…e invece le Sardine sono capaci di mobilitare le masse

«Caro Bacchiocchi, la sinistra dovrebbe produrre parole d’ordine, slogan, ideali e farne il segno della sua attività. E invece arranca, per esempio, nel proporre lo ius soli, perché teme di perdere voti, o una fiscalità veramente progressiva perché teme il giudizio di “chi ne sa”. Santori&co hanno dimostrato che si può dare uno schiaffo elettorale alla destra se qualcuno è capace di interpretare i sentimenti di una società che ribolle e fa emergere il fumo di movimenti organizzati»

di Roberto Bin, costituzionalista


Aldo Bacchiocchi si interroga (Il nuovo che avanza?) su come le Sardine possano riuscire al rilancio della “bella politica”. Io sono convinto che la possibilità ci sia.

A sinistra abbiamo tanti intellettuali che ancora si ricordano (o fingono di farlo) di Marx, Feuerbach, Gramsci e Berlinguer. Ma che cosa sanno dirci oggi della politica italiana (ed europea)? Al massimo fanno quello che a sinistra si è sempre fatto, spiegano perché essi si trovino più a sinistra degli altri, e quindi non possano accettare di militare un partito che non rispecchi più i loro valori e la loro cultura.

Per chi come me ha militato nella sinistra, giovanissimo, sin dagli anni della Crisi di Cuba, i ricordi sono piastrellati di citazioni e di prese di posizione “corrette” e adatte a spiegare il momento storico secondo categorie teoriche precise e solide. Nel frattempo ci hanno governato tutti quei loschi figuri che possiamo evocare se solo ci guardiamo alle spalle (ottimo il sito “storico” del Governo: I Governi nelle Legislature). Che cosa si è perso?

Non credo che si sia persa soltanto la cultura “classica” della sinistra, anche se oggi non si parla più della polemica sulle tesi di György Lukacs (la cui statua è stata rimossa nel 2017 dal governo Orbán); quello che si è perso sono gli ideali, i messaggi politici, la capacità ideale di guidare la società. Al di là della battaglia sui diritti, per altro timida, la sinistra non sembra capace di mobilitare quelle che una volta si chiamavano “le masse”. E invece lo fanno le Sardine o, prima, movimenti imponenti come “Se non ora quando”.

Ogni tanto la società ribolle e fa emergere il fumo delle masse organizzate: ma la sinistra non riesce a farne una forza politica! Questa è la vera tragedia. Né penso che questo si possa superare offrendo un assessorato a questo o quel leader.

La sinistra dovrebbe produrre parole d’ordine, slogan, ideali e farne il segno della sua attività. In questo la sinistra è manchevole ed è più arretrata della stessa società. Arranca, per esempio, nel proporre lo ius soli, perché teme di perdere voti, ed è timida nel sostenere la necessità di una fiscalità che sia autenticamente progressiva, perché ha paura delle critiche “di chi ne sa”.

Le Sardine questo hanno dimostrato: che la società può mobilitarsi e dare uno schiaffo elettorale alla destra se qualcuno è capace di interpretarne i sentimenti, senza paura di dire una parola di troppo e di vedersi criticare da Libero o da altri “giornali di informazione”.


Un pensiero riguardo “…e invece le Sardine sono capaci di mobilitare le masse

  1. Con le Sardine omologate al PD, scordatevi di rivedere le piazze piene…perchè non le riempie il PD direttamente? Quesito amletico…

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