Volt riparte dai giovani

Sabato 21 gennaio si è svolto un primo incontro con i rappresentanti degli istituti di Bologna. La coordinatrice cittadina  Giorgia Mazzanti: «La politica di Volt è una politica che parte dall’ascolto delle loro istanze»

di Volt Bologna


Giorgia Mazzanti, coordinatrice del capitolo bolognese di Volt Europa, sabato 21 Gennaio ha incontrato a Bologna i rappresentanti dei licei Sabin, Minghetti, Fermi, Copernico, Laura Bassi e Galvani. I ragazzi e le ragazze si sono riuniti per confrontarsi sulle loro realtà e per la prima volta si sono potuti interfacciare, raccontando i loro problemi e le difficoltà che affrontano ogni giorno, con un partito politico attento alle loro esigenze e genuinamente interessato ad ascoltare il loro punto di vista. 

«È stato bellissimo incontrarci e vedere tante persone che sono fuori dalla mia realtà – ha esordito Gaia, rappresentante del liceo Minghetti – Abbiamo tirato fuori tanta energia e voglia di cambiare le cose. Vedere che ci sono delle persone come Giorgia e gli attivisti di Volt che sono qui per aiutarci e parlare con noi è un grande aiuto, perché possiamo avere qualcuno, anche all’esterno della scuola, con esperienza politica che può rendere i nostri sogni possibili». 

Ospite d’onore dell’incontro è stata Chiara, una studentessa del liceo Nervi di Ravenna, che ha portato per prima nella sua scuola il congedo mestruale. Il consiglio di istituto del Liceo ravennate infatti ha stabilito esattamente che le «studentesse con dismenorrea certificata avranno la possibilità di produrre un solo certificato medico all’anno, attestante detta sindrome, al fine di vedersi riconoscere sino a due giorni al mese come deroghe al vincolo di frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato, assenze che pertanto non incidono sul monte ore massimo di quelle consentite ai fini della validità dell’anno scolastico, ferma restando la necessità della presentazione della giustificazione dei genitori (o delle studentesse maggiorenni), mediante libretto web». 

«Una proposta coraggiosa e necessaria» ha dichiarato Giorgia Mazzanti, co-coordinatrice di Volt a Bologna. «Per questo abbiamo pensato che fosse necessario parlarne anche con gli studenti e le studentesse delle scuole della nostra città».

All’incontro ha partecipato anche Caterina, che soffre di dismenorrea e ha raccontato la sua esperienza: «Penso sia molto utile la proposta del congedo mestruale. non la conoscevo prima e mi ha fatto piacere saperne di più, visto che io soffro molto durante il ciclo». E continua «durante l’ultima verifica che ho fatto ero piegata dal dolore, quindi sarei contenta se anche la mia scuola facesse qualcosa per aiutare chi sta male come me». 

«Questo incontro mi ha lasciato un bellissimo messaggio di possibile futura unione tra le scuole di Bologna – ha raccontato Chiara del Liceo Laura Bassi – le testimonianze sono state interessantissime e mi hanno fatto capire che nonostante le istituzioni spesso facciano di tutto per andare contro gli studenti e le loro idee innovative e progressiste, se ci si mette di impegno, queste iniziative si possono portare davvero nelle nostre scuole». 

E ancora, Francesca, rappresentante del liceo Fermi: «L’incontro di oggi ha rappresentato un buon input per fondare delle basi per una collaborazione tra le scuole di Bologna. Credo sia necessario fare fronte comune per portare le nostre idee e cercare di trovare soluzioni per quei problemi all’interno del sistema scolastico che con la partecipazione di tutti possono essere risolti». 

L’incontro si è concluso con la promessa da parte di Volt di farsi portavoce delle loro istanze supportandoli anche in altre iniziative come l’attivazione di progetti di educazione sessuo-affettiva nelle scuole. 

Continua Giorgia Mazzanti, coordinatrice di Volt: «Speriamo di poterci confrontare anche con Mattia Santori, consigliere comunale con delega alle politiche giovanili, in modo tale da attivare fin da subito una collaborazione con il Comune di Bologna». Volt ha voluto mandare un forte messaggio ai giovani bolognesi: «Non tutta la politica è sorda rispetto alle vostre battaglie» conclude Mazzanti.

Photo credits: Volt Bologna


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