Claudio Mazzanti farebbe meglio a scusarsi

E invece rilancia, come se la parte offesa fosse lui. Ma l’assessore comunale ha torto e dovrebbe fare un passo indietro o almeno di lato. Una sciocchezza può scappare a tutti e ammettere l’errore rivelerebbe intelligenza e onestà intellettuale. Certo che il Patron del Billionaire ha sbagliato anche lui, ma il virus non è una colpa e soprattutto non è un peccato: è una malattia, che può purtroppo colpire chiunque, sguaiati o prudenti che siano

di Ilaria Chia, giornalista


Claudio Mazzanti non lascia, anzi raddoppia. La gente lo ferma per strada, così racconta, per esprimergli solidarietà, dopo aver definito la positività al Covid di Flavio Briatore un esempio di giustizia divina. Come che la parte offesa fosse lui. 

A dire il vero vorrei proprio conoscerle queste persone che, all’epoca di internet, ragionano ancora come ai tempi dei Promessi Sposi, pensando che il Coronavirus sia una peste manzoniana che punisce gli iniqui e risparmia i giusti. Ma se lo dice l’assessore, non ho motivo di dubitare della sua sincerità. Almeno sarà contento qualche conservatore della Curia bolognese, che potrà rallegrarsi di questo sussulto inaspettato di fede. 

Io invece, se incontrassi Mazzanti per strada, gli direi che per me ha decisamente torto. Anzi aggiungerei che farebbe meglio a fare un passo indietro o almeno di lato, come diceva Enrico Letta. Perché una sciocchezza può scappare a tutti, soprattutto in un momento di fragilità e di incertezza come quello che stiamo vivendo. Tuttavia, se sbagliare è umano, perseverare invece è diabolico. E tante volte ammettere l’errore, più che essere segno di debolezza, rivela intelligenza e onestà intellettuale. 

Ovviamente non lo dico per difendere Flavio Briatore, personaggio eccessivo e molto lontano dal mio orizzonte di vita. Di certo si è comportato in modo imprudente, lanciando messaggi sbagliati e controproducenti per la salute pubblica. Tuttavia, come è noto, la giustizia divina esige che non giudichiamo con spietata severità le azioni del prossimo, se non vogliamo a nostra volta essere giudicati. 

Vorrei che Mazzanti ritirasse le sue frasi choc su Briatore perché di Coronavirus possiamo ammalarci tutti, iper-prudenti compresi. Non importa fare gli smargiassi o postare foto tracotanti sui social, basta un attimo di distrazione, la mascherina abbassata vicino alla persona sbagliata o sfiorarsi il viso senza essersi lavati bene le mani. Basta anche essere costretti a portare a casa uno stipendio per vivere, quando si lavora in posti dove le norme di sicurezza non vengono rispettate. Perché purtroppo non tutti possono fare come il figlio del noto virologo Fabrizio Pregliasco, che ha lasciato il posto in un’azienda, dove si scoraggiavano i lavoratori a indossare la mascherina.

Sono una che gira perennemente con il gel nella borsa e se lo spalma addosso almeno cinque volte al giorno. Solo che mi rendo conto che, per quanto si possa essere prudenti, eliminare ogni fonte di rischio sia impossibile. E allora mi arrendo e mi dico che la vita va presa così, come viene. Ma che nessuno si permetta di dire che ce la siamo cercata o che ci starà bene. Perché la malattia, quando colpisce, non è una colpa e nemmeno un peccato.

Photo credits: Viaggio Routard (CC BY 2.0)


3 pensieri riguardo “Claudio Mazzanti farebbe meglio a scusarsi

  1. Buongiorno mi permetta un commento alla sua analisi. Le parole del sig Mazzanti rappresentrano il pensiero un po represso di una buona fetta di società educata a porgere quasi sempre l altra guancia in nome di una buona educazione morale e culturale. Questo comportamento , pur virtuoso, ha però una piccola grande falla: non rappresenta più uno stile maggioritario nella nostra società. Anzi giorno dopo giorno viene sempre più confinato in una sorta di riserva indiana. Ogni momento storico in cui i valori dell educazione, del rispetto e della libertà vengono messi in discussione vi è necessità di una reazione. Se non vi fossero stato la Resistenza e gli Alleati probabilmente saremmo ancora qua a fare il saluto al Duce. Dunque per quanto mi riguarda ben venga un sussulto di realismo. Chi quotidianamente in.nome di una ingiustificata arroganza arringa da pulpiti pubblici il disprezzo verso le regole di un civile convivere deve essere rappresentato per quello che realmente è : una persona che ignora. In fondo dire che l entrare a contatto col virus di cui fino a qualche secondo prima si era negata l esistenza possa essere il giusto monito per ravvedersi è come richiamare al rispetto di un comandamento : non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te! Se file di camion militari partiti da Bergamo ..carichi di salme in cerca di tumulazione … non ha insegnato nulla al sig. Briatore …. non può divenire un senso di colpa nostro … ma un punto di forza … per arginare in qualsiasi modo …i tanti Briatore che popolano questo paese troppo billionaire!

    1. Non è questione di porgere l’altra guancia. E’ ovvio che chi non rispetta le regole si mette a rischio più degli altri. Possiamo dire che chi fa lo sbruffone, infischiandosene delle precauzioni, se poi si ammala gli sta bene? Si può pensare, anche se io non l’avrei dichiarato pubblicamente. Quello che trovo però fuori luogo è il riferimento alla giustizia divina. Come è noto, Dio permette il male ma non lo vuole. E non credo proprio che le tante vittime che ci sono state (di o per Coronavirus fa poca differenza) avessero più colpe di quanti sono sopravvissuti o non si sono ammalati per niente. E, mi creda, non vorrei mai che chi ha perso un genitore, un parente, o semplicemente un amico, possa pensare, fosse anche per un solo istante, che sia stata la giustizia divina a volere quello strazio. Dio fa piovere sui giusti e sugli ingiusti e, anche laicamente, la vita non è una cosa così semplice per cui chi sbaglia viene immediatamente fulminato, mentre chi fa bene riceve laute ricompense. Poi certo dobbiamo rispettare le regole e invitare anche gli altri a farlo. Per il bene comune è giusto anche additare comportamenti negativi. Ma su questo ultimo punto ci vuole attenzione. La superiorità morale, vera o presunta che sia, non ci renderà immuni dal virus.

  2. Grazie per aver risposto al mio commento. Mi permetta un doveroso chiarimento. Nella mia considerazione la figura di Dio non ha alcuna parte attiva. Dio non vuole il male di nessuno. La mia considerazione è storico sociale. La vita e la storia sono un susseguirsi cronologico di eventi, una reazione a catena. In una società equilibrata fatta da un condiviso sentire comune, questa reazione a catena non genererebbe mai eventi dannosi. Ma millenni di storia ci insegnano che il rapporto tra gli uomini spesso avviene in assenza di uno spirito di condivisione. Non si tratta dunque di additare qualcuno per scatenare la caccia all’ untore bensì si tratta di affermare valori e richiami alle regole civili verso chi non le rispetta. Come vede il livello è molto più basso. In merito alla superiorità morale credo che sia sbagliato pensare che non esista. Ma non si tratta di una divisione elitaria della società ma soltanto di una differenza di sensibilità che scava un grande fossato tra cafoni e persone semplicemente educate… tra chi getta la lattina dall’ auto e chi usa il cestino o tra chi pensa che un annegato in mare valga ben la salvaguardia del proprio acquisito e chi pensa che di una vita si tratti e basta. Questa è la superiorità morale. Vede, il signor Briatore come altre persone che hanno la sua stessa visione usufruiscono quotidianamente della possibilità di dialogare con gli italiani attraverso canali che dovrebbero avere anche un compito educativo (parlo di televisioni e giornali). Non capisco in nome di quale merito professionale od intellettuale venga data a loro questa possibilità. Nei fatti fanno arrivare ad un popolo molto superficiale messaggi sempre più distruttivi per la sana e pacifica convivenza. Credo che verso questi comportamenti sia giunto il momento di dire basta senza indugiare. Pertanto nella reazione storica che citavo… Se da mesi il signor Briatore non facesse uscire dalle sue labbra fesserie atomiche non vi sarebbee stata la dichiarazione del signor Mazzanti. Il fatto di dire al reo Briatore… hai negato per mesi l’ esistenza di un virus killer….hai esortato la popolazione a tenere comportamenti che di sicuro favorivano il contagio … hai apostrofato come illiberale un governo di veri agnellini che non hanno nemmeno posto l’ obbligo nazionale di indossare la mascherina…. pertanto ora che te lo sei preso questo virus inesistente ….ben ti sta..ma ora hai capito o pensi
    di continuare a fare lo sbruffone? Perché sia chiaro quest’ uomo ha dato anche nella malattia esempio di essere tale, con la sua prostatite ai polmoni. E su questo qualcuno ci ha pure costruito una gag, ma ci sarebbe da piangere! Concludendo, serve in questo paese un vento potente, una bora di buonsenso che per ricacciare in gola a questi facili populisti i loro dannosi concetti. Non scomodiamo Dio …. bastano gli esseri umani.

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