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Città 30, si vada avanti con coraggio

La necessità di rallentare il ritmo delle nostre vite è paragonabile a quella di riavere un vero partito di Sinistra in Italia: agendo con coerenza, le persone si staccheranno dalla convinzione dell’irreversibilità di uno status quo che, per anni, ne ha modellato le coscienze e si troveranno di nuovo protagonisti, attivi, presenti, uniti in un partito o una città che torneranno a sentire come propria

di Antonella Peloso, iscritta Pd al Circolo del Pratello


Il 6 maggio scorso in occasione di MobilitArs, evento sulla mobilità urbana organizzato in Salaborsa dalla Fondazione Michele Scarponi e da Bikenomist, Andrea Colombo ha presentato la proposta di legge sulle Città 30 da lui redatta.

In collegamento Settimo Nizzi, sindaco di Olbia, prima (e unica) Città 30 in Italia, che ha illustrato ostacoli, vantaggi e criticità del percorso, mostrando foto del prima e dopo, anche a fronte degli interventi  di riqualificazione/rigenerazione di alcuni spazi urbani, primi fra tutti il porto e il lungomare. Le foto a mio parere sarebbero bastate da sole a motivare e valutare come positivo l’intervento, ma di argomenti a favore del nuovo limite dei 30 km ne sono stati illustrati molti altri:

Sulla garanzia del rispetto dei limiti di velocità, su cui si sono interrogati Giampiero Moscato (qui) e Andrea Femia (qui), Nizzi ha fatto riferimento al tempo necessario per permettere ai conducenti di «”interiorizzare” le nuove regole». Per questo motivo nel primo periodo di applicazione della normativa (circa un anno e mezzo) non sono state rilevate le infrazioni per superamento dei nuovi limiti di velocità. Con l’andar del tempo i cittadini si sono trasformati da soggetti passivi ad artefici attivi dei controlli sul rispetto delle regole, e sono cominciate e pervenire in Comune segnalazioni di violazioni del limite di velocità. Pedoni e ciclisti hanno sperimentato di persona il netto miglioramento nella fruizione del territorio urbano, interiorizzando le nuove regole e diventandone spontaneamente garanti.

In quest’ottica l’unica (piccola) osservazione di Nizzi alla proposta di legge è stata in merito all’idea di un duplice limite di velocità (30 Km nelle strade urbane del centro, 20 km orari in prossimità di scuole): «I cittadini devono avere indicazioni chiare e semplici, il cui rispetto non presenti margini di potenziale ambiguità». A Olbia, nelle ore di entrata e uscita dalle scuole, le aree adiacenti gli edifici scolastici vengono direttamente chiuse al traffico. Sullo schermo in sala sono apparsi  video di genitori che salutano con agio i loro figlioletti, scolari che si incontrano gioiosi prima e dopo la giornata scolastica. Ma su che pianeta è Olbia?

La proposta di legge che costruisce l’impianto normativo-legislativo delle Città 30 si conclude con la richiesta di inserire le norme del codice della strada nell’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole.

Ho riflettuto quasi per scherzo che il percorso di progressiva interiorizzazione di una nuova regolamentazione del traffico nei centri cittadini, che ha portato a una  lenta ma inesorabile consapevolezza degli effetti positivi sulla qualità e le opportunità di vita delle innovazioni, potrebbe per traslazione essere riferito alla formazione/riaffermazione di un nuovo partito di Sinistra in Italia, che finalmente e in modo chiaro e aperto si faccia portatore delle istanze, appunto, di Sinistra.

All’inizio si incontra la resistenza ad abbandonare un presente che vede come unica alternativa alla destra una posizione moderata, con istanze e interessi non del tutto dissimili da quelli del formale antagonista politico: «Pericolo di estremismo», «Eccessiva radicalità», «Chiusura alle forze moderate, uniche alleate affidabili» sono tra i leitmotiv più ricorrenti. Così come a Bologna, in occasione dei primi T-Days si sentiva dire: «Svuoterete il centro», «I commercianti falliranno», «È una aggressione alla libertà degli automobilisti!», «Misure connotate ideologicamente!». Poi, dopo qualche tempo, via Indipendenza, piazza Maggiore, via Rizzoli, stracolme di persone che con stupore ritrovano il gusto di vivere la città, camminare, guardarsi intorno, confrontarsi fra loro ritrovando un ritmo umano.

Che si vada avanti con coraggio, sia verso le Città 30 sia verso un nuovo grande partito di Sinistra: le persone si staccheranno dalla convinzione della irreversibilità di uno status quo che, per anni, ne ha modellato le coscienze, e si troveranno di nuovo protagonisti, attivi, presenti, uniti in un partito o una città che torneranno a sentire come propria, con un progetto di cui si faranno garanti. Ci vogliono solo un po’ di pazienza, forza e immaginazione, per non mollare.


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