Istituto Parri: quale futuro?

Dopo le nuove nomine del Consiglio direttivo, sono molte le domande sul futuro dell’Istituto Storico Parri, ma ancora troppo poche risposte. Urge chiarezza, affinché non venga disperso il lavoro trentennale dell’Istituto, divenuto oramai punto di riferimento imprescindibile per la conservazione della memoria cittadina

di Michele Pompei, cittadino


Gentile redazione di Cantiere Bologna, come molti ho letto sulla stampa locale la seguente notizia: ‘’Il Consiglio direttivo dell’Istituto Storico Parri ha nominato all’unanimità il sindaco Virginio Merola nuovo presidente dell’istituto. Nella stessa seduta è stata nominata vice presidente Anna Cocchi, attuale presidente dell’Anpi di Bologna, mentre Mariagrazia Bonzagni, capo area programmazione, controlli e statistica del Comune, ha assunto il ruolo di direttore dell’istituto’’.

Poco conta il mio personale sconcerto di fronte a questa decisione e, vi assicuro, poco conta anche il rapporto professionale e amicale che mi lega a Luca Alessandrini, che per quasi trent’anni, dalla sua fondazione al marzo scorso, ha diretto l’Istituto Storico Parri. Non ho nessun problema a dichiararlo, anzi lo faccio con sincero orgoglio.

La domanda che mi faccio e che condivido con voi è abbastanza semplice: perché?

Perché nominare come direttrice dell’Istituto la dottoressa Mariagrazia Bonzagni, che mi risulta non avere specifiche competenze in ambito storico che giustifichino l’assegnazione di un incarico di questo genere?

Il sindaco Merola, come riportato nel comunicato condiviso dalla stampa locale, ha affermato: ‘’La relazione, già vivace, dell’Istituto Storico Parri con la città e il territorio andrà ulteriormente sviluppata’’. Alla luce di questa dichiarazione, mi chiedo, vi chiedo e chiedo soprattutto al Consiglio direttivo dell’Istituto Storico Parri, cosa intende Merola con questo?

Tutto ciò, per quanto mi riguarda, non rappresenta la premessa per uno sviluppo, ma esattamente il contrario. E me ne dispiaccio, consapevole dell’importanza che questa istituzione rappresenta per il nostro tessuto culturale e di quanto il discorso intorno alla trasmissione della memoria si faccia, col fatale scorrere del tempo, sempre più urgente e delicato.

Perché alla direzione di un istituto storico non è stata nominata una figura con specifiche competenze? Perché si è scelto di nominare una dirigente del Comune, che fino ad oggi si è occupata di altro, per un incarico che richiederebbe (come qualsiasi incarico) un curriculum all’altezza del compito che dovrebbe svolgere? Premesso che ritengo assolutamente legittima la decisione di nominare un nuovo direttore, mi domando con quale logica o strategia sia stata affidata la direzione del Parri a chi, per storia professionale e formazione, sembra non aver nulla a che fare con questo ambito. 

E alla dottoressa Bonzagni chiedo con quale spirito e quali progetti si appresti a svolgere questo compito. Quali secondo lei dovrebbero essere gli elementi di continuità e quali quelli di discontinuità rispetto al passato e come intende gestire e sviluppare le attività del Parri nel corso del suo mandato. 

Io non riesco a non vedere, in questa tornata di nomine, un’operazione di incomprensibile depotenziamento e svuotamento di un’istituzione che forse avrebbe meritato diverse attenzioni, ma sono naturalmente pronto ad ascoltare con attenzione eventuali repliche e spiegazioni da parte dei diretti interessati.

Grazie per l’ospitalità.


Un pensiero riguardo “Istituto Parri: quale futuro?

  1. Solo un piccolo riferimento personale riguardo l’Istituto Parri, non entro nel merito delle nomine di questi giorni non conoscendone le ragioni ne le dinamiche citate nell’articolo.
    Ho frequentato per diversi anni alcune delle iniziative proposte dal’Istituto, in seguito ho chiesto di associarmi, avendo un trascorso nell’Istituto storico per la resistenza di Verona ed essendo qualche anno fa inscritto all’ANPI.
    Mi hanno risposto che avrebbero proposto la richiesta di associazione all’Assemblea ed in seguito al Direttore dell’Istituto. Nonostante un paio di mie richieste di aggiornamento non mi hanno mai più risposto ne contattato.
    Credo che questi Istituti, come il Parri, vitali per il nostro paese, abbiano altresì anche il dovere di aprirsi ai contributi esterni e garantire la partecipazione della cittadinanza

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