Una nuova armonia fra le generazioni
Il futuro lo si costruisce gettando la luce di un nuovo sguardo verso il passato. Bologna fu matrice d’Europa ben prima di Carlo Magno. Questa è la nostra storia. In parte per destino e in parte per ingegno: vi nacque lo Studium, dove nel 1988 fu stilata la Magna Charta Universitatum Europaeum. La città è da sempre un laboratorio nel cuore della storia continentale
di Gabriele Via, poeta
Seconda passeggiata
Memoria e immaginazione
Dalla prima passeggiata ce ne torniamo col valore della responsabilità storica. Consideriamo la sete di futuro dalla gioventù in una reciproca cooperazione con la saggezza e l’esperienza degli anziani. E, insieme, superiamo il mito del conflitto generazionale. Potremo così trovare l’energia, la determinazione e il coraggio di metterci davanti a pregiudizi, paure, abitudini e pigrizie e trovare la forza vitale di riallacciare relazioni e condividere progetti inediti. Sospensione del giudizio e creatività in gioco. Definiamo un campo sicuro e liberiamo le visioni. Già questo è fare comunità.
Ecco che alla dilatazione orizzontale-geografica, chiarita nel motto “agire localmente pensando globalmente”, aggiungeremo una tensione verticale-storica capace di abbracciare i necessari sondaggi nel tempo, remoto e futuro, arrivando così alla coscienza di una visione storica. Del resto non è una novità come il futuro – proprio nella dimensione di una comunità illuminata – lo si costruisca gettando la luce di un nuovo sguardo verso il passato. Perché il futuro non è un tempo-spazio vuoto da lottizzare coi nostri sogni – del resto la psicanalisi non ci permette questo approccio – si tratta invece di quel luogo possibile in cui si manifestano i mondi delle responsabilità. Giustizia e Necessità che già operano nel presente, hanno da tempo gettato le loro prelazioni in quel futuro che non vediamo. Lo diciamo evocando due divinità – Dike e Ananche – ma proprio questo è il punto di consapevolezza, ripulito dai pesanti sensi di colpa che sempre intralciano il lavoro. Una consapevolezza che governa il sorgere del pensiero circa la sostenibilità. È importante che ognuno mediti questa visione. Si dice che crisi vuol dire anche opportunità. Forse dovremmo diventare tutti più filosofi. Conoscenza e consapevolezza: il respiro storico che ci è richiesto in vista della del futuro. Capiremo immediatamente il senso della nuova piazza Liber Paradisus, dove un evento storico del 1256 trova armonia in un’azione architettonica e politica di forte discontinuità che guarda al terzo millennio.
L’orizzonte europeo di questa città preesiste a tutto quel che ci porterebbe a parlare oggi di federalismo. Dobbiamo radicarci in questa consapevolezza: Bologna fu matrice d’Europa già prima di Carlo Magno. Questa è la nostra storia. Per destino e in per ingegno. Lo studium bolognese nasce qui perché qui era la figura di Petronio. Assessore al bilancio, urbanista e pastore di anime, potremmo dire oggi, con libertà analogica.
Uno straniero, il vescovo, che governò anime e comunità per vent’anni, e che la tradizione, particolarmente vivace nei giorni del Liber Paradisus che abbiamo già considerato nella precedente passeggiata, vorrà originario di Costantinopoli, neonata città del futuro, la Roma d’oriente. Ma che altri studi fanno provenire dall’Occidente gallicano. Come che sia un profilo carismatico, capace di amministrare la cosa concreta come l’argomento spirituale. E già da quel tramonto dell’Impero, in cui emerge la figura del nostro patrono, ecco prefigurarsi il disegno urbano e politico di quel che diventerà il libero nostro comune, nei secoli a venire: le famose quattro croci oggi custodite in S. Petronio sono infatti insieme una traccia urbanistica e un formidabile simbolo di cura dello spirito. Un po’ come quello che incarna da sempre lo Studium bolognese che è il brodo di coltura in cui prende forma la sapienza occidentale. Non è un caso che proprio in via Zamboni, nel 1988, rettore Fabio Roversi Monaco, fu siglata la Magna Charta Universitatum Europaeum. Ancora dubbi su Bologna matrice di Unione?
Bologna e l’Europa, quindi, nello specchio del tempo: oggi, ieri e domani. Bologna che è un laboratorio nel cuore della storia europea da sempre.
Bologna che in tempo di quarantena ci costringe a passeggiate brevi e che ci attende alla prossima, quando faremo altri formidabili sondaggi nella memoria, ragionando ancora in vista del futuro.
E ora aspettate la terza passeggiata.