È in corso una vera e propria agonia dei partiti. Leggendo le candidature di questa maledetta legge elettorale, un dato appare evidente: l’eterno ritorno del sempre eguale. Anche da noi i partiti sono inesistenti e fragili
di Aldo Bacchiocchi, già dirigente politico
Angelo Rambaldi é un inguaribile nostalgico deluso: sogna un Pd maggioritario tutto spostato al centro (qui). In parte è così anche se ora Matteo Lepore, avvantaggiato dalla ritirata plateale del centro dal confronto elettorale (Casini ordinante), si è un po’ spostato a sinistra per motivi generazionali e amicali.
Ma guardiamo a settembre, in questa nostra città metropolitana, la più progressista del mondo. E la più innovativa. Al Big data fanno da contrappunto Fico e il trasporto veloce Aeroporto-Stazione. Vale anche da noi l’analisi dolente sui ‘partiti’ che di recente ha svolto Sabino Cassese? C’erano una volta i partiti. Una volta si andava a votare. Se i partiti non sono democratici può esserlo l’assetto istituzionale regionale e metropolitano? Questi interrogativi si pongono da noi?
È in corso una vera e propria agonia dei partiti. Leggendo le candidature di questa maledetta legge elettorale, un dato appare evidente: l’eterno ritorno del sempre eguale. Anche da noi i partiti sono inesistenti e fragili. Volatili e inconsistenti. Le liste sono l’esito, con il bilancino, di accordi di vertice, al massimo di cene fra accoliti. Il Pd è plaudente forza di centro circondato, a destra e a sinistra, da satelliti con poca voce in capitolo. Vedremo quanti si recheranno alle urne il 25 settembre prossimo venturo.
Azione e Italia Viva smuoveranno le acque stagnanti?
Come al solito la vice presidenza della Regione da tempo vale come slalom istituzionale nel disinteresse dei più. Pier Ferdinando Casini è ormai una icona che riassume in sé l’intera vicenda bolognese. Non mi addentro nell’esame dei candidati, tutte brave persone più o meno note. Questa volta i parlamentari diminuiscono senza che si sia provveduto ad attuare indispensabili correttivi.
Forse gli esiti saranno catastrofici per il pur solido tessuto democratico bolognese. Per ora comunque anche da noi il disinteresse è esteso. Sarà replicato l’astensionismo delle comunali bolognesi? È una bella domanda che dovrebbe forse preoccupare non solo il mondo laico, ma anche quello religioso.
Ma magari il satellite di Destra fosse una voce di poco conto, persa nello spazio, magari …io ci sto ..!!!!