Sei infortuni mortali in un solo giorno in Italia. In Regione dall’inizio dell’anno sono già 40 le vittime, cinque a Bologna. Un bollettino di guerra che impone una serie di interrogativi sulle condizioni di chi presta la propria opera. Il sostegno della Coalizione all’alleanza di centrosinistra passa anche dalla “difesa del lavoro di qualità”, dalla “promozione della buona occupazione” e dall’obiettivo di raggiungere “zero morti sul lavoro nel territorio metropolitano”
di Patrizia Rita Grasso, avvocata, candidata al Comune per Coalizione Civica Coraggiosa Ecologista Solidale
È del 28 settembre l’ennesima notizia di sei tragici infortuni sul lavoro: uno nel Milanese, in cui hanno perso la vita due operai, investiti da azoto liquido; a Padova è deceduto un operaio e a Torino il titolare di un’autofficina, entrambi precipitati; a Palermo un autotrasportatore è rimasto schiacciato dal suo stesso tir; a Pisa un agricoltore è stato schiacciato dalla trebbiatrice.
In Emilia-Romagna dall’inizio dell’anno a oggi si sono registrati già 40 morti, di cui cinque a Bologna, senza contare i morti sulle strade in occasione di lavoro (c.d. infortuni in itinere). È ormai una specie di bollettino di guerra quotidiano che pone ancora una volta una serie di interrogativi sulle condizioni del lavoro in Italia.
Il lavoro è garantito dalla Costituzione, che all’art. 2 garantisce anche «i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità», eppure lo scempio dei diritti dei lavoratori è sotto gli occhi di tutti: non solo precariato e compensi non dignitosi ma anche mancanza di prevenzione da infortuni e malattie professionali e quindi di sicurezza.
L’approccio al problema è spesso errato, in quanto si parla di rafforzamento dei controlli e delle sanzioni ma si trascura la prevenzione, che invece è il solo strumento che salva la vita e preserva la salute dei lavoratori, quello più importante.
Per raggiungere il risultato “zero morti sul lavoro” è necessario che il sistema pubblico sostenga le imprese – soprattutto le micro, piccole e medie – a investire in riorganizzazioni e innovazioni tecnologiche che modernizzino i processi lavorativi e li rendano più sicuri.
Sul punto esiste già una valida proposta di legge, la n.1266 proposta da Speranza, Fornaro ed Epifani e in esame alla Camera, che prevede meccanismi di incentivi e riduzione del costo del lavoro a favore del lavoratore e delle imprese che innovano in sicurezza e assumono nuovi lavoratori in modo stabile.
Inspiegabilmente il suo esame, che era già praticamente concluso, è stato interrotto da fine gennaio 2020, nonostante le tante audizioni e prese di posizioni favorevoli. A luglio scorso è stata ripresa e affidata a un Comitato ristretto di cui non si conosce la composizione né l’attività svolta.
Nel frattempo, si vedono provvedimenti, riduzioni del costo del lavoro che però non sostengono l’innovazione, non coinvolgono servizi e competenze pubbliche, non mirano a una politica di innovazione e sostegno al mondo imprese e lavoratori.
Il punto di partenza deve necessariamente essere il riordino delle competenze pubbliche fra gli enti che fanno prevenzione (Inail) da una parte ed enti che si occupano di controlli (Inl, Asl, procure della Repubblica) dall’altra. Ogni forma di duplicazione delle funzioni e conflitti di interesse e competenze crea solo confusione e quindi inefficacia dell’azione e anche esonero da responsabilità.
Su questo tema è necessario che in ogni fase del processo, sia normativo che attuativo, siano coinvolti i professionisti tecnici che in via multidisciplinare già lavorano sul campo, perché ogni altra aggregazione non può che essere incompleta e quindi inefficace.
La prevenzione non può basarsi solo sulla formazione, occorre indicare alle aziende misure di prevenzione, mirando a distretti industriali e territoriali specifici.
Siamo ad un passo dalle elezioni amministrative: domenica 3 e lunedì 4 ottobre si voterà per l’elezione del sindaco e il rinnovo del consiglio comunale di Bologna.
Nel programma della coalizione a sostegno di Matteo Lepore fra gli impegni prioritari per la città vi sono la “difesa del lavoro di qualità”, la “promozione della buona occupazione” e l’obiettivo di raggiungere “zero morti sul lavoro nel territorio metropolitano”. Una buona base su cui lavorare, mettendo le competenze a servizio dei cittadini.
Condivido in pieno