“E allora le foibe?”

Il libro di Eric Gobetti è al centro del secondo appuntamento del ciclo “Resistenze” organizzato dalla Casa della Cultura Italo Calvino a Calderara di Reno. Con l’autore verranno affrontati nodi, luoghi comuni, distorsioni e falsità che popolano il dibattito pubblico sul tema. L’apertura della serata sarà riservata al ricordo della staffetta partigiana Isolina Turrini detta Lina, che il 17 febbraio di quest’anno avrebbe compiuto 100 anni

di Vincenzo De Girolamo, giornalista


Inserita nella rassegna “Ritorno al Futuro” che la Casa della Cultura Italo Calvino di Calderara di Reno propone da inizio gennaio di quest’anno, “Resistenze” arriva al suo secondo appuntamento con la presentazione del libro E Allora le Foibe? il 17 marzo alle 19 nell’Auditorium in via Roma 29 della città calderarese. L’incontro con l’autore, Eric Gobetti, sarà accompagnato dalla lettura di alcuni brani tratti dal libro: a metterli in scena è Simona Zavaglia con l’accompagnamento al piano di Pasquale Morgante.

La serata correrà lungo binari che non vogliono negare o sminuire la tragedia legata al momento storico in cui si svolgono i fatti, proponendo un’altra verità precostituita, ma che tenta di riportare “la vicenda storica al suo dato di realtà”, provando a fissare la dinamica degli eventi e le sue conseguenze. Il libro – come afferma fin dall’inizio il suo autore – non è rivolto agli storici, ma a chi «non sa nulla della storia delle foibe e dell’esodo …. A chi pensa di sapere già tutto pur non avendo mai avuto l’opportunità di studiare l’argomento».

Sarà un’occasione per discutere e conoscere alcuni punti che caratterizzano la complessa vicenda delle foibe come: la presunta naturale o meno appartenenza dei territori del confine orientale all’Italia; le uccisioni avvenute nell’autunno 1943-primavera 1945, i cosiddetti esodi non improvvisi, se segnati nella loro attuazione da una volontà di genocidio o da pulizia etnica da parte dei partigiani titini.

Si affronterà il tema legato all’incomparabilità tra foibe e Shoah sia come logica, intenzionalità, organizzazione e dimensione. Il racconto si occuperà anche delle tante mistificazioni diffuse in materia di “foibe”, una è quella che contro gli “infoibatori” non furono celebrati processi. Insomma un’occasione per mettere al vaglio l’uso indifferenziato del termine “foibe” inteso come un insieme di eventi che assai poco hanno a che vedere con il luogo fisico, ma che tuttavia contribuisce a dare un aspetto molto simbolico e riconoscibile legato non solo al trasferimento di centinaia di migliaia di persone in Italia, in realtà avvenuto in tempi e modalità diverse.

Un appuntamento, questo del 17 marzo, per affrontare nodi, luoghi comuni, distorsioni e falsità, che popolano il dibattito pubblico intorno alle foibe e all’emigrazione in parte forzata dai territori del confine orientale. In breve, un avvicinarsi a una realtà storica che dal libro esce completamente diversa dalla “narrazione” che si è imposta nell’opinione pubblica in questi anni dopo l’istituzione del Giorno del Ricordo.

L’apertura della serata sarà riservata al ricordo della staffetta partigiana Isolina Turrini detta Lina, che il 17 febbraio di quest’anno avrebbe compiuto 100 anni, che fu rinchiusa dopo il 1944 nel campo di concentramento Greis a Bolzano.


2 pensieri riguardo ““E allora le foibe?”

  1. Ho letto il libro circa due anni fa. E’, a mio vedere, un goffo tentativo di minimizzare e in fondo giustificare crimini atroci. Una sorta di relativismo non etico che se accettato può portare a giustificare ogni abominio sui piatti di una bilancia che qualcuno crede di poter usare. Provo pietà per chi ragiona in questo modo e orrore e disgusto per chi si arroga il diritto di paragonare e ”misurare” la violenza.

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