“6 a Casa”: educarsi all’abitare, tra autodeterminazione e autonomia

Con l’inizio del 2022, la Fondazione Dopo di Noi dà il via a un nuovo progetto, che vede affidare a sei ragazzi un nuovo appartamento per adulti con disabilità, per favorirne la crescita personale e l’emancipazione

di Francesca Gavio, coordinatrice progetti educativi Fondazione Dopo di Noi Bologna onlus


Anno nuovo, gruppo appartamento nuovo per la Fondazione Dopo di Noi Bologna, onlus che da 20 anni è al fianco delle famiglie per assicurare un futuro sereno ai loro congiunti con disabilità.

6 a Casa”: così si chiamerà il nuovo gruppo appartamento a bassa soglia educativa, dove abiteranno sei persone con lieve disabilità intellettiva, che verranno monitorate da educatori professionali e Oss per alcune ore al giorno, secondo i loro bisogni e orari lavorativi. Dei sei coinquilini, tre provengono dal progetto di ospitalità periodica Casa fuoriCasa, mentre gli altri da un gruppo appartamento stabile sito in via Mazzini a Bologna, Casa Mazzini Uomini. Appartamenti differenti, parte del Sistema Residenziale Diffuso della Fondazione Dopo di Noi, che vede un appartamento “scuola” (Casa fuoriCasa), dove acquisire le capacità all’abitare e altri sei appartamenti dove oggi vivono stabilmente diciannove persone. “6 a Casa” sarà il settimo appartamento e altri potranno aggiungersi in futuro.

Tre degli inquilini, Federico Giacomo e Tommaso, sono all’ultimo step del percorso educativo di Casa fuoriCasa: dormono fuori casa tutte le settimane e il weekend tornano dalle loro famiglie. All’aumentare delle loro autonomie, sono state incrementate le notti e decrementate le ore educative, per dare spazio all’attivazione del problem solving anche in assenza di persone di riferimento. Oggi sono pronti per andare a vivere da soli. Alessandro, Marco e Pino invece abitano insieme da quattro anni in un appartamento in via Mazzini. Negli ultimi mesi, complice anche il Covid, hanno maturato l’idea che starebbero meglio in una casa più grande e con più coinquilini. Si fa strada l’ipotesi di un nuovo appartamento, dove raddoppiare la socialità e dividere le spese. Le esigenze di sei persone sembrano così poter confluire in un unico progetto.

La Fondazione Dopo di Noi ha avviato quindi la ricerca di un appartamento puntando sulla collaborazione con Acer Bologna, ente con un grande patrimonio immobiliare e una forte attenzione alle tematiche sociali. Ad oggi sono in corso le interlocuzioni tecniche necessarie a valutare la fattibilità del progetto, ma confidiamo che possano concludersi presto con un’assegnazione. 

Partendo da Casa fuoriCasa indubbiamente la strada è in salita, costellata di ostacoli, buche, cadute, ma è anche un percorso di crescita, di autodeterminazione e autonomia per le persone con disabilità e di distacco graduale dalle famiglie d’origine, che spesso faticano a far spiccare il volo ai loro figli, tanto più con una disabilità. Tuttavia, anche loro hanno il desiderio di una vita il più possibile “normale” e molti di loro auspicano di vivere con un gruppo di pari.

All’inizio del percorso educativo alcuni genitori sono reticenti nell’affidarci i figli, non vorrebbero che dormissero fuori casa nemmeno una notte. Alcuni non credono nelle loro potenzialità, altri li vorrebbero accanto a loro sul divano la sera mentre guardano la televisione. Per questo motivo gran parte del nostro lavoro è rivolto alla famiglia, attraverso un ascolto attento, empatico dei loro desideri e delle loro paure e negoziazioni di soluzioni possibili e ottimali per i loro congiunti. La famiglia è un interlocutore privilegiato, dal nostro punto di vista, perché è il soggetto che più di tutti conosce i protagonisti dei nostri progetti. Dopo qualche anno dall’avvio del percorso educativo, gli stessi genitori guardano ancora con un po’ di timore al futuro, ma con uno sguardo diverso, più sereno e con l’orgoglio e la soddisfazione verso quel figlio che si accinge ad andare a vivere da solo.

Il Sistema Residenziale Diffuso è cresciuto negli anni grazie anche al Comune di Bologna e all’Azienda Usl, con una co-partecipazione nella gestione dei progetti e dei costi, suddivisi tra ente pubblico, famiglie e la stessa Fondazione Dopo di Noi. la Fondazione in questi 20 anni ha sempre cercato di creare sinergie con soggetti pubblici e privati dell’area metropolitana bolognese, che hanno in carico le persone con disabilità, mantenendo come obiettivo principale quello di tutelare il loro benessere, garantendo serenità alla famiglia d’origine e costruendo un progetto di vita quanto più cucito su misura per la persona che ne usufruirà.


Un pensiero riguardo ““6 a Casa”: educarsi all’abitare, tra autodeterminazione e autonomia

Rispondi