Lettera 17 – Siamo andati sui monti più alti*

di Roberto Roversi, poeta e scrittore


Siamo andati sui monti più alti*
uno prendeva il fucile 
saliva sulla montagna 
la montagna era lì che aspettava 
e non aveva pietà 
 
            un altro prendeva il fucile 
            andava per la pianura 
            anche la pianura aspettava 
            e non aveva pietà 
 
nelle città era fuoco 
terribile rosso il tramonto 
il fuoco bruciava le case 
e non aveva pietà 
 
            giovani cadevano morti 
            fra l’erba senza colore 
            pendevano morti dai rami 
            spezzati come poveri cani 
 
i mesi gli anni passavano 
i giorni non davano tregua 
un mitra stretto nel pugno 
pianura montagna città 
 
poi è arrivato un aprile 
sangue di sole e di rose 
come un vulcano che esplode 
ha gridato la libertà 

*(su concessione di Edizioni Pendragon) 

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