi, che, stando a quanto riportato dalla stampa, avrebbe definito “inopportuna e fuori luogo” la candidatura di Grandi alla vigilia di un processo che lo vede imputato con l’accusa di omicidio stradale per un incidente in cui perse la vita il giovanissimo Matteo Prodi, cugino di Lorenzo.

Una premessa è necessaria. Va, alla famiglia di Matteo Prodi, la più stretta vicinanza umana per il lutto straziante che l’ha colpita. Una vicinanza non di maniera, ma consapevole della enormità della perdita e del dolore. Condoglianze non formali, ma nel senso vero del termine di “dolersi insieme”. Che è, nel mio sentire, la vicinanza interiore che provo per ogni famiglia che debba sopportare un così gravoso carico.

E, tuttavia, dal dolore non bisogna lasciarsi sopraffare. Roberto Grandi, a cui nulla mi lega, è imputato in un processo per un reato colposo. Non è stato giudicato colpevole, nemmeno in primo grado. Ove anche lo fosse, ma sarà la Magistratura a deciderlo, sarebbe condannato per un fatto comunque involontario. Anche lui, credo, porta dentro una pena grande per l’accaduto, una pena che non lo abbandonerà mai. Comunque si definisca il processo.

Per questo, sentendomi di escludere che la candidatura potesse avere il fine di influenzare il processo (tesi che farebbe torto sia all’intelligenza dell’uomo, sia alla integrità della Magistratura) io credo che la stessa non possa dirsi né inopportuna, né fuori luogo.

Non può essere in discussione la legittimità, anche morale e in termini di opportunità, della decisione di una persona sottoposta a processo per un incidente stradale (peraltro Grandi risultò negativo ai test su droga e alcool) di candidarsi alla carica di consigliere comunale.

È, invece, questo passo indietro, imposto dalle circostanze, ad essere un vulnus evidente ai principi di civiltà giuridica, ma anche politica, che regolano il nostro ordinamento, perché è il segnale della inibizione se non giuridica, quantomeno di fatto, di un diritto fondamentale (nello specifico quello di elettorato passivo) per il solo fatto di essere imputati in un processo. Per di più – sia consentito dirlo – per un reato che nulla ha a che vedere con l’espletamento dell’attività di consigliere comunale.

Io spero che Lorenzo Prodi voglia fare un passo oltre il dolore proprio e della propria famiglia e riconoscere la piena legittimità sotto ogni profilo, anche quello dell’opportunità, della candidatura di Grandi e spero che Grandi faccia un nuovo passo avanti.

Per preservare principi generali preziosissimi già duramente sotto attacco, ma a cui non dobbiamo rinunciare. Per il bene, dunque, di tutti noi.


7 pensieri riguardo “Oltre il dolore

  1. Diritto, dolore, sensibilità, buona educazione, impegno: com’è difficile conciliare tutto. Perfino questo esito è lacerante

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