L’incredibile viaggio del Sonic Belligeranza Megastore

Un’etichetta discografica, una “riserva naturale” dei formati fisici e, da quasi tre anni, anche un’associazione impegnata a diffondere la cultura musicale a 360 gradi

di Sara Papini, operatrice della comunicazione


Oggi voglio raccontarvi di uno dei luoghi più caratteristici e interessanti di Bologna. Nato nel 2021, con sede in via Mascarella 16A, il Sonic Belligeranza Megastore di Dj Balli è ormai uno dei punti di ritrovo più di impatto che ci sia. Chi non avesse ancora avuto la fortuna di esplorare questo fantastico mondo mi dia retta, è assolutamente chiamato a farlo.

Chi gestisce questo spazio è Sonic Belligeranza Record, realtà ultraventennale che tre anni fa ha deciso per la svolta: non più solo etichetta discografica ma anche associazione culturale. Una realtà che ha impostato un discorso specifico non solo sulla musica ma anche e soprattutto sull’oggetto fisico del disco, come mi racconta Riccardo, aka Dj Balli: «Noi siamo interessati al mondo del digitale ma ci interessano anche i formati fisici». Infatti parliamo di tutti quei supporti quali vinili, cd, musicassette, 78 giri, ma anche floppy, flexi e “chiavette d’artista”.

Nel Megastore troviamo una vera e propria esposizione di rarità musicali a 360 gradi, un «Wwf dei formati, habitat prediletto da tutti i feticisti sonici». Non per niente il simbolo della tessera associativa di Sonic Belligeranza è la grafica di un panda con occhi dark punktechno hardcore gabber (libera interpretazione a seconda della sottocultura musicale più di appartenenza), perché «entrando a far parte del nostro universo, ci si associa a questa “riserva naturale” dei formati fisici».

Ed è proprio questa la sensazione che ho la fortuna di provare ogni volta che riesco a passare dal Megastore: un viaggio nella musica, la scoperta di nuove e sempre interessanti variazioni sonore (prima della conoscenza di Riccardo a me sconosciute).

A oggi, tuttavia, per svolgere l’attività associativa appieno Sonic Belligeranza è costretta ad affittare un altro spazio, che consenta di svolgere anche attività di ascolti musicali guidati e seminari. Non più solo esposizione e collezionismo di manufatti discografici ma un nuovo ambiente dove svolgere lezioni sui differenti device utilizzabili per produrre musica elettronica, workshop che insegnano a modificare Game-Boy trasformandoli in strumenti musicali e appuntamenti di ascolto sui generi sonori più oscuri, comprando i formati di riproduzione più disparati – dal wav digitale al grammofono – e strumenti musicali per poter ampliare al massimo il coinvolgimento dei partecipanti. Un’espansione più che necessaria, non solo per la salvaguardia dei formati fisici e per la sperimentazione musicale ma anche per la collettività musicomane bolognese.

Per finanziarla, oltre a una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe (qui), anche una serie di eventi musicali. Il prossimo sarà il 12 febbraio al Tank di Via Emilio Zago, dalle 15 alle 21. Un “pomeridiano” a base di musica new new age, con sonorità oniriche e artisti dell’etichetta tra cui lo stesso Dj Balli.


Rispondi