Audrey Coïaniz “contamina” la Fondazione Gajani

Una mostra che è anche un “incontro” tra due grandi artisti: Carlo Gajani, pittore e fotografo bolognese scomparso nel 2009 cui è dedicata una fondazione in via de’Castagnoli, e la visual artist che vive e lavora tra Bologna e Marsiglia

di Sara Papini, operatrice della comunicazione


La Fondazione Gajani si trova in via de’ Castagnoli 14, esattamente nello studio dove l’artista ha lavorato per tantissimi anni. Incisore, pittore e fotografo, il bazzanese Carlo Gajani (1929-2009) è stato uno degli artisti più importanti se non tra i primi a ragionare e sperimentare il rapporto tra fotografia e pittura. All’interno della fondazione, ancora oggi, tutto è esattamente come quando Carlo viveva lì con la moglie. I loro libri, i mobili, le fotografie appese ai muri delle ricerche fatte con gli studenti e le studentesse e innumerevoli opere d’arte.

La sfida che Audrey Coïaniz ha deciso di cogliere in occasione Art City 2023  è stata quindi quella di interfacciarsi e scontrarsi con un ambiente vivo e contaminato. Le installazioni site spefic dell’artista, che hanno dato vita alla mostra #BLACK&WHITE, si dividono così in due differenti momenti. Nel primo, Audrey entra in dialogo con Gajani attraverso opere di matrice astratta-informale, che si rifanno ai lavori giovanili dell’artista bolognese. Nel secondo momento decide di farlo attraverso una video-scultura ispirata al periodo più pop di Gajani.

Coïaniz, nata sull’Isola de La Réunion nel 1978, oggi vive e lavora tra Bologna e Marsiglia ed è la metà del duo Basmati Video, progetto ideato insieme a Saul Saguatti che nasce sulla base di una ricerca multimediale dedicata all’animazione, immagini e video sperimentali: «In qualità di artista visuale sviluppa una ricerca sui concetti intercorrenti tra corpo, spazio e movimento, realizzando opere di video-animazione digitale, live performance, installazioni».

Le installazioni di Audrey sono state collocate lontane dall’ingresso della casa. La prima delle due che incontriamo è la parte dedicata alla matrice astratta-informale: in dialogo con un quadro di Gajani troviamo una serie di opere che Audrey realizzò ancora prima di vedere l’opera di quest’ultimo. L’idea – grazie anche alla mediazione del curatore Giuseppe Virelli – di far dialogare questi due mondi artistici è spiazzante. La luce che oltrepassa le realizzazioni di Audrey ci tiene incollatǝ e incontatǝ a questo muro ipnotico. Le forme organiche con cui ci stiamo confrontando non sono del tutto rassicuranti ma riescono comunque ad avvolgerci.  L’idea del movimento che permea l’intera esposizione è già estremamente tangibile.

Entrando nella seconda stanza, avvoltǝ nel buio, siamo sommersǝ dai colori estremamente vivaci che si contrappongono al bianco e nero della sala precedente, guidatǝ e aiutatǝ anche da suoni, opera del sound designer Filippo Bonelli, che ci invitano a entrare e a perderci completamente.

In questo caso, l’installazione è una video-scultura. Un livello di videoarte che fuoriesce dalla statica (se così possiamo definirla) proiezione su un muro o all’interno di uno schermo. Un processo che Audrey e il duo Basmati hanno iniziato a intraprendere già da diverso tempo. Il video non solo si caratterizza di movimento ma si fa tridimensionale, proiettato com’è su una struttura di tulle. Le immagini che si susseguono ci mostrano forme prima più simili a ciò che abbiamo visto nella stanza precedente, poi elementi grafico-geometrici dai colori estremamente vivaci e liberi, alternati a corpi che sembrerebbero quasi danzare su questa struttura super leggera.  Ovviamente non c’è un ordine prestabilito in cui fruire l’opera. Il bello della proiezione è esattamente questo, un loop continuo durante la giornata che ci consente di vederla sempre diversa e darne sempre nuove interpretazioni.

Tanto per la location quanto per le opere esposte, #BLACK&WHITE di Audrey Coïaniz alla Fondazione Gajani è stata in definitiva una delle migliori installazioni di tutta Art City 2023. Ed è proprio per questo che consiglio a chi ancora non è potutǝ andare alla fondazione Gajani di visitarla durante la settimana e, a chi volesse vedere e conoscere le opere di Audrey e del duo Basmati, di visitare la mostra, sempre curata da Giuseppe Virelli, The video is the massage, fino al 12 marzo al Palazzo Pretorio di Cittadella.

Photo credits: Fondazione Gajani


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