Chiese aperte a Pasqua, un tonfo dopo la batosta in Emilia
di Massimo Gagliardi, giornalista
Avrei voluto tacere ma non ce la faccio: questo Salvini è davvero un … Andare in chiesa per la messa di Pasqua sarebbe da criminali, oltre che da stupidi. (Post su Fb)
L’emergenza Covid non ha congelato solo le fabbriche e i ristoranti. Ha congelato anche le opposizioni. Attaccare il governo sarebbe controproducente. Avanzare proposte alternative come il governissimo o un governo di unità nazionale è stato un flop. Berlusconi si atteggia a padre (o patrigno?) della Patria e la Meloni fa qualche uscita movimentista. L’unico che proprio non ce la fa a star zitto è Salvini.
O meglio non ce la fa la Bestia. Quella che una volta era l’Invincibile macchina mediatica del leader leghista, che aveva lanciato il Capitano sulla tolda delle corvette anti-immigrati e sulla plancia del governo giallo-verde, non ne azzecca più una.
La prima grande sgrugnata l’ha presa in Emilia. Una campagna tutta condotta sul leader maximo, e che ha declassato la sua candidata a pallida comparsa, si è schiantata contro il muro del buongoverno e della sanità alla bolognese. Un tonfo pazzesco, e uso apposta un aggettivo esagerato per un ufficio stampa che dell’iperbole e dell’esagerazione ha fatto un’arma.
I filoni che la Bestia ha sfruttato a man bassa sono stati sempre due: la sicurezza e gli immigrati. Dalla scorsa estate la Bestia ha cominciato a saggiare il terzo filone, quello del rosario.
C’era da rispondere alla seguente domanda: come colpire l’elettorato cattolico-conservatore? E ancora, come sfondare al Sud dove la barriera del reddito grillino ha bloccato la discesa nordista?
Forse convinti che l’Italia abbia ancora decine di milioni di beghine ignoranti, i ragazzotti di Salvini si sono costruiti un profilo social-tradizionale che più o meno appare così: donna, anziana, magari piccolina, vestita di nero e con il rosario in mano a tutte le ore. Guarda molti tg, la D’Urso e tutti i programmi pomeridiani. Ha la pensione sociale, spesso è vedova e diffida di un Papa che a volte le sembra un po’ comunista.
Costruito l’archetipo, si va all’assalto e si cominciano a fornire pie battute al caro leader che, se deve mostrarsi aggressivo con gli stranieri, deve invece apparire comprensivo in Patria. Va in tv e le sgrana.
Sui social, i ragazzotti completano l’opera mitragliando post caricati a grani di morale. Il fuoco della polemica divampa subito, i ragazzotti sono bravissimi in questo; è il fuoco che ravviva e riscalda il Sacro cuore del Capitano, confortato nel frattempo da una sagace intervista al cardinal Ruini. Il capolavoro è compiuto.
La macchina però è onnivora. Per funzionare ha bisogno di tanta benzina. Il miglior carburante è la cronaca. Ogni giorno la si analizza con il piglio scattante del battutista. Si trova un tema e via col meme. Se ne spara uno, si saggia la reazione, si osserva il comportamento dello sciame e via col prossimo. Un post dietro l’altro e Salvini diventa il Crociato 4.0. Neanche il Bossi da Giussano aveva avuto questa idea. Geniale, no?
Eppure. Eppure col Covid tutto rallenta. E la Bestia pensa.
Il governo non possiamo attaccarlo giorno per giorno, facciamo la figura degli antinazionali. Sviati dal sindaco di Milano, abbiamo sbagliato ad agitare l’orgoglio della resistenza lombarda. “Stiamo aperti” non si è rivelato uno slogan di successo. Il governatore Fontana che non ha voluto chiudere la Bergamasca ha fatto l’errore della sua vita. Aver lasciato aperte le fabbriche a Brescia, un altro disastro.
In questo bailamme, anche la famosa beghina che la Bestia stava per conquistare ora è preoccupata per il Covid. È lei quella più minacciata dal virus, ora è distratta da altre preoccupazioni. Il rosario, però, pensa la Bestia, lo reciterà sempre di più, vero? Esce sempre meno, è bloccata nel suo tinello, ha paura.
Ideona: già che la curva dei contagi migliora, che scendiamo dal picco, spariamo sul bersaglio grosso, la Pasqua. “Aprire le chiese per la messa”, bombarda allora il Capitano con il rosario in mano. “Serve anche il buon Dio”, aggiunge molto pio, facendo finta di ignorare che in altri secoli adunanze simili provocarono stragi. Salvini se ne frega, anche se il legittimo rappresentante dell’Altissimo, che di nome fa Francesco, ha già detto no. È un comunista, chi vuoi che se lo fili. Il vero Papa è lui, è lui che dà la linea ai cattolici italiani.
La reazione sui social è immediata. Giusto, sbagliato? Basta che se ne parli. Stavolta, però, i vescovi non sono d’accordo ma i ragazzotti non si arrendono, stanno disperatamente cercando un altro Ruini che dia autorevolezza alle loro stupidaggini.
La Bestia ha di nuovo l’affanno, non le azzecca più come una volta.
“Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà “. (Matteo 6, 5-6).