Si chiama Calderara Circular Community il progetto che farà realizzare, nel comune, tre impianti fotovoltaici della potenza di 75 kWh. Enel X garantirà la gestione tecnica economica pluriennale della comunità fornendo la sua piattaforma digitale e le sue tecnologie innovative per assicurare, tramite app e report periodici, un continuo monitoraggio in tempo reale dello stato di salute che riguarda la condivisione energetica
di Vincenzo De Girolamo, giornalista
Per il secondo anno consecutivo, a metà dicembre 2022, la città di Calderara di Reno è salita in cima alla classifica annuale dei comuni più virtuosi d’Italia in rapporto a quelli che attuano economia circolare e sostenibilità, inseriti nel processo di transizione energetica e d’indipendenza dalle fonti fossili.
La classifica è stilata da Enel X. Per determinarla l’azienda ha realizzato lo scorso anno, in collaborazione con la Facoltà di Economia dell’Università di Siena, uno strumento denominato Circular City Index, dispositivo che basa la sua valutazione sulla tenuta di quattro parametri: digitalizzazione, ambiente ed energia, mobilità, rifiuti. Il sistema di valutazione è basato su Open Data disponibili a livello nazionale. Di una città misura il grado di trasformazione in direzione green attraverso qualità ed efficienza d’infrastrutture realizzate o da realizzare, nonché di quanti e quali servizi sono predisposti per potersi spostare lungo le strade tracciate dall’economia circolare.
Quest’anno, a far salire Calderara di Reno in vetta alla selezione dei comuni più virtuosi d’Italia hanno contribuito in maniera decisiva voci come “accessibilità del servizio online”, aumento delle stazioni di ricarica elettrica, raccolta rifiuti, mobilità, azioni volte al risparmio energetico e al rispetto dell’ambiente. Grande soddisfazione mostra il sindaco Giampiero Falzone per l’obiettivo raggiunto, ma è convito che per continuare a tenere alta l’asticella nel processo di trasformazione energetica delle città e non solo «c’è bisogno di affondare il piede sul pedale delle politiche di efficienza e rigenerazione urbana, recuperando soprattutto le vecchie abitazioni, efficientando le vecchie strutture pubbliche e produttive».
Un’affermazione condivisibile in virtù del fatto che in Italia il 40% di energia prodotta è assorbito dalle abitazioni, come riporta Maurizio Pallante nel suo ultimo libro L’imbroglio dello Sviluppo Sostenibile. Un’enorme dispersione. Basti pensare che se gli edifici di classe G passassero alla classe E si avrebbe un risparmio di 70 Kilowattora, passando da 160 a 90 Kilowattora per metro quadro: «Per rispondere alla crisi odierna c’è bisogno di fare scelte diverse da quelle come elargizioni o contributi. È necessario creare fondi che diano la possibilità ai cittadini di creare Comunità Energetiche Rinnovabili, ad esempio attraverso l’istallazione di pannelli fotovoltaici».
Si chiama Calderara Circular Community il progetto che farà realizzare, nel comune, tre impianti fotovoltaici della potenza di 75 kWh. Enel X garantirà la gestione tecnica economica pluriennale della comunità fornendo la sua piattaforma digitale e le sue tecnologie innovative per assicurare, tramite app e report periodici, un continuo monitoraggio in tempo reale dello stato di salute che riguarda la condivisione energetica. Il progetto prevede la realizzazione d’impianti nell’area nuova della sede comunale, sulla Scuola dell’Infanzia di Lippo e sulla Scuola Primaria Longara. Si prevede che, a opera compiuta, l’impianto abbia capacità di produrre energia rinnovabile per circa 100.000 kWh. L’operazione dovrebbe portare a una riduzione annua di emissioni di CO2 stimata in oltre 50 tonnellate, pari all’assorbimento annuo di oltre 2.500 alberi. Un vero gioiellino insomma.
Tutto condivisibile, resta solo d’aggiungere che comunque, a guardare in trasparenza i modi in cui ci si dedica a tamponare le trasformazioni climatiche, non si riescono a fugare alcune perplessità fondamentali. Uno sviluppo economico che per attuarsi richiede sempre maggiori quantità – non solo di materie prime – come può coniugarsi con la sostenibilità ambientale che si ha quando non si consumano annualmente più risorse rinnovabili di quanto il processo di fotosintesi clorofilliana possa rigenerare? Non sarebbe auspicabile trovare un equilibrio tra l’azione antropica, l’esistenza umana e la sussistenza della natura, pur proseguendo nell’efficientamento e riorganizzazione delle infrastrutture e nella riconversione della produzione energetica da fossile a rinnovabile?
E infine, non sarebbe meglio che i progetti prendessero in esame la possibilità di non rincorrere solo la crescita per la crescita, ma si ponessero come obbiettivo anche quello di pensare a un altro paradigma sociale?
“Si chiama Calderara Circular Community”.
E se lo aveste chiamato in italiano? 😈
Il Comune di Calderara agisce sulla istintiva spinta dell’entusiasmo per la tecnologia che molti hanno interiorizzato acriticamente.
Il concetto espresso da questo articolo sulla “crescita per la crescita” chiarisce la forma mentale popolare.
Però lo stesso Comune da circa 3/4 anni lavora per aumentare l’economia circolare che alimenta il consumo di carburanti fossili: sono recentemente ultimati i cantieri di nuovi enormi parcheggi per auto in tutte le frazioni comunali.
Prego non rispondere a quest’ultima affermazione se non conoscete la car-circular-economy.