«Incidenti stradali, al 95% la responsabilità è nostra»

Bologna si immagina città a 30 kmh. Bisogna sapere che nel 2021 sono morte 281 persone in Emilia-Romagna e un numero anche più grande ha subito ferite gravi e spesso permanenti. La quasi totalità dei sinistri sono derivati da errore o colpa di esseri umani. Non rispettare il Codice della Strada è una scelta: sappiamo che se guidiamo usando il cellulare, ad alta velocità o dopo aver assunto alcool o droghe contravveniamo a delle leggi e pertanto accettiamo, in quel frangente, di essere criminali

di Mauro Sorbi, presidente Osservatorio Emilia-Romagna Sicurezza Stradale


Caro Cantiere, porto qualche dato al dibattito che fate sul tema della sicurezza stradale alla luce dell’annuncio, da parte del sindaco, di fare di Bologna una città a 30 km all’ora. I dati Istat attestano che nel 2021 sono stati 2.875 i morti in incidenti stradali in Italia, 281 in Emilia-Romagna.

Il costo sociale degli incidenti stradali è quantificato tra l’1 ed il 2% del Pil. La gravità del problema ha portato il Consiglio Ue a indicare l’obiettivo del dimezzamento del numero delle vittime e dei feriti gravi in ogni decennio e di azzeramento entro il 2050. L’incidentalità è tema complesso, ma imputare al caso o al destino questi eventi significa deresponsabilizzare i comportamenti scorretti, visto che il 95% degli incidenti stradali dipende da errori umani.

Non rispettare il Codice della Strada è una scelta: sappiamo che se guidiamo usando il cellulare, ad alta velocità o dopo aver assunto alcool o droghe contravveniamo a delle leggi e pertanto accettiamo, in quel frangente, di essere dei criminali. C’è in fondo a questa condotta una totale mancanza di rispetto della propria e dell’altrui vita.

Il Codice Stradale non è un insieme di consigli bensì una raccolta di obblighi imposti per garantire la sicurezza di tutti gli utenti della strada

La regina storica e incontrastata fra le cause o concause degli incidenti stradali è la distrazione al volante dovuta quasi interamente alla responsabilità diretta dei conducenti:

Distrazioni manuali: tutte quelle azioni che non ci fanno tenere saldamente il volante con due mani come: maneggiare sigarette, navigatori, rasoi, trucchi, usare un cellulare, bere bibite o mangiare.
Distrazioni visive: tutte quelle azioni che ci fanno allontanare lo sguardo dalla strada: guardare il navigatore, leggere un sms, cercare qualcosa.
Distrazioni cognitive: tutte quelle azioni che ci fanno perdere la concentrazione alla guida come: pensare a problemi, ripassare mentalmente un discorso, organizzare la giornata. Distrazione di tipo cognitivo ed emotivo, costituita dall’estraneazione temporanea della mente dall’oggetto principale in favore di una concentrazione sui propri pensieri, ricordi o preoccupazione.

Lo strumento principe della distrazione è il cellulare con il suo utilizzo alla guida che aumenta di quattro volte la probabilità incidente. Da segnalare anche la sinistrosità autonoma, l’uscita di strada senza apparente motivo, in crescita, che è la cartina di tornasole del loop in cui troppo spesso la nostra mente si aggira. Altro atteggiamento abbinato o fonte stessa di distrazione è l’aggressività stradale, in forte crescita. Le altre cause storicamente presenti e mai debellate sono: il mancato rispetto della distanza di sicurezza; l’abitudinarietà al percorso che porta a un “distacco” dell’attenzione alla guida e a una (falsa) sicurezza psicologica; l’uso e abuso di alcool e di sostanze psicotrope.

Non possiamo esimerci dall’accennare brevemente alla mobilità dolce, che ha autorizzato l’uso del monopattino elettrico su strada

La legge non ha sufficientemente scongiurato il rischio che il senso di impunità e di essere al di sopra della legge, che erroneamente pervade una parte di monopattinisti, venisse ulteriormente alimentato, visto che non è stato introdotto l’obbligo di assicurazione di responsabilità civile e la targa identificativa del mezzo. Altrettanto grave è la mancata estensione erga omnes dell’obbligo dell’uso del casco, dispositivo fondamentale per proteggere il capo e la nuca in caso di impatto, nonostante gli accessi ai Pronto Soccorso rilevino già un numero crescente di monopattinisti con traumi cranici, i decessi siano già 10 e il 98% degli incidenti stradali in cui è coinvolto un monopattino produca feriti.

I dati statistici, in continuità col passato, evidenziano che il tallone di Achille dell’incidentalità è l’ambito urbano, che vede coinvolti i soggetti fragili, gli utenti deboli (pedoni in primis). Categoria su cui occorre porre l’attenzione, quando si è sulla strada, è quella degli utenti deboli e in particolare sui ciclisti. Per contrastare i rischi creati dal buio, suggeriamo di indossare giubbotti con bande catarifrangenti e il caschetto per proteggere il capo in caso di impatto.

Altro problema: gli pneumatici sono l’unico punto di contatto tra la vettura e il suolo, eppure la metà delle autovetture italiane circola con gli pneumatici sottogonfiati, il 12% con pneumatici visibilmente danneggiati e il 2,3% con pneumatici diversi da quelli indicati sulla carta di circolazione (dati ricerche Assogomma e Federpneus).

Guida in stato di ubriachezza: compratevi in farmacia un etilometro monouso

L’etilometro misura il valore dell’alcool, ovverosia dell’etanolo contenuto nel sangue attraverso l’analisi dell’aria espirata. Forse non siete al corrente che esistono anche monouso. Consigliamo di acquistarne uno, al costo veramente irrisorio, meno di due euro, e di utilizzarlo quando dobbiamo metterci sulla strada dopo aver partecipato ad eventi e aver bevuto drink alcolici. L’alcolemia aumenta la probabilità di incidente stradale: 0,5 gr. per litro il rischio è doppio; 1 gr. per litro è di dieci volte superiore la normalità; 1,5 gr. per litro è di 25 volte superiore.

Photo credits: Ansa.it


Un pensiero riguardo “«Incidenti stradali, al 95% la responsabilità è nostra»

  1. Bravo mi trova molto d’accordo c’è stato anche un convegno in Regione – Assemblea legislativa – e ne hanno parlato in tanti . Io c’ero. Dopo vent’anni che cerchiamo di ridurre gli incidenti e le vittime, ci ritroviamo così.
    Spero che chi uccide per distrazione o per ubriachezza e droghe, sconti l’omicidio stradale perché è un criminale. Ne più ne meno di un criminale.!!!!!

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