Conti: Bologna deve accelerare sull’innovazione

E sulle elezioni comunali del 2021 aggiunge: Spero che ci si concentri sul programma più che sui ‘profili bastardi’

di Barbara Beghelli, giornalista


Intercettiamo Isabella Conti, lady 80%, alla seconda edizione della Scuola di Formazione politica di Italia Viva e Renew Europe di Castrocaro. “Penso positivo”, esordisce la sindaca sanlazzarese, “merito dei giovani”, questi 250 studenti tra i 16 e i 28 anni, metà femmine e metà maschi, che da grandi vorrebbero fare i politici. Da grandi, non da vecchi. Non a caso molti di loro sono direttamente impegnati alle Regionali.

Parità di genere assicurata in Italia viva?

“Quando ci sono problemi li affrontiamo insieme con le altre colleghe, personalmente ho sempre agito così, anche prima di IV. Nella mia esperienza, però, è sempre accaduto che le donne tendano ad essere parte di una corrente guidata da un uomo. E a dire il vero nessuna politica che ricordi ha avuto il traino per coinvolgere altri e se lo spazio non te lo prendi, non te lo danno. In ogni caso se una crede veramente in quello che fa, può tracciare dei percorsi e avere una visione completa di che fare”.

Per le donne è ancora difficile emergere in politica?

“Come ci sono dei giovani-vecchi, così esistono donne che stanno bene dove stanno senza voler avere maggiori responsabilità. Perché, sia ben chiaro, la politica implica un carico totalizzante. E se non c’è un compagno evoluto, è chiaro che diventa tutto più complicato”.

Oltre al compagno evoluto servono le politiche di welfare. Che spesso latitano, nidi gratuiti a parte come nel caso del suo comune.

“Per garantire parità serve indubbiamente il congedo parentale maschile pari a quello femminile. Quello che manca sono le politiche familiari innovative, per il resto posso confermare che il mio Comune sta andando molto bene coi nidi gratuiti, già da un anno, e questa è la rappresentazione concreta che dà soluzioni a vari mondi. Per questo devo ringraziare anche la Regione, che ha fatto molto per agevolarci, peraltro rivendico la qualità altissima delle nostre strutture e il fatto che il nido è scuola, una agenzia formativa dove si acquisiscono nuove attività e in cui le provenienze familiari più diverse si intrecciano: perché tutti hanno diritto in egual maniera”.

I sanlazzaresi l’hanno votata quasi all’unanimità, ma lei non ha mai pensato di fare la sindaca di Bologna?

“Io ho preso un impegno con la mia terra e non la abbandono. Non sarebbe etico. Penso anche che ogni cosa deve avvenire a suo tempo. Ora devo terminare il nuovo campus progettato da Cucinella, e completare e fare tante altre cose. Ho un approccio materno con i miei luoghi, nasco madre, quindi non abbandono San Lazzaro. Per il resto spero che ci si concentri sul programma più che sui ‘profili bastardi’, perché Bologna più che altro ha bisogno di spingere l’acceleratore sull’innovazione, il lavoro, la cultura, affinché ci portino a competere a livello mondiale. Come sarà Bologna nel 2040? Come vorremmo che fosse? Queste sono le domande da porsi. La gerarchia dei valori e di visione futura è fondamentale, la può dare un uomo anziano come una giovane donna, non ne faccio certo una questione d’età”.

Parliamo di referendum. Sì o no?

“Io voto no. Sono sulla stessa posizione di Romano Prodi e sono convinta che non si possa parlare di riforma tramite questo referendum. La politica è una cosa seria, fare il parlamentare è un lavoro onorevole e io, come milioni di altri italiani, pretendo di essere rappresentata da persone all’altezza. Tutte questioni che non si risolvono nel quesito referendario del 20 settembre. Va bene sburocratizzare ma quello che serve è una riforma vera”.

Qualche anno fa dichiarò che nel PD si sentì sola, Renzi a parte.

“È così”.

È pentita di avere lasciato il Partitone?

“No, perché condivido una spinta riformista che dia un contributo a tutto il centrosinistra”.

Ma se Bonaccini diventasse Segretario, tornerebbe?

“Stefano ha il talento, la visione e le capacità umane per svolgere quel ruolo, dico solo questo”.

Le piace Calenda insieme con la sua Azione?

“Anche lì c’è una vocazione riformista che può servire al centrosinistra”.

Il suo messaggio alle ragazze che sognano di fare il suo mestiere.

“La politica ha tanto bisogno di tutte le loro qualità e del loro senso di responsabilità, tipicamente femminili, che devono impiegare per l’emancipazione, quindi avanti tutta. Ah, non dimenticate di studiare, studiare, studiare. E naturalmente fare squadra”.


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