Sardinista!

Dopo quanto ho visto alla reunion delle Sardine a Monte Sole, onestamente non sono in grado di immaginare con accuratezza quale sarà il futuro di questo strano movimento. Ma che siano fertilizzante per il terreno ancora brullo di una rinnovata Sinistra dovrebbe essere l’auspicio di tutti noi

di Pier Francesco Di Biase, caporedattore cB


Viaggiare lo si può fare in tanti modi, a volte anche poco convenzionali. E così è capitato a me che, di ritorno dal Perù, dopo una breve sosta nell’incantevole Siviglia, mi sono ritrovato a Casaglia di Monte Sole, frazione di Marzabotto. Che per noi del centro città è estero vicino, ma pur sempre di estero si tratta.

L’occasione mi fu data dalla reunion nazionale delle Sardine, che ringrazio ancora per l’invito immeritato. Due giorni di dibattiti e laboratori tematici per conoscersi meglio (per molti dei presenti era la prima volta in presenza) e per provare a dare un nuovo indirizzo al movimento, che alle passate elezioni amministrative si è buttato nella mischia presentando propri candidati in diverse città d’Italia.

E dunque, mentre al Congresso Pd giù a valle le correnti celebrano una ritrovata unità sotto l’insegna della mozione “Tu votami, poi forse ti spiego perché è giusto farlo”, qui tra i monti e la nebbia in un luogo simbolo della Resistenza si riparte dalle basi: quelle della Sinistra, fatte di passione civile, pane e antifascismo. Quasi a ricordare a quelli di sotto che sì, il potere è importante, ma nella vita anche gli ideali ogni tanto reclamano la propria parte.

Forse più di qualcuno tra voi lettori potrà ritenere tutto ciò assai banale. E io stesso, nonostante la sincera stima per questi ragazzi, non posso ignorare i limiti che sempre affliggono chiunque, per cambiare le cose, si affidi mani e piedi alla propria spontaneità. Ma nemmeno il più scettico tra i furono compagni, camminando tra questo vivace marasma di giovane attivismo, non potrebbe non riconoscere che il sardinismo rappresenta, per chi crede nei valori della Sinistra, un segnale inequivocabile dell’avvenuto risveglio della Forza.

Dopo quanto ho visto, a prescindere dalle decisioni che sono state prese, onestamente non sono in grado di immaginare con accuratezza quale sarà il futuro di questo strano movimento. Perché, prendendo a prestito quanto ebbe a dire Beppe Grillo dei suoi, anche le Sardine sono un fatto prepolitico e come tale inevitabilmente biodegradabile. Ma che siano fertilizzante per il terreno ancora brullo di una rinnovata Sinistra, come ricorda anche Pier Luigi Bersani in un videomessaggio di auguri proiettato nella sala dell’assemblea, dovrebbe essere il sincero auspicio di tutti noi.

Persone normali che hanno fatto qualcosa di anormale. Con i loro pregi e i loro difetti, le Sardine non sono nulla di più e nulla di meno di questo. E per quel poco che vale il mio giudizio, lo ritengo un grandissimo merito.


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