A Bologna i giovani di cittadinanza italiana in età compresa tra 18 e 22 anni che potranno esprimere per la prima volta il voto per la Camera saranno circa 12.000. Per il Senato, dove la soglia di partecipazione al voto scende per la prima volta da 25 a 18 anni, il numero dei nuovi elettori in età tra 18 e 29 anni che non hanno potuto votare nel 2018 si avvicinerà a circa 30.000 unità. Un ingresso che, soprattutto nel secondo caso, assume dimensioni straordinarie. Anche per i flussi migratori
di Gianluigi Bovini, statistico e demografo
Nel prevedere e analizzare le tendenze del consenso elettorale a Bologna si privilegia l’aspetto del mutamento di comportamenti e opinioni dei singoli cittadini: la persona che nella primavera del 2018 poteva partecipare al voto ed è ancora residente in città, domenica 25 settembre ha la possibilità di decidere se presentarsi o meno alle urne e se confermare o mutare la scelta della forza politica compiuta in precedenza.
Le variazioni nella percentuale di astensioni e i cambiamenti di preferenza di schieramento saranno sicuramente due fattori decisivi per determinare i prossimi risultati elettorali nella nostra città. Analoga importanza assume però un fattore che non sempre riceve la necessaria attenzione: i mutamenti del corpo elettorale determinati dall’ingresso delle nuove leve di elettori, dai movimenti migratori in entrata e in uscita, dalle acquisizioni di cittadinanza italiana e dai decessi. Vediamo ora alcuni dati che misurano questo fenomeno con riferimento alla situazione di Bologna.
Sulla base dei dati pubblicati dall’Istat relativi al 1° gennaio 2022, si può stimare che nella nostra città i giovani di cittadinanza italiana in età compresa tra 18 e 22 anni che potranno esprimere per la prima volta il loro voto per la Camera dei Deputati saranno circa 12.000. Se si prende invece in considerazione il Senato della Repubblica, dove la soglia di partecipazione al voto scende per la prima volta da 25 a 18 anni, il numero dei nuovi elettori in età tra 18 e 29 anni che non hanno potuto votare nel 2018 si avvicinerà a circa 30.000 unità.
L’ingresso per ragioni anagrafiche di nuove leve di elettori assume quindi dimensioni importanti, che in questa occasione diventeranno straordinarie per il Senato della Repubblica a seguito della riforma costituzionale, che ha abbassato l’età di partecipazione al voto e ha reso per la prima volta omogenei i due insiemi di potenziali votanti.
Il fenomeno del ricambio del corpo elettorale diventa molto più rilevante se si prendono in considerazione anche i movimenti migratori: ogni anno mediamente circa 9.000 cittadini italiani in età superiore a 17 anni acquisiscono la residenza anagrafica a Bologna ed entrano così a fare parte delle liste elettorali. Il 25 settembre queste persone potranno votare in città e, tenuto conto di eventuali movimenti migratori ripetuti, si può stimare prudenzialmente in circa 35.000 unità il contingente di nuovi elettori determinato da questi spostamenti di popolazione.
Per completare il quadro bisogna inoltre tenere conto delle acquisizioni di cittadinanza italiana, che nel periodo più recente hanno interessato a Bologna ogni anno mediamente oltre 1.200 persone straniere maggiorenni.
In definitiva a Bologna il totale dei nuovi elettori rispetto alla primavera 2018, dovuto a ragioni anagrafiche o a movimenti migratori e acquisizioni di cittadinanza, potrebbe ammontare a circa 52.000 persone per la Camera dei Deputati e a 70.000 persone per il Senato della Repubblica.
Per completare l’analisi del ricambio del corpo elettorale bisogna naturalmente prendere in considerazione i movimenti migratori in uscita e i decessi di cittadini italiani. A Bologna mediamente ogni anno lasciano la città circa 7.500 persone di nazionalità italiana in età superiore a 17 anni; il numero dei decessi si avvicina invece ogni anno a 4.800 persone maggiorenni. Tenuto conto anche in questo caso di possibili movimenti migratori ripetuti, si può stimare in circa 50.000 unità il contingente di elettori che avrebbero potuto partecipare al voto per la Camera dei Deputati nella primavera del 2018 e che ora non sono più iscritti nelle liste elettorali.
Come appare evidente da questi dati, i mutamenti del corpo elettorale che si producono ogni anno a Bologna per effetto delle dinamiche demografiche sono di grande rilievo e possono influenzare sensibilmente i risultati della consultazione del 25 settembre.
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Ottimo contributo.
Ma riproporre Casini a questi nuovi elettori mi parrebbe un suicidio.