Il Pd è vivo, ora testa al 2024

Le Primarie hanno rinvigorito il partito anche a livello locale, ma il vero banco di prova arriverà l’anno prossimo, quando alle elezioni Europee si sommeranno le amministrative in quarantacinque comuni dell’area metropolitana

di Aldo Bacchiocchi, già dirigente politico


Il Pd è rinato e fra pochi giorni, con la nomina della segreteria nazionale, il quadro sarà completo. Siamo usciti dal tunnel agli albori della primavera.

Spero di fare cosa utile nel delineare una agenda istituzionale di un qualche rilievo. Nel 2023 a maggio si voterà a Castel d’Aiano e a Camugnano. Primo assaggio anche per vedere quanti si recheranno ai seggi. Ma sarà il 2024 l’anno importante, ormai relativamente vicino. Saranno infatti quarantacinque i Comuni dell’area metropolitana chiamati al voto, da Anzola dell’Emilia a Zola Predosa.

Molti Comuni, e molto importanti. Banco di prova per forgiare una nuova diffusa classe dirigente di donne e di uomini e verificare l’adesione alla scadenza elettorale. Per non dire poi delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo.

La nuova Segreteria nazionale e le nuove classi dirigenti locali avranno di che sbizzarrirsi per far emergere giovani e giovanissimi da mettere in campo. Sarà anche necessaria un’attività formativa non banale.

Sul piano delle proposte politiche, si dovrà decifrare il ruolo e la credibilità della destra. Bisognerà monitorare la sanità pubblica e conoscere la qualità della occupazione nel terziario, nel turismo e nella scuola pubblica, a partire da quella dell’infanzia. Da ultimo ma non per ultimo bisognerà valutare l’effetto della Città Metropolitana e della Regione.

Molta è la carne al fuoco. Per Elly Schlein il banco di prova, ovviamente non solo in Emilia-Romagna, sarà molto importante.

Photo credits: Ansa.it


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