Quei valori rimangono attuali nel ricostruire un progetto culturale per la città
di Alessandro Alberani, presidente Acer
La scorsa settimana come presidente di ACER Bologna ho inaugurato insieme all’Anpi e all’Associazione Arte Città un murales nel quadrilatero dedicato ai martiri antifascisti tra le vie bolognesi, Martini, Irma Bandiera e Busacchi. Sul muro di cinta di un edificio Acer che ospita una scuola materna è stata realizzata un’opera artistica anche con il contributo dei bambini della scuola del quartiere per ricordare il sacrificio di quattro martiri della Resistenza bolognese.
In un’intervista rilasciata a Repubblica in occasione della mia disponibilità a scendere in campo per fare le Primarie di Bologna 2021 ho affermato che i valori dell’antifascismo rimangono attuali nel ricostruire un progetto culturale per la città.
Non si tratta soltanto di storia e di memoria, ma si tratta di realizzare un futuro per Bologna basato su principi cardine di libertà e democrazia che devono essere coniugati con le politiche amministrative rivolte al rispetto delle diversità, alle politiche per i più fragili, a una valorizzazione del ruolo delle donne, a una battaglia contro la demagogia e il populismo.
I dati demografici della città segnalano che avremo sempre più anziani e immigrati e che bisogna avere il coraggio di costruire politiche innovative a partire da un vero e proprio progetto di welfare. Il Covid ci ha insegnato che il cambiamento e la complessità vanno affrontati con rapidità e guardando al futuro, e che il principio dell’equità, nelle politiche amministrative sarà fondamentale.
Parlo della redistribuzione del reddito, della ricostruzione di un sistema formativo scolastico adeguato, di un sistema che leghi la formazione professionale al lavoro che parta dal merito come ci chiedono tanti giovani.
Il presidente della Repubblica Mattarella sarà a Bologna in occasione del quarantennale della strage della stazione di Bologna. Quel giorno ero presente ed ero tra i volontari che si misero in moto per collaborare nell’emergenza. Quel momento segnò la mia vita al punto che il mio impegno crebbe anche sui temi della giustizia sociale. Ma la memoria è un qualcosa di vivo, la memoria è capace di guardare non solo al passato ma anche al futuro, la memoria ci impegna in processi educativi verso i più giovani a partire anche dai valori dell’antifascismo, quali: il valore della democrazia, dell’uguaglianza della libertà e del rispetto dell’altro.
La nostra Bologna deve partire proprio da qua.