Il pilota che ha fatto sognare gli amanti delle quattro ruote, diventando un mito negli Usa, il 19 giugno ebbe il terribile incidente che sconvolse per la seconda volta la sua vita. Dopo il primo, in Germania, spiegò a tutti che il vero obiettivo non è la meta ma il viaggio che si fa e che chiunque è abile per quello che sa fare. Atleta, campione, uomo di mondo, è rimasto sempre bolognese di Castel Maggiore. Dai mo’ allora Alex, torna a scherzare
di Luca Corsolini, giornalista
Che data è il 19 agosto in questa strana estate? Partenze e arrivi si incrociano in quella sala d’attesa che è diventata la nostra vita collettiva: le vacanze di chi ci è andato, le giornate lunghe di chi è rimasto in città, la scuola che deve ricominciare, lo sport che ha mandato le squadre in montagna per farci continuare l’allenamento meno appassionante, quello alle porte chiuse…
Ma il 19 agosto sono anche, verrebbe da dire che sono soprattutto, due mesi dal giorno in cui Alex Zanardi, “òn de neuter”, senza retorica uno dei migliori di noi altri, uno che continua a professarsi di Castel Maggiore anche adesso che vive tra Padova, la Toscana e il mondo, ha avuto un incidente che ha riguardato e riguarda anche noi: orfani di notizie, orfani di una presenza che capiamo adesso quanto ci manca.
Ovvio, doveroso, prima ancora sincero il tifo per Alex, ancora ricoverato al San Raffaele a Milano. Ma il tifo non riguarda l’ex pilota, e nemmeno l’atleta paralimpico che ci ha insegnato a guardare con più attenzione, e più rispetto, ai disabili, alle carrozzine, a un mondo che una volta, e nemmeno tanti anni fa, si voleva tenere nascosto quasi fosse un’offesa subita mentre era un’offesa rivolta. Ecco la lezione di Alex, oltre tutto impartita sempre col sorriso, mai con arroganza: pensare che qualcuno sia disabile per quel che non può fare, mentre siamo tutti, nessuno escluso, abili per quello che sappiamo fare.
Alex non si è risparmiato niente nella sua seconda vita, dalla handbike al triathlon, alla tv, alla pubblicità, in realtà per regalarci un insegnamento: bisogna sapersi divertire, seriamente. Bisogna provare e non rinunciare perché il viaggio, anche le piccole gioie, vale più della meta, il grande traguardo a cui pensiamo tutti, senza capire che è alla nostra portata.
Oggi, 19 agosto, in questa strana estate, ci piace pescare dall’album dei ricordi quel Motor Show a cui Zanardi partecipò dopo il suo incidente in Germania. Era a casa sua, perché era a Bologna e tra i Caschi d’oro, chi più di lui? C’era gente che lo guardava con commiserazione, affetto certo, ma condizionato. E lui si inventò la battuta perfetta da cinno: “Sono così emozionato che mi tremano le gambe”, disse facendo ridere tutti. Dai mo’ allora Alex: dilla di nuovo quella battuta, che noi vogliamo ridere con te.
Photo credits: Arianta (CC BY-NC 2.0)