Addio a Stefano Biondi, Bologna e il Carlino piangono un grande giornalista

Condividiamo il ricordo di Alessandro Gallo pubblicato sulle pagine del Resto del Carlino. La redazione di Cantiere si unisce al cordoglio dei colleghi e dei familiari

di Alessandro Gallo, giornalista


Non c’è più lo “Zio”, il Resto del Carlino, la redazione sportiva e quella di cronaca, con la quale aveva lavorato una vita, non riescono a farsene una ragione. Lo “Zio” era il soprannome che era stato affibbiato a Stefano Biondi, una delle anime dello sport a Bologna, il cantore del Bologna. Dei grandi successi e pure delle improvvise cadute della squadra di calcio della città.

Stefano aveva cominciato giovanissimo, figlio d’arte (il papà Dino è stato una della colonne del Carlino) al Corriere dello Sport-Stadio. Poi, nella prima metà degli anni Novanta, era semplicemente sceso di un piano. La redazione di Stadio era al secondo piano del palazzone bianco di via Enrico Mattei 106, quella del Carlino un piano più sotto.

E Stefano si era calato benissimo nella nuova realtà, portando allegria, leggerezza. Ma anche la capacità di approfondire le notizie, di scovarle, di chiedersi cosa ci fosse dietro un evento.

Un maestro e, per tutti noi, uno “Zio” aggiunto. Uno di famiglia. Uno al quale chiedere consiglio. Leggendarie le sue trasferte al seguito del Bologna, lui al volante e la sua squadra al seguito. Prima Ermanno Benedetti, collega di Stadio, poi, i suoi allievi, Massimo Vitali e Marcello Giordano.

Sempre sulla notizia. Sempre tifoso del Bologna, ma con la grande capacità di non fare sconti. Di non lasciarsi trasportare dal tifo, ma cercando di valutare la sua squadra, il Bologna, con occhio critico e imparziale. Da alcuni anni era andato in pensione, ma ogni volta che si creava l’occasione per un ritrovo Stefano, 64 anni, c’era, con la sua verve.

Negli ultimi tempi si era ammalato, ma non aveva perso lo spirito dei giorni migliori. La voglia di lottare e di provare a superare la malattia. Stefano lascia la moglie Sabrina Orlandi (giornalista come lui) e i figli Pietro e Barbara.


3 pensieri riguardo “Addio a Stefano Biondi, Bologna e il Carlino piangono un grande giornalista

  1. Un fratello. Mille avventure professionali insieme, mille serate in amicizia profonda. Le sue speranze di queste settimane sono crollate troppo in fretta. Sto male. Di lui mi resta una classe e una bontà irripetibili

  2. Stefano era un galantuomo, umanamente e professionalmente. Un collega armato esclusivamente di umanità, intelligenza, sincerità e simpatia. E’ già nella ristretta schiera degli indimenticabili.

  3. Mio padre Pietro, grande tifoso, diceva “Vediamo cosa scrive Stefano Biondi” e cercava il suo articolo su Stadio per lenire delusioni o celebrare successi.
    Me ne sono ricordata quando molto più tardi sono stata io a scoprire il piacere di ascoltarlo in Tv e alla radio. Era uno dei pochi che sapeva entrare in casa da amico.
    Era soprattutto un uomo di cultura che sapeva interpretare tanti cambiamenti nel nostro comportamento attraverso la lente del calcio.
    Che perdita dolorosa, come quella del Civ.
    Un affettuoso pensiero a Sabrina Orlandi.

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