Pigoni: riportiamo in politica la meritocrazia

La consigliera regionale e neosegretaria di Azione Emilia-Romagna parla degli obiettivi del suo partito e auspica una soluzione rapida della querelle in atto tra i vertici della Sanità locale

di Barbara Beghelli, giornalista


L’inconfondibile erre grattugiata di Parma porta fuori strada perché Giulia Pigoni è sassolese doc. Classe 1990, senza esagerare si può dire che ha bruciato le tappe della politica.

Romanzando, si può ipotizzare che mentre le sue compagne di scuola pensavano a chissà quale vacanza o esperienza ludica lei, decisa come un pompiere, si candidava col Pd appena maggiorenne, nel 2009, e vinceva un posto da consigliera comunale. Una volta portato a termine il mandato il Pd la ricandida, nel 2014, appena laureata in Scienze Politiche a Bologna con la prof. Elisabetta Gualmini: ottiene il numero record storico di preferenze (471) e viene nominata assessora alle politiche giovanili, pari opportunità, sport, cultura, associazionismo, diritti.

Giulia non abbandonerà mai il volontariato come educatrice di ragazzi dai 14 ai 19 anni, percorso iniziato nella parrocchia del suo paesino, San Michele dei Mucchietti, il resto è cronaca: consigliera della Regione Emilia-Romagna (Presidente del Gruppo “Bonaccini Presidente”) dal febbraio 2020, consigliera del Comune di Sassuolo dal giugno 2019 e Presidente del Consiglio dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico da ottobre 2019.

Attualmente fa parte del comitato promotore di Azione, partito di cui è responsabile nazionale per le Politiche giovanili e Segretaria regionale per l’Emilia-Romagna.

Cominciamo con la domanda di attualità. In Regione si litiga rumorosamente sulla sanità.

Sono preoccupata per lo scontro tra i vertici, anche perché pare un braccio di ferro sbagliato nei modi e nei tempi, vista la delicata fase di pandemia che stiamo ancora attraversando e considerato l’impiego delle risorse del Pnrr sul sistema sanitario regionale che ora necessita, più che mai, di una direzione forte e di una visione comune. Penso anche che il personale medico e socio-sanitario non meriti questo ‘incendio’.

La posizione di Azione in merito?

Chiediamo che l’assessore Donini risolva immediatamente la vicenda e venga a riferire sulle soluzioni adottate a garanzia del ripristino del corretto funzionamento della struttura. Così come chiediamo che siano adottate tutte le misure necessarie a partire da quelle del più corretto governo della spesa, per tenere su basi solide il servizio sanitario regionale, soprattutto in questo delicato momento.

Dentro Azione le donne sono piuttosto ben piazzate, siete già 4 segretarie per un partito nato solo due anni fa.

Sì e anche nel direttivo provinciale siamo riusciti a rispettare la parità (il segretario di Bologna è Marco Lombardo, anche lui fresco di nomina). In generale sono parecchie le iscritte ma non tante quante vorrei, infatti tra i miei obiettivi c’è quello di invitare tante donne alle nostre iniziative. Il problema purtroppo è sempre lo stesso, cioè che per noi è difficile conciliare vita lavorativa e familiare-assistenziale. Per il resto, oltre a me, alla guida delle segreterie regionali ci sono Isabella De Monte in Friuli, Valentina Grippo nel Lazio e Nunzia Cinone in Puglia. In Emilia-Romagna ci accingiamo a nominare la segreteria regionale, subito dopo questo weekend, allorché si deciderà la segreteria nazionale.

Molti di voi, a cominciare dai due fondatori di Azione, Carlo Calenda e Matteo Richetti, sono ex Pd. Cosa non andava?

Gli anni del Pd sono stati molto belli ma ci sono anime che non sono mai riuscite a parlarsi e il Pd non è riuscito a rinnovarsi come era sua intenzione. L’altra motivazione è stata l’abbraccio coi 5stelle.

Azione è un partito riformista e liberale, segno che questi due elementi non si percepivano nel partito di ‘provenienza’. Nell’immediato futuro si vuole proporre una forza moderata e riportare in politica il concetto di competitività, meritocrazia, professionalità.

Vi presenterete con vostri candidati alle prossime amministrative? Parma, Piacenza, Riccione…

Sì, col nostro simbolo o in liste civiche.

E alle politiche che succederà?

Io spererei nel modello Emilia-Romagna esportato, per riproporre la stessa maggioranza che ha creato Bonaccini in Regione. Comunque Azione andrà avanti col proprio progetto di partito.

Un consiglio alle giovani colleghe che vogliono buttarsi in politica.

Dobbiamo imparare a sgomitare e, se serve, anche a rompere qualche setto nasale, come avviene nel calcio.


Un pensiero riguardo “Pigoni: riportiamo in politica la meritocrazia

  1. Intervistatrice: “Un consiglio alle giovani colleghe che vogliono buttarsi in politica”.
    Risposta: “Dobbiamo imparare a sgomitare e, se serve, anche a rompere qualche setto nasale, come avviene nel calcio”.
    Nel calcio un tale comportamento verrebbe immediatamente sanzionato. Per quanto poi riguarda il richiamo alla meritocrazia, faccio presente che Michael Young, il sociologo inglese che coniò il termine nel libro distopico “Rising of meritocracy” gli dava una valenza negativa. Dunque la giovane e promettente risorsa calendiana parla senza competenza in… merito…

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