L’uccisione del sindacalista Acli fu vicenda drammatica che segnò una divisione profonda nello schieramento antifascista della pianura bolognese, faticosamente ricomposta nel dopoguerra dal dialogo tra comunisti e democristiani, poi sfociato nel progetto Pd. Certo si tratta di archeologia politica, ma può ancora insegnarci molto
di Aldo Bacchiocchi, già dirigente politico
È ricorso il 4 novembre il 75esimo anniversario della uccisione di Giuseppe Fanin nelle campagne di San Giovanni in Persiceto.
Esponente delle Acli, Fanin fu una persona che spese la sua vita per i lavoratori, per i deboli. Furono anni terribili, di ferro e di fuoco, in specie nel Persicetano. Episodi drammatici segnarono la lotta di Resistenza al fascismo e non v’è dubbio che eccessi da condannare ci furono anche per responsabilità dei partigiani comunisti.
L’uccisione di Giuseppe Fanin fu vicenda drammatica che segnò nel profondo una divisione nello schieramento antifascista. Una divisione che a Persiceto per lungo tempo rimase in modo emblematico. Negli anni settanta però il contesto politico lentamente mutò, e a sinistra si fece strada una riflessione profonda e autocritica con riferimento agli anni “di ferro e di fuoco” che segnarono l’agone politico della “bassa” bolognese.
Me ne parlò proprio a Persiceto Enrico Bonazzi, che fu segretario del Pci negli anni durissimi del dopoguerra. Me ne parlò per informare me – che allora ero un neofita del Pci – delle vicende tormentate che però erano ormai passate. Qualche anno dopo, non ricordo la data, ci fu una formale “riconciliazione” tra Pci e Dc : si tenne un comizio con Giancarlo Pajetta per dare avvio e in qualche modo celebrare una fase politica nuova.
È più che giusto che l’ex mondo democristiano ricordi Giuseppe Fanin e il suo sacrificio estremo il quattro novembre. Ma questo ricordo, doveroso, non può non ricomprendere le vicende successive di un disgelo pur sofferto.
È a tutti gli effetti archeologia politica. Tanti anni sono passati e addirittura si arrivò, con il Pd, a un reciproco riconoscimento di valori. Anche a Persiceto e non senza difficoltà, come si è visto per esempio a livello del recente voto amministrativo. Ma a suo tempo il Pci, con Guido Fanti e poi con Nino Galetti, si misurò per dar vita a una nuova stagione politica.