Entrata in Consiglio Comunale dopo la rinuncia di Fabio Battistini, è alla prima esperienza in politica. E se su rifiuti, mobilità e welfare incalza l’Amministrazione a fare di più, sull’emergenza profughi si dice molto orgogliosa della risposta rapida e corale della città
di Barbara Beghelli, giornalista
La prima presenza in Consiglio Comunale, l’avvocatessa civilista Samuela Quercioli l’ha timbrata lo scorso 8 novembre, all’indomani della rinuncia allo scranno dell’imprenditore commerciale Fabio Battistini, ex candidato sindaco del centrodestra alle Amministrative 2021.
Originaria di San Piero in Bagno (3.500 anime), accento leggermente toscano, usa un linguaggio politico attento al messaggio da trasmettere. Il tono di voce ‘grave’ suggerisce pacatezza ma poi, quando parla del suo paese, si scioglie come neve al sole: “Le mie montagne le ho nel cuore, sempre-sempre, ma amo Bologna”, dove abita da 25 anni e dove ha messo su famiglia.
Così, tra i ricordi del Monte Fumaiolo (che consiglia a tutti di visitare) e Bagni di Romagna, il lago di Ponzano, le foreste casentinesi e il santuario della Madonna di Corzano, corre per un attimo con la mente all’indietro: “da ragazzi andavamo in bicicletta, anche d’inverno con un freddo pazzesco, ma ci divertivamo come matti: un gruppo di 30 bambini scatenati che scorrazzavano liberi per quei luoghi incantati”.
Residente in centro a Bologna col marito e le due figlie Benedetta e Rebecca, di 16 e 11 anni, si dichiara cattolica convinta. Ha sempre frequentato il gruppo parrocchiale del suo paese, cita spesso il Papa, anela alla pace di questi tempi lontana, ma che potrebbe essere “molto più vicina di quello che pensiamo” anche se per trovare un accordo “bisogna lavorarci molto”.
Tornando all’esperienza politica si rifà seria in un attimo, ricompare il tono asciutto d’esordio: “Ecco, posso dire che mi sono sentita il famoso imprevisto di cui andava parlando Fabio? Davvero non me lo aspettavo”.
E invece…
E invece è stata una sorpresona, ma questa esperienza mi piace, mi piace proprio, sì. Capogruppo in Comune, grande impegno quotidiano.
Repetita iuvant o uso rafforzativo dell’espressione?
Le belle esperienze tornano utili a chi le compie e a chi le riceve, solo questo messaggio.
Lei è alla sua prima esperienza politica.
Sì, è successo che a fine luglio ho deciso di mettere in pratica le parole di papa Francesco: “Basta stare alla finestra, impegniamoci”.
E così ha aderito al movimento civico Bologna Ci Piace.
Esatto, sapevo che cercavano persone che avevano voglia di partecipare a questa avventura elettorale e mi sono presentata. Prima però mi sono confrontata con la mia famiglia.
Ah. Come l’hanno presa?
Bene, anzi è stata proprio mia figlia maggiore a darmi la carica; frequenta il Minghetti, mi ha guardata e mi ha detto: “Mamma, perché no? Perché non ti candidi?”. É una ragazza molto responsabile, anche sulle occupazioni ha scelto lei, ma non in opposizione all’alternanza scuola-lavoro, eh. Per il resto io ho solo notato che da convinta occupante ne è uscita rattristata, e comunque ha deciso che la notte dormiva a casa sua.
Lei cita spesso il Papa.
Premetto che a me piacciono tutti i papi e aggiungo che oggi Francesco andrebbe ascoltato molto di più in quanto mediatore spirituale e di pace.
Quali i desiderata che animano il suo impegno in Consiglio Comunale?
Diversi. Il problema dei rifiuti in centro, la situazione è più che critica. Traffico aumentato e malato. Problemi conseguenti ai prossimi cantieri di tram e passante, aiuti alle famiglie che a oggi riguardano solo chi ha un reddito bassissimo e non basta più. In questo campo largo di problematiche rientra il numero di nidi e scuole materne che, seppure sufficiente, deve aumentare. Oggi poi abbiamo bisogno di mediatori culturali per i bimbi ucraini, che vanno inseriti nella nostra società con tutti gli accorgimenti del caso; lunedì 21 marzo abbiamo approvato un Odg proprio sui mediatori linguistici, non si può abbassare la guardia su questo.
Sui profughi Bologna ha fatto squadra?
Assolutamente sì, sta dando il massimo, sono molto orgogliosa di come la comunità ha reagito. Comune, famiglie la cui accoglienza è straordinaria, Caritas, Regione, Curia, e anche Asl, che sta vaccinando e monitorando con grande attenzione la nuova situazione: tutti insieme, davvero. Certo bisogna pensare all’immediato futuro e alle problematiche che tutto questo comporta, speriamo che il Governo ci/li aiuti.
Parliamo di Donne. C’è posta per noi fanciulle?
Possono dare tanto alla politica, il livello organizzativo ce l’abbiamo nel dna. L’approccio pragmatico anche. Forza e coraggio!