Quello italiano è un marasma politico incomprensibile ai più. Le Istituzioni, a partire dalla vice presidenza della Regione, sono trampolino di lancio per scalate superiori. Sono dieci anni che è così e nessuno dice nulla. Questo si verifica anche a livello comunale. In questi giorni si vedono simboli e liste. Qualunque sarà l’esito, avanti, senza tema. Per certuni ritorna attuale, anche a sinistra, il credere, obbedire e combattere
di Aldo Bacchiocchi, già dirigente politico
Riprendo un testo dolente di Cesare Pavese per dire qualcosa su questo agosto politico di Bologna e città metropolitana. È un mio limite e lo so. Non riesco a decifrare le indicazioni delle candidature. La fretta impedisce di discutere: o prendere o lasciare. Nomi consolidati di donne e di uomini vengono riproposti d’autorità. Grazia ricevuta.
Un nome forte, presente sempre nelle vicende bolognesi, anche in quelle più dolorose, si aggira come il marxiano spettro si aggirava per l’Europa. Le Istituzioni, a partire dalla vice presidenza della Regione, sono trampolino di lancio per scalate superiori. Sono dieci anni che è così e nessuno dice nulla. Questo si verifica anche a livello comunale, come è noto. C’è la ‘favorita’.
Questa confusione politica trae origine dallo stesso Pd, che non fece una piega quando Calenda, eletto con i democratici al parlamento europeo, fece maramao e fondò un suo partito. Prima ancora lo fece Matteo di Rignano, che il Pd bolognese accettò senza verbo proferire.
In questo scenario, due cose sono certe, per Bologna e l’Emilia-Romagna. Queste sono isole straordinarie, faro per l’Italia e per l’Europa. Forse per il mondo intero. Chi si ricorda del ‘socialismo in un solo paese’?
Quello italiano è un marasma politico incomprensibile ai più. Restano, commoventi, i ‘volontari’ riveriti dai Capi nelle loro visite frettolose. ‘Volontari’ che riescono a non perdere la ‘fede’ nel partito, chiunque sia chi lo dirige. Nella realtà anche da noi c’è chi soffre, vittima di diseguaglianze sempre più acute. Mentre le Aziende, quelle grandi, aumentano beffarde gli utili.
Si evoca un nuovo Cnl per contrastare un fascismo di ritorno. Scurati ha venduto molto il suo ‘M’. Pochissimi si ricordano di Togliatti e di De Gasperi, che dovettero governare un fascismo che non era finito a Piazzale Loreto.
Considerazioni amare sono le mie, fuori come sono dalla cerchia degli ‘amici degli amici’. E certo ‘impolitiche’. In questi giorni si vedono simboli e liste. Qualunque sarà l’esito, avanti, senza tema. Per certuni ritorna attuale, anche a sinistra, il credere, obbedire e combattere.