Il partito è il dito, il civismo è la luna

Il nostro anonimo collaboratore ritorna per commentare le parole di Virginio Merola: «Se volessimo fare anche a Bologna, come va di moda adesso, liste civiche a tavolino pescando tra i soliti noti questa sarebbe una pura smentita del civismo. Punto. Dove sono le associazioni, i comitati di quartiere, le forze del terzo settore? È qui che bisogna scuotere per raccogliere i frutti nel cesto del civismo. Il resto è finzione, travestimento»

di Vecchio Bastardo


Dopo le regionali abbiamo registrato che esistono tanti modi per compilare il vademecum inaugurato da Stefano Bonaccini con il suo libro “La destra si può battere”. Quello tardo populista alla Emiliano, quello classico progressista alla Giani, quello crozziano monarchico alla De Luca. In realtà, il tratto comune decisivo (come per la vittoria di Bonaccini) è stato il ruolo del Pd unito al tratto personale dei candidati presidente. 

No partito? No presidente. Il resto sono chiacchiere. 

E allora perché il sindaco propone la lista unica? Si può guardare alla proposta di Merola da due lati: sia dalla parte del dito che indica la luna, sia guardando alla luna stessa. E allora: se riconosciamo nel partito il tratto comune che, almeno nei casi citati di questi giorni, ha portato alla vittoria del centrosinistra, il dito l’abbiamo sistemato. La luna a cui guardare, l’altro elemento che chiede di trovare identità e valore, è il civismo. Cosa dobbiamo cercare o riconoscere nel civismo? Se volessimo fare anche a Bologna, come va di moda adesso, liste civiche a tavolino pescando tra i soliti noti questa sarebbe una pura smentita del civismo. Punto. Dove sono le associazioni, i comitati di quartiere, le forze del terzo settore? È qui che bisogna scuotere per raccogliere i frutti nel cesto del civismo. Il resto è finzione, travestimento.

“Se non riesci a pensare in modo ordinato, prova con il caos”

Penso che Merola si stia divertendo molto.


Rispondi