Salvaiciclisti: da dieci anni in sella al cambiamento

L’associazione festeggia il decennale di attività e rilancia il proprio impegno per la promozione delle due ruote e della sicurezza stradale in città, con l’obbiettivo di coinvolgere sempre di più i cittadini, le associazioni e le istituzioni nel processo di transizione verso una mobilità sostenibile

di Alice Fanti e Isabella Cioccolini, presidente e vicepresidente di Salvaiciclisti Bologna


Un sito old style ci ricorda che sono passati più di 3.500 giorni dalla creazione della Bike Square bolognese in Piazzetta San Giuseppe, inaugurata l’8 settembre 2012, pochi mesi dopo la prima Bike Square italiana a Roma, in piazza San Silvestro. Il movimento #salvaiciclisti a Bologna è nato come appuntamento settimanale di discussione ma ha da subito avviato attività di mappatura (ciclabili, percorsi, rastrelliere) e collaborazione con realtà già presenti in città.

Le attività sono diventate subito sistematiche, generando grande coinvolgimento, e così poco più di un anno dopo si costituiva l’associazione di promozione sociale Salvaiciclisti Bologna, con le finalità di promuovere la mobilità ciclistica quotidiana e la sicurezza stradale e l’organizzazione di eventi culturali e progetti di educazione. Flashmob, campagne e, ovviamente, tante pedalate, ma anche un dialogo costante con le istituzioni e l’adesione a consulte e reti per portare avanti la nostra visione di città.

Per i prossimi cinque anni, la nostra prospettiva come associazione e come movimento è sicuramente quella di accrescere ancora di più il peso della nostra voce e della nostra rappresentanza, aumentando la nostra base associativa e attivandoci nei nuovi contesti decisionali che si creeranno. La nostra missione resta quella di aiutare sempre più persone a rendere sostenibili i propri spostamenti quotidiani e liberare le strade dal traffico. Per realizzarla, sappiamo quanto la promozione di azioni individuali sostenibili debba andare di pari passo con le iniziative di pressione e dialogo con l’Amministrazione affinché le tematiche ambientali restino centrali nell’agire politico, a partire dalla piena realizzazione del Pums e del Biciplan.

Per i prossimi anni ci proponiamo di ampliare il nostro ambito di attività dal contesto cittadino all’area metropolitana, mettendo in atto azioni coordinate per migliorare le connessioni e la sostenibilità di tutto il territorio. In quest’ottica, da fine 2021 siamo presenti nella Consulta ambientale di Castel Maggiore, oltre a quella comunale della bicicletta di Bologna.

Tra i progetti, il primo e il più importante è sicuramente la riapertura della Velostazione. Nel 2014 l’associazione Salvaiciclisti-Bologna ha vinto il bando Incredibol,proponendo un’attività capace di unire l’offerta di servizi per chi pedala a eventi culturali, formazione e socializzazione. Nel 2015 abbiamo inaugurato Dynamo, la Velostazione di Bologna. Nata come luogo di servizi per la bici (parcheggio custodito, officina, noleggio e vendita), negli anni ha sviluppato molteplici progettualità in ambito culturale, artistico e sociale, diventando un vero e proprio luogo di comunità e punto di riferimento di cittadini, associazioni e funzionari della Pubblica Amministrazione sulla mobilità sostenibile, connubio vincente tra pratiche di sostenibilità ambientale e socialità. Dopo una battuta d’arresto causata dal cantiere di ristrutturazione degli spazi, siamo pronti/e a ripartire e consolidare la gestione sperimentale dei primi cinque anni, promuovendo lo sviluppo e la diffusione di una cultura individuale e collettiva della sostenibilità a tutto tondo, offrendo servizi ed eventi culturali gratuiti. Per realizzarla, ci muoveremo sui piani del service design e del community development, portati avanti dall’insieme dei soggetti che gestiranno orizzontalmente il progetto.

Dal 2017 abbiamo avviato il progetto Biciliberatutt*, diventato presto un’attività permanente dell’associazione, progetto in cui la bici da mezzo di trasporto diventa mezzo di inclusione e che ha già insegnato ad andare in bici a circa 70 adulti dai 20 ai 75 anni grazie a un squadra di tutor volontari e un metodo sviluppato appositamente per l’apprendimento in età adulta. Nella sua declinazione al femminile, Biciliberatutte è rivolto a donne ospitate dalle case di accoglienza e soggetti che si trovano in una particolare condizione di fragilità, provenienti da contesti culturali dove per la donna l’uso della bicicletta è poco comune o addirittura vietato, allo scopo di insegnare loro a pedalare per guadagnare autonomia e libertà.

Questo 2022 coincide anche con il primo anno di lavoro della nuova amministrazione comunale, da poco insediatasi. Come in passato, è nostro interesse avviare e mantenere interlocuzioni costanti con le istituzioni per portare avanti temi e battaglie che ci stanno particolarmente a cuore. La prima fra queste è senza dubbio “Bologna città 30”, campagna di cui Salvaiciclisti si è fatta promotrice insieme ad altre associazioni del territorio. Presidieremo anche l’iter che ha portato Bologna a candidarsi come una delle 100 città ad impatto zero europee, puntando alla neutralità carbonica entro il 2030. Ci teniamo inoltre a presidiare con grande attenzione la fase di grandi cambiamenti che interesserà Bologna nei prossimi anni, allo scopo di garantire la viabilità ciclistica anche nel reticolo di cantieri che investirà la città nell’immediato futuro.

Dieci anni di lotte e progetti alle spalle, dunque, ma tanti altri ancora davanti a noi perché abbiamo una sola indistruttibile certezza: quella della bici è l’unica catena che rende liber*.


Un pensiero riguardo “Salvaiciclisti: da dieci anni in sella al cambiamento

  1. Se siamo arrivati nel solo 2022 ad avere a Bologna investimenti pari a 5,8 milioni di euro per la realizzazione di 32 km di nuovi percorsi ciclabili (prima c’era poco o nulla) è anche merito di Salvaiciclisti Bologna e del lavoro di sensibilizzazione e di coesione svolto in questi anni dall’associazione assieme alle tante altre realtà cittadine che si occupano di mobilità sostenibile

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