Cassonetto aperto, problema irrisolto

Il sistema di raccolta rifiuti con la “carta smeraldo” doveva servire a promuovere la cultura della raccolta differenziata tra i cittadini, spostando il senso della Tari da tassa a tariffa. Un principio giusto ma mai applicato, che con l’abolizione della chiave per i cassonetti dell’organico in periferia ha subito un altro duro colpo. A questo punto, viene da chiedersi a cosa serva l’intero sistema

di Gabriele Bollini, urbanista


“Cassonetto aperto. Non serve più la chiave”. Questo è l’adesivo comparso da un po’ di giorni sui cassonetti bolognesi dell’organico.

“Geniale” trovata da parte del gestore del servizio di raccolta dei rifiuti per fare fronte ad una ignoranza diffusa che, pur di non recarsi nelle sedi di Quartiere a prendere la chiave del cassonetto, ha portato alla prassi di appendere i propri sacchetti al cassonetto in una quotidiana situazione di “albero di Natale”.

“Geniale” perché il cassonetto da aprire con una chiave era il filtro per garantire che, nel cassonetto, venissero conferiti solo sacchetti di rifiuti organici, e perché la qualità merceologica dei rifiuti conferiti nei relativi contenitori della raccolta differenziata è l’unica garanzia per l’effettivo riciclaggio o riuso di questi: in questo caso compostaggio dei rifiuti organici per avere come “sottoprodotto” un ammendante per il giardinaggio e l’orticoltura.

Ora rimane solo il cassonetto dei rifiuti indifferenziati, che ha bisogno di una “chiave” per potersi aprire e mettere dentro il sacchetto (la “chiave” in questo caso è una tessera). Lo scopo, in questo caso, non era tanto filtrare la garanzia di qualità del rifiuto, bensì contare i conferimenti di utente/famiglia alla settimana o al mese, ai fini del passaggio da tassa a tariffa.

Questo, tuttavia, a oggi non è mai avvenuto (a Bologna come altrove). Quindi l’uso di “filtri” per il conferimento giusto, di qualità merceologica del rifiuto, da oggi non c’è più. Anzi, siccome l’ignoranza diffusa di quel tot di famiglie si manifesta anche intorno ai cassonetti dell’indifferenziato, perché chi non si è peritato di andare a prendere la chiave del cassonetto dell’organico spesso non ha neanche la tessera per l’apertura del cassonetto dell’indifferenziato, quello a cui stiamo assistendo è che il cassonetto dell’organico “senza chiave” diventa anche il luogo dove sbattere i sacchetti che andrebbero nel cassonetto con tessera “che non ho”.

E così il gioco è fatto: bassa qualità merceologica dei rifiuti conferiti nel cassonetto dell’organico che rende impossibile il loro compostaggio, aumento quindi dei rifiuti indifferenziati da smaltire (dove? beh abbiamo un inceneritore: usiamolo!), perdita di significato e credibilità della raccolta differenziata (con aumento del caos dei sacchetti di rifiuti misti, da mandare, anche in questo caso, all’inceneritore) e via di questo passo.

Ma mi chiedo, a monte di tutto ciò, chi “ha vinto” la gestione della raccolta dei rifiuti non dovrebbe controllare per rendere conto a chi gli affidato la gestione? E chi ha affidato la gestione della raccolta dei rifiuti a chi “ha vinto”  la gara non dovrebbe pretendere garanzie di qualità nel servizio?


7 pensieri riguardo “Cassonetto aperto, problema irrisolto

  1. È la frustrazione di tanti, ma quando non si riesce a realizzare il proprio obiettivo non è che abbaiando alla luna che si risolve il problema. Bene ha fatto l’ente a eliminare quel filtro perché tanto lasciarlo avrebbe provocato maggiori disagi. Le persone non sono pronte e vanno educate (gli sporcaccioni) cercando di farle crescere , frapponendo ostacoli si esacerba ancora di più il problema . Educarle? Si con campagna mirate all’utenza maleducata che sporca , bisogna entrare nella loro psicologia e agire dimenticandosi del politically correct. Un esempio? Vada nel Sud del Salento e scoprirà quel territorio completamente o quasi sgombero di rifiuti , anche lì vi è la raccolta differenziata addirittura porta a porta in giorni diversi. Vuole sapere come è stato risolto l’abbandono dei rifiuti per strada? Qualche anno fa sono comparsi alcuni cartelli in italiano e in inglese (questo fatto ha fatto nascere la leggenda metropolitana o salentina fate voi che li abbia realizzato la attrice Hellen Mirren che si è trasferita in quelle zone) , in questi cartelli sono comparsi degli insulti a chi sporcava (insulti irreperibili). INCREDIBILE sono stati efficaci : hanno creato due cose, la prima una maggiore coscienza civile la seconda è che a questo punto essendo etichettati come reietti della società , gli sporcaccioni non hanno più sporcato. Se devo criticare qualcosa all’ente rifiuti rimprovero, di non avere studiato le giuste strategie per evitare al prossimo di sporcare la città . Un altro esempio a Milano la città è piena di cestini per i viandanti di ghisa , solidi , durevoli: altra strategia stesso risultato.

    1. Siamo sicuri che “lasciarlo avrebbe provocato maggiori disagi”? Sicuramente toglierlo elimina il problema e la possibilità di produrre compost di qualità. Sa qual’è l’effetto? Che non essendo riciclabile il contenuto dei cassonetti dell’organico finirà per essere incenerito. Questo è certo, perché non possiamo mettere persone (spesso migranti) a selezionare-spulciare a mano anche il puzzolente organico.
      “Le persone non sono pronte e vanno educate (gli sporcaccioni) cercando di farle crescere, frapponendo ostacoli si esacerba ancora di più il problema.” Io credo nell’educazione e di questa Hera e il Comune ne fanno molto poca e molto “istituzionale-ufficiale”; o meglio non vedo un piano comunicativo adeguato “a colpire il bersaglio”. “Cartelli con degli insulti a chi sporcava che, incredibile, sono stati efficaci”. Bene, però quello che mi pare manchi è una serie campagna di controlli che provi ad individuare i responsabili maleducati. E ho avuto modo di parlare con un controllore che ha dichiarato la loro impotenza per come l’attività di controllo non vengano fatta con convinzione di colpire qualcuno con adeguate multe. Anche questo sarebbe efficace dopo una decina di anni (almeno) che si fa la raccolta differenziata.
      “A Milano la città è piena di cestini per i viandanti” ma il problema qui non sono i viandanti ma i residenti: miei vicini di casa che incontro ai cassonetti che senza alcun pudore mollano i loro sacchetti sul coperchio del cassonetto, costringendo chi arriva dopo di loro o ad aprire il cassonetto facendo cadere tutti i sacchetti o lasciare a sua volta il proprio sacchetto sul coperchio per non fare cadere gli altri per terra.

  2. Le argomentazioni di Bollini non fanno una piega. A chi fare riferimento in Comune per sollecitare un intervento ?

  3. 1) Quando una persona, “dentro” al sistema e con ruolo di responsabilità, a domande analoghe ti risponde “se chi conferisce i rifiuti è un maleducato, noi che ci possiamo fare?”, capisci che chi “comanda” e avrebbe il potere di fare qualcosa ha rinunciato in partenza. Purtroppo.
    2) Se la tessera serve per misurare quanto pagare per i rifiuti che conferisci, ovvio che molti abbandonino i sacchetti altrove pur di non essere “misurati”. Se invece la tessera servisse per misurare lo sconto da applicare sulla TARI, allora avremmo molti più conferimenti, forse anche troppi e “impropri”, ma di certo i sacchetti abbandonati in giro sarebbero molti di meno.
    3) I controlli sono pochi perché pochi sono i controllori “specifici”, ma si possono usare anche altri tipi di pubblico ufficiale (es.: i vigili urbani) e magari anche estendere le competenze degli accertatori di sosta che nel.loro percorrere a piedi le vie cittadine passano sempre davanti ai cassonetti, magari mentre qualcuno sta usandoli in modo improprio.

  4. Un comune qui intorno (non ricordo bene, forse Castel San Pietro o un altro), ha piazzato telecamere nelle aree più “critiche”. Dopo qualche multa si è sparsa la voce e gli abbandoni sono crollati. Certo, Bologna è molto più grande e le zone da presidiare sono molto di più, ma qualcosa del genere si potrebbe tentare (oltre a far funzionare gli spesso guasti cassonetti Smeraldo)

  5. Allora a cosa servono tutti i cassonetti? E noi, che sempre siamo stati diligenti, continuiamo a fare la raccolta differenziata? Per cosa? Non è possibile!!!

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