Matteo Lepore fece parte della stessa squadra di Virginio Merola – piedi per terra e pochi svolazzi – e non può percorrere lo stesso sentiero. Anche se gli ideali di un tempo hanno lasciato spazio all’istinto di conservazione (“in fondo qui si sta bene, perché cambiare?”), i miliardi del Pnrr sul tappeto – e non solo le buone intenzioni – potrebbero far preferire al robusto e sicuro “mediano” gli spunti dell’agile e giovane bomber, a patto che segni. Perché soltanto così si vince
di Giuseppe Castagnoli, giornalista
Come tutti i “predestinati”, anche il neo Sindaco Matteo Lepore sta suscitando attese talmente grandi che già è lecito domandarsi se ce la farà a soddisfarle.
La decennale era di Virginio Merola si è consumata sotto la metafora calcistica del “mediano”: alt ai voli pindarici, concretezza e piedi ben piantati per terra. Il che ha significato occhi attenti sul bilancio, pochi svolazzi e la salvaguardia di una sufficiente efficienza amministrativa.
È chiaro che Lepore non può percorrere lo stesso sentiero. Lui ha fatto parte della Giunta Merola, è espressione dello stesso “sistema” che è il supremo architetto della vita cittadina, ma non può essere un altro “mediano”. È condannato a dimostrare di saper fare l’attaccante con l’aggiunta di una buona dose di fantasia perché appartiene a un’altra generazione che – sulla carta – dovrebbe portare a scelte innovative, a un’accelerazione, a una visione meno municipalistica.
E qui sta il nodo della questione. Bologna è ancor oggi nei primi posti delle classifiche sulla qualità della vita ma talvolta sembra consumare la ricca eredità del passato (quando fu definita una “vetrina” e finì sul “New York Times”) piuttosto che mostrare una decisa volontà di rinnovarsi e di diventare un fertile terreno per chi guarda al futuro.
Basta pensare ai tanti progetti rinviati per la viabilità (tram, Passante), mentre l’unico realizzato (il People Mover) imbarazza per il cattivo funzionamento. Oppure all’eterna odissea di Piazza Verdi e ai continui allarmi sulla sicurezza (qui nelle classifiche non riusciamo a risollevarci dagli ultimi posti). Oppure all’impotenza in cui sono ridotti i Quartieri che pure hanno rappresentato in passato un fiore all’occhiello. Né certamente può consolare il fatto che viviamo nella seconda città più cara d’Italia.
Tutto questo dovrebbe indurre il neo Sindaco, circondato da un gruppo di giovani e intraprendenti assessori, a cambiare marcia e a mostrare, restando alla metafora calcistica, di essere alla guida di una squadra votata all’attacco. Soprattutto se si pensa che Lepore si è tenuto deleghe importanti. Come a dire: qui ci penso io!
A differenza dei predecessori, il Sindaco avrà per di più a disposizione un bel gruzzolo di soldi, e cioè i miliardi di euro del Pnrr. Insomma la benzina per far partire il motore c’è; occorre che la macchina proceda nella direzione giusta e qui si vedrà se chi governa ha le capacità per farlo.
Il che significa che non basta declamare che Bologna sarà “la città più progressista d’Italia”, ma far capire che cosa questo significa (ci si limita ai termini valoriali oppure si sa tradurre – ma come? – l’annuncio nei fatti), quali scelte comporta, quali miglioramenti può portare nella vita di ogni giorno per i cittadini.
Allora, anche se gli ideali di un tempo hanno lasciato spazio all’istinto di conservazione (“in fondo qui si sta bene, perché cambiare?”, si domanda una buona parte dei bolognesi), i miliardi sul tappeto – e non solo le buone intenzioni – potrebbero far preferire al robusto e sicuro “mediano” gli spunti dell’agile e giovane “attaccante”. Ma a un patto: che faccia gol. Perché soltanto così si vince.
La astensione di massa ha consolidato ‘il sistema’
Purtroppo e’ meglio tacere
Tranquilli a parte lo sciagurato Cofferati, il peggior sindaco al mondo, con Lepore non cambierà nulla, opposizione inesistente, maggioranza bulgara e voglia di fare pochina, tutto continuerà come sempre
Ma perché questo sarcastico pessimismo? La “maggioranza bulgara” comprende anche Coalizione Civica, che considero un valore aggiunto; spero quindi e credo che le nuove energie daranno sprint all’amministrazione. Stiamo almeno a vedere come andrà il primo anno.
Mi riferivo chiaramente ai commenti che precedono il mio