Un’alleanza cittadina per la legalità democratica

Gli anticorpi contro le mafie esistono solo se si costruiscono: il Tavolo metropolitano che mette insieme istituzioni, sindacati e associazioni è un primo importante passo nella giusta direzione

di Andrea Giagnorio, referente di Libera Bologna


Martedì scorso è stato firmato da Comune di Bologna, Università di Bologna, Cgil, Cisl, Uil, Avviso Pubblico, Libera Bologna e Città Metropolitana il Protocollo di intesa per l’istituzione del Tavolo metropolitano sulla legalità. Questa firma rappresenta un primo e importante passo di un percorso che punta a portare consapevolezza e buone politiche di contrasto alle mafie e alla corruzione in tutti i Comuni della nostra area metropolitana.

È proprio la dimensione metropolitana che rappresenta una importante novità da cui partire: da anni vediamo come le organizzazioni criminali mafiose, oltre ad agire con disinvoltura nelle grandi città in cui muovono capitali, riciclano denaro e inquinano l’economia legale, si inseriscono anche nei tessuti sociali dei piccoli comuni, in cui con più facilità per la minor attenzione e, a volte, minor consapevolezza, fanno affari indisturbate lontano dai riflettori.

Sul nostro territorio solo qualche mese fa abbiamo scoperto che, secondo la sentenza di primo grado del Tribunale di Messina, la mafia siciliana, in particolare i clan dei Batanesi e dei Bontempo Scavo in raccordo con un professionista colluso, ha compiuto una truffa su fondi europei dell’agricoltura dichiarando falsamente di avere in affitto terreni agricoli a Marzabotto. Terreni appartenenti in realtà a una privata cittadina e, per alcune particelle catastali, addirittura all’Ente Parchi dell’Emilia Orientale. Oggetto della truffa sono stati proprio i terreni di Montesole, i luoghi dell’Eccidio nazifascista di Marzabotto del 1944 e della Resistenza. Questo fatto che costituisce, pur nella sua importanza e valenza simbolica, soltanto un caso esemplificativo, deve con ancora più urgenza spingere a tenere altissima l’attenzione, in vista dell’arrivo su tutta la Città Metropolitana delle centinaia di milioni di fondi europei del Pnrr.

Il Tavolo sulla legalità diventa allora uno strumento fondamentale per coordinare, attuare ed estendere buone politiche e buone prassi in tutti e 55 comuni dell’area metropolitana. Siamo convintə che il Protocollo sarà davvero efficace soltanto se riuscirà a formare e a dare gli strumenti per vedere sul nostro territorio quella criminalità organizzata che sembra invisibile solo quando non si hanno le giuste lenti per riconoscerla mentre svolge affari e truffe, spesso con l’abituale modus operandi che, anche a Bologna, è fatto di intimidazioni, di minacce velate o no e quindi di assoggettamento e omertà.

In questa situazione il refrain che spesso viene ripetuto – «qui abbiamo gli anticorpi per contrastare le mafie» – diventa un pericoloso e falso luogo comune, soprattutto se gli anticorpi sono intesi come qualcosa che abbiamo già in partenza, come un dato di fatto. Al contrario gli anticorpi ci sono solo se si costruiscono, stringendo le maglie della comunità, delle istituzioni e della cittadinanza, senza nascondere problemi e rischi, attuando politiche che si facciano carico dei problemi e della complessità della realtà, senza semplificazioni.

In questo senso il Tavolo sulla legalità può diventare un anticorpo importante per rendere l’area metropolitana di Bologna davvero ostile alle mafie, non lasciando nessunə indietro.


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