Il palcoscenico di San Lazzaro riapre i battenti con una programmazione all’insegna della condivisione tra artisti e pubblico di ogni età. Esordio il 4 novembre con “Via del Popolo” di Saverio La Ruina
di Nicola Bonazzi, co-direttore artistico del Teatro dell’Argine
Realizzare una stagione teatrale significa sempre accollarsi una responsabilità: quella di donare l’emozione di un momento irripetibile, perché irripetibile è la natura stessa del teatro, che si fonda sul “qui e ora” di ogni replica: di volta in volta cambiano le condizioni date, le circostanze in cui avviene quell’esperienza magica che può avvenire solo “in presenza”.
Ecco perché il Teatro dell’Argine ha voluto intitolare alla meraviglia la programmazione 2023/2024 dell’Itc Teatro di San Lazzaro, lo spazio di cui cura la gestione. Una meraviglia che si genera appunto dalla visione (la parola affonda la propria etimologia nel verbo latino “mirari”), che alla Compagnia piace sempre declinare al plurale, ovvero nei termini di un’esperienza partecipata, così che si possa parlare piuttosto di “condivisione”. Ecco la necessità, dunque, di attivare altri percorsi che possano raccogliere gli spettatori e suscitare idee o riflessioni intorno ai temi degli spettacoli.
Punta di diamante della stagione sarà ancora l’incontro con alcuni importanti nomi del teatro italiano, che, dopo il loro spettacolo, si confronteranno sui temi da esso innescati con personalità provenienti da altri ambiti e con un gruppo di giovani dai 15 ai 25 anni. Saverio La Ruina (suo lo spettacolo Via del Popolo) incontrerà Erika Capasso, presidente della Fondazione Innovazione Urbana, sul tema memoria e comunità, Ermanna Montanari (che porta all’Itc A te come te) si confronterà con la sociologa Elena Buccoliero sul tema della violenza sulle donne, mentre Enzo Vetrano e Stefano Randisi (I Macbeth lo spettacolo all’Itc) dialogheranno con Carlo Marcello Fois sul tema dell’ossessione del male e sulle stragi.
Insieme a questi appuntamenti si riconfermano l’aperitivo con Le parole del teatro, un’occasione conviviale per dialogare di teatro tra appassionati/e, spettatori/trici, e chi spettatore non è o non è ancora, a cura di Oliviero Ponte di Pino e Giulia Alonzo di Ateatro; gli incontri post-spettacolo con le compagnie; i pranzi all’Arci San Lazzaro, dimensioni intime in cui farsi raccontare i percorsi di alcuni degli artisti e delle artiste ospiti.
Una novità della stagione di quest’anno è l’attenzione a linguaggi che provano ad aggirare la pura parola drammaturgica, attraverso tre lavori al confine tra teatro, danza e teatro visuale e di figura, spettacoli di artisti e artiste all’avanguardia nei loro rispettivi ambiti, in Italia e a livello internazionale: Untold del collettivo UnterWasser; Idem della Compagnia Abbondanza-Bertoni e Tchaïka della Compagnia Belova-Iacobelli. Tutte performance acclamate nei maggiori teatri europei.
Il pubblico ritroverà poi il consueto contenitore dedicato al panorama italiano contemporaneo, con From Syria: is this a child? (Miriam Selima Fieno e Nicola Di Chio), Solo quando lavoro sono felice (Lorenzo Maragoni e Niccolò Fettarappa), Cassandra (Elisabetta Pozzi). Altra riconferma sono gli appuntamenti di Solo all’Itc, con spettacoli in alcuni casi mai visti prima sul nostro territorio e che rappresentano anche un momento di incontro, oltre che tra gli artisti e il pubblico, anche con il popolo degli allievi e delle allieve del Teatro dell’Argine: Sid di Cubo Teatro (vincitore del premio In-Box); Cattivo, con Tommaso Banfi per la regia di Giuliana Musso; Oreste di Accademia Perduta/Società per Attori; Una fuga in Egitto di Retablo; e Medea per strada di Teatro dei Borgia.
Anche il Teatro dell’Argine presenterà la sua nuova produzione, Da grande voglio fare l’aggettivo, ulteriore tappa della collaborazione tra la Compagnia e Andrea Santonastaso: un monologo torrenziale in cui Andrea racconta di sé e della propria condizione di “figlio e nipote d’arte”.
E tuttavia, la meraviglia più potente di tutte è quella che si genera negli occhi dei bambini: per loro è pronta una stagione junior con le maggiori compagnie italiane e con spettacoli che affronteranno temi quali la fiducia in se stessi, il rapporto tra generazioni diverse, la convivenza civile, la magia del viaggio e la fiducia nei sentimenti (e anche in questo caso con una nuova produzione delle Compagnia: Gnam!, una riscrittura della fiaba popolare Zio lupo).
Insomma, non resta che attendere l’inizio della programmazione, previsto il 4 novembre con Via del Popolo di Saverio La Ruina, per “meravigliarsi” insieme agli artisti che calcheranno il palco dell’Itc Teatro.