Il 2 agosto dobbiamo esserci, e dobbiamo esserci in modo collettivo. Non possiamo interrompere il filo del ricordo e della storia, non si deve lacerare il tessuto che ha avvolto, protetto, riscaldato la memoria collettiva della nostra città e del nostro Paese.
di Cinzia Venturoli, storica
Ancora non sappiamo esattamente come si potrà ricordare questo quarantesimo anniversario della strage alla stazione, non sappiamo come potremmo essere in piazza Maggiore e poi in stazione, né conosciamo come si potranno svolgere tutte quelle iniziative che abitavano lo spazio pubblico in occasione della commemorazione. Eppure, dobbiamo esserci in modo collettivo. Non possiamo interrompere il filo del ricordo e della storia, non si deve lacerare il tessuto che ha avvolto, protetto, riscaldato la memoria collettiva della nostra città e del nostro Paese.
Per questo, assieme all’Associazione fra i famigliari delle vittime, abbiamo pensato di creare piazze virtuali che possano affiancarsi, e ci auguriamo non sostituirsi, a quelle reali. Dal 9 maggio, Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi, è stata aperta una pagina face book, un account Twitter e Instagram attraverso i quali vorremmo creare una comunità che accompagni e scandisca il ricordo fino al 2 agosto. Spazi che sono occupati da riflessioni, approfondimenti storici, racconti, visite virtuali sul luogo di memoria, lavori fatti dai ragazzi delle scuole, parole, sentimenti con cui abbracciare la nostra città e tenere viva l’attenzione sulla strage: le immagini che ci vengono in mente sono quelle dei soccorritori che in quel 2 agosto si affannarono a scavare, accudire, curare i feriti ed accompagnare, con umanità e rispetto, i morti nel loro ultimo viaggio e quella della piazza, piena, che chiedeva rispetto, verità e giustizia e difendeva la democrazia attaccata dagli attentati terroristici.
Il 9 maggio abbiamo aperto con un ricordo delle 85 persone uccise in stazione e poi di giorno in giorno, passo passo, abbiamo cominciato ad abitare quei luoghi per ricreare una presenza corale ed è per questo che chiediamo di inviarci un breve pensiero, una frase, una emozione video registrata che noi pubblicheremo sulla pagina e, poi dal loro insieme, trarremo un montaggio video.
Dammi la mano, Bologna 2 agosto è il nome della pagina che si augura di essere una piazza affollata da chi crede nella necessità di ricordare e di conoscere. Basta una breve registrazione, anche con il cellulare (tenuto in orrizontale).
L’indirizzo e- mail a cui inviare i propri pensieri video registrati è dammilamano2agosto@gmail.com
Referenti
Paolo Lambertini (Vice-presidente Associazione fra i familiari delle vittime)
Cinzia Venturoli (consulente storica)