Il Mulino e la Zanichelli sono peculiarità bolognesi che vanno fatte conoscere al di là degli ’addetti ai lavori’. Anche in questi settori, che peraltro non sono esclusivi di un fervido mondo editoriale, Bologna offre una straordinaria originalità che è davvero ’speranza di futuro’ non effimero
di Aldo Bacchiocchi, già dirigente politico
Non sempre l’opinione pubblica bolognese, ma a volte anche i più attenti alle vicende culturali, sanno che nella nostra città sono presenti ed operano importanti ‘infrastrutture pedagogiche’ che sono all’avanguardia anche per la ‘digitalizzazione’ dei loro prodotti.
In un libro molto utile, edito da Laterza, dal titolo Risvolti di copertina, Cristina Taglietti ha censito quattordici case editrici italiane, due delle quali bolognesi. Tra queste, Il Mulino per quanto riguarda la saggistica di alto spessore scientifico, storico, sociologico, letterario e una pubblicistica di tipo universitario adottata in molte facoltà.
Ebbene moltissimi di questi testi sono digitali e possono essere consultati in modo parziale o presi a prestito. Sono produzioni di élite ma non sono elitarie. Docenti e studenti ne possono usufruire a seconda delle loro necessità di studio. L’innovazione è un elemento propulsore di primaria importanza ed originalità. Questa attività produttiva dell’editrice Mulino riguarda fasce adulte di studiosi e di studenti.
Ma a Bologna nel vasto settore della ‘scolastica’ abbiamo anche la Casa Editrice Zanichelli che offre proposte didattiche, oltre che ai docenti, anche agli studenti ed alle studentesse delle scuole medie. Tutto digitale, tutto interattivo. Siamo di fronte ad una pratica di formazione innovativa che si pone come solido pilastro nel mondo troppo spesso tormentato delle scuole medie. Ed è una garanzia di ‘futuro’ per tantissimi giovani e di motivazione didattica innovativa per tanti docenti. Per non dire poi del vocabolario Zingarelli, opera digitale anch’essa, sempre in divenire com’è in divenire la lingua della nostra Italia.
Sono peculiarità bolognesi che vanno fatte conoscere anche al di là degli ’addetti ai lavori’. Anche in questi settori, che peraltro non sono esclusivi di un fervido mondo editoriale, Bologna offre una straordinaria originalità che è davvero ‘speranza di futuro’ non effimero.