Due “sorelle” per la Torre di Maratona nel progetto definitivo che sta per essere presentato. Ma si cercano ancora partner per finanziare l’intera operazione
di Marco Tarozzi, giornalista
Le buone notizie, a proposito del “nuovo” stadio Dall’Ara, che in effetti sarà quello che conosciamo (resta lì) ma che non riconosceremmo più a causa di un progetto di restyling radicale, hanno attraversato gli ultimi due mesi, regalando qualche spiraglio di ottimismo in tempi difficili. Quando si macinano idee sul futuro, in qualunque campo succeda, la speranza di uscire al più presto da un presente complicato si fa più solida.
ASPETTANDO IL PROGETTO. Il primo passo, fondamentale, l’ha fatto la Giunta comunale lo scorso 27 ottobre, dichiarando l’interesse pubblico dell’opera: da qui in avanti, e si spera che succeda prima possibile, verrà presentato il progetto definitivo (del quale anticiperemo tra poco qualche dettaglio), e da quel momento si avvierà la conferenza decisoria al termine della quale l’operazione, una volta approvata, andrà a base di gara. Tempi previsti: 120 giorni per la conferenza, 90 al massimo per la conclusione della gara.
Le parole del sindaco Virginio Merola, dopo la scelta della sua Giunta, sono state improntate alla speranza e alla voglia di guardare al domani: «In giorni come questi ci sembra impossibile pensare al futuro, stretti come siamo nel presente della pandemia. Per questo saluto con grande soddisfazione la delibera approvata perché mette un altro mattone sulla riqualificazione di un quadrante strategico della nostra città».
SPESE EXTRA. Un progetto che costerà alla Bologna Stadio SpA (società nata appositamente per affrontare questo investimento) 102 milioni di euro, 40 dei quali assicurati da due mutui accesi con le garanzie di Joey Saputo (uno con il Credito Sportivo), che ne aggiungerà altri 22 dal patrimonio personale, mentre i restanti 40 saranno messi sul piatto dal Comune di Bologna, che nel contempo concederà alla società rossoblù il “diritto di superficie” per 40 anni. Nella ricerca di partner, Bologna Stadio SpA ha per il momento trovato il sostegno di Fincantieri, che si occuperà della costruzione dell’impianto. Ci sono poi 22 milioni di Iva, finanziati da un mutuo dedicato e che dovranno essere recuperati come credito d’imposta.
Fin qui le previsioni legate al “restyling”, ma a queste cifre si dovrà aggiungere una spesa ulteriore di circa 25 milioni, dedicati alla ristrutturazione dell’ex Cierrebi di via Marzabotto e all’allestimento di una struttura temporanea, per la quale l’Ad del Bologna Fc 1909, Claudio Fenucci, ha avviato trattative con il mondo cooperativo, che pare interessato a un eventuale coinvolgimento. Pare, appunto: la ricerca di un sostegno finanziario per l’operazione “stadio sostitutivo durante i lavori” è tutt’altro che secondaria, e potrebbe generare ulteriori e necessari rallentamenti sul percorso tracciato, fino a riabilitare l’idea di un Dall’Ara utilizzato comunque come impianto provvisorio, e di lavori di ristrutturazione spezzati in più fasi.
Fosse risolta la questione della struttura alternativa, tuttora da trovare, i tempi tecnici si farebbero nitidi: gara che si chiuderebbe nella primavera 2021, cantiere attivo tra 2022 e 2024, previsione di utilizzo per la stagione 2024-25.
VOCI CONTRO. Non tutti sembrano pensarla come il primo cittadino, e si prospetta qualche contrapposizione sul territorio. Se il Comune va avanti spedito a fianco della società rossoblù, le parole di Giampiero Veronesi, delegato al Bilancio della Città Metropolitana, viaggiano su altri binari. «Va bene parlare dello stadio», è la perplessità sollevata dal sindaco di Anzola dell’Emilia, «ma certamente questo progetto, in sé bellissimo, non condiziona e non dà un indirizzo allo sviluppo urbanistico della città. E il problema vero è che sul territorio gli impianti sportivi esistenti, un tempo vanto del nostro movimento, sono stati abbandonati dal punto di vista economico e culturale».
LE TRE TORRI. Intanto, come detto, trapelano alcuni dettagli sul Dall’Ara prossimo venturo. La Torre di Maratona, per dire, non sarà più sola, ma avrà accanto a sé due torri laterali, che funzioneranno da strutture portanti per la copertura degli spalti in prossimità della stessa. Il settore della tribuna sarà illuminabile tramite Led, con la possibilità di aggiungere allo spettacolo della partita effetti speciali. Oltre al Dall’Ara, l’operazione prevede la completa ristrutturazione dell’Antistadio, compreso lo spazio attualmente occupato dalla bocciofila, e la capienza del parcheggio arriverà a oltre 600 posti auto coperti. Quella dello stadio, ancora non definita, supererà certamente i 30mila posti, ma la struttura non prevedrà utilizzi diversi, come spettacoli e concerti. Tutti dettagli che saranno svelati nel progetto definitivo: prima sarà messo sul tavolo, prima la macchina si metterà in moto.
Photo credits: Beric Dondarrion, (CC BY-SA 4.0)
Trovo completamente assurdo procedere alla ristrutturazione di un complesso situato ormai in zona quasi centrale perpetuando l’incubo di migliaia di residenti e non solo, a causa della paralisi del traffico in occasione di ogni partita. Non tutti sono appassionati di calcio e disposti a perdonare tutto. Si è persa l’ennesima occasione di riqualificazione urbanistica!