Riprendiamoci in mano la libertà di ascoltare la potenza creatrice della vita

In questi momenti drammatici si scopre che la vita è un’arte che va ricreata, ogni giorno. Se si riesce a perdere la dimensione di prigionia si capisce la forza del Rinascimento

di Monia De Riva, psicologa


Arriva all’improvviso in tutta la sua drammaticità dirompente. Ti bussa alla porta quando meno te lo aspetti e d’improvviso tutti i propositi di una vita vera, basata su valori autentici, senso di elevazione, approfondimento, relazioni di fiducia, l’azione del fare per esprimere un essere e dare un contributo al mondo diventano una necessità e quindi una possibilità al tempo stesso. Il tempo riacquista spazio, come per magia.  E il pensiero quando riesce a liberarsi dai lacci costrittivi della paura si lascia guidare dalle possibilità di immaginare e creare scenari nuovi.

Cominci a toccare con mano che la vita non va da data per scontata e dai concretezza a parole che potrebbero sembrare vuote. A ricordartelo ci sono i canti degli uccelli, i colori della primavera, Madre Natura dunque, che quando spegni le notizie che invadono il mondo sembrano ricordarti che esiste ancora una speranza di rinascita. Una rinascita che passa per dare voce al nostro essere umano, e trasformarla in potenza creatrice.  Un essere umano che non è né padrone completo del suo destino, nessuno si illuderebbe, ma neanche spettatore passivo, vittima inerme. Non accetta la sconfitta, aspettando che capiti qualcosa di diverso e invece non smette di pensare a come reagire in modo vitale. E allora il pensiero, la capacità di pensare torna sul palcoscenico, mostrando la sua forza generatrice.

Il pensiero è approfondimento, è lettura, è comprensione del senso in tutte le forme artistiche più belle. È immersione nell’interiorità, radice che ci permette di elevarci. È attingere a quell’energia che fa essere la realtà diversa da una prigione. È trasformazione dell’ignoranza, (nel senso socratico del so di non sapere) in sete di conoscenza. È comprensione dello studio non per il voto, ma per dare significato all’esistenza. È Parola collegata con un’idea che acquista forza e diventa azione. È importanza dei maestri. Diviene quindi importanza dell’arte, della letteratura, della filosofia e della scienza.

Importanza dei maestri per imparare a fare nostre visioni del mondo a cui la nostra fragilità non avrebbe accesso e per leggere le lezioni del passato da riscoprire per dare vita a nuove forze creatrici oggi. Così riprendendo in mano le pagine del Decameron ritrovi “qui si odono gli uccelletti cantare” e capisci che in quelle pagine ci sei anche tu, ritrovi il senso della dimensione umana che ci accomuna, aldilà delle epoche, dei confini, dei colori della pelle. E capisci che le novelle di Boccaccio erano accesso a una rinnovata gioia di vivere. Tra le strade deserte e i campi incolti, i negozi chiusi, le novelle ti ricordavano che la vita vuole continuare, anche negli aspetti più ludici e in uno scenario molto più drammatico dei tempi odierni. E scopri che la vita è un’arte che va ricreata, ogni giorno. E la libertà di farlo è sempre presente. Impari che se si perde la dimensione di prigionia accedendo a questo sentimento di libertà si riscopre la vita. Capisci la forza propositiva che ha guidato l’epoca rinascimentale.

Una forza che supera gli estremisti, il cinismo e la rassegnazione, per ridare vigore all’altruismo, e alla solidarietà che partono dal senso di responsabilità individuale. Una unione che si può sviluppare mantenendo le distanze. Sembra una contraddizione, ma è la vita a essere contradditoria. La vita ti coglie impreparato, ma ti spinge a rigenerarti, ti fa versare lacrime di dolore e di paura, ma ti meraviglia sempre con la sua potenza rigeneratrice. È apollineo e dionisiaco insieme, come ci ricorda Nietzsche, quindi razionale, lineare, misurata, ma anche oscura, viscerale, selvaggia, indomita. L’apollineo senza il dionisiaco sarebbe come direbbero i cinesi lo yang senza lo yin.

Il sentimento della morte rende possibile il rifiorire della vita.

Ognuno di noi si senta responsabile di una rinascita possibile.


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