La nostra testata mette in rete le competenze che possano contribuire allo sviluppo della nostra città. Maurizio Morini ha lanciato una serie di proposte su come investire, soprattutto in chiave Next Generation, i fondi in arrivo dalla UE. Simonetta Tunesi ha rilanciato, da tecnica, spiegando perché Bologna ha le carte in regola per contribuire a ridurre la crisi climatica. Abbiamo invitato il Sindaco a discutere con loro, che hanno preparato un documento che anticipa la videointervista di sabato 30 gennaio alle ore 18.00, moderata da Giampiero Moscato
di Maurizio Morini, Ambassador per l’innovazione e la trasformazione digitale del MiSE, e Simonetta Tunesi, consulente strategica ambientale
Le riflessioni che proponiamo partono dalle caratteristiche della nostra città e dell’area metropolitana: il territorio bolognese è ricco economicamente e per servizi, innervato di competenze e vitalità imprenditoriale. Per questo spetta a noi dimostrare di saper praticare azioni dirompenti e rigenerative in campo sociale, ambientale e tecnologico.
Proponiamo che la riduzione delle fratture sociali funga da bussola con cui orientare le scelte: partendo da una diagnosi non formale che descriva se e in che misura Bologna e l’Area Metropolitana abbiano visto acuirsi le divisioni sociali e ‘la setacciatura dei simili’, la segregazione di giovani altamente qualificati in città e anziani meno qualificati nelle periferie e nelle zone metropolitane.
Non intendiamo unirci a chi propone ‘liste della spesa’ in cui tutti possono trovare qualcosa con cui essere d’accordo ma offrire spunti per rinvigorire un contratto sociale che porti a produrre e distribuire ricchezza privilegiando le funzioni pubbliche comunitarie e non gli interessi privati, ben consapevoli che questo richiede di affrontare apertamente i conflitti che ogni scelta genera. Le amministrazioni territoriali hanno pieno titolo per porre al centro del dibattito nazionale la necessità di porre riparo alla logica che permette al 5% più ricco degli italiani di detenere il 40% della ricchezza nazionale.
In questo contesto diviene urgente discutere pubblicamente come impegnare i finanziamenti del Recovery Plan, per questo Cantiere Bologna propone di approfondire una prima serie di proposte che sono in relazione con i temi individuati da documenti quali il ‘Patto per il clima e il lavoro” della Regione Emilia-Romagna, il ‘Piano territoriale’ della Città Metropolitana e gli argomenti che dovranno essere discussi per permettere ai cittadini di selezionare la/il propria/o Sindaca/o.
Per intrecciare questi impegni economici e sociali con il successo ambientale, si propone che la lente di lettura trasversale per valutare l’efficacia delle scelte e della loro attuazione sia il monitoraggio della riduzione delle emissioni di gas climalteranti su scala metropolitana, utilizzando le competenze scientifiche pubbliche attive sul territorio.
Photo credits: Fernando García Redondo (CC BY-NC 2.0)