Una strada larga per il Centro sinistra

L’esperienza politica attiva di Amelia Frascaroli con il prossimo anno finirà, ma rimane aperta la questione che riguarda l’impegno delle donne in politica, che anche questa volta potrebbero fare la differenza. Su questo fronte ci sono prospettive interessanti: Emily Clancy per Coalizione Civica e Elly Schlein per Coraggiosa. Entrambe erano contrarie cinque anni fa ad un sostegno al PD e a Merola. E ora?

di Ambrogio Dionigi, avvocato


Lo stile ruspante del Sindaco Merola ci ha abituato ad uscite inaspettate, alcune anche simpatiche. La proposta di una “Coalizione Civica” che fagociti il simbolo del PD si ascrive, decisamente, tra queste. Eppure è stato aperto un dibattito su cui vale la pena sostare. Lo ha già detto Romano Prodi, ma ripetiamolo un’altra volta: il confronto di idee fatto senza premure, è l’unico modo per dare centralità alle idee ed è l’unico modo veramente genuino con cui verificare – fuori da Facebook – se esiste una colazione di centro sinistra a supporto di un candidato.

Uno stile franco e aperto è stato alla base di pagine felici della nostra politica locale. Provo a scorrerle rapidamente. L’esperienza di Amelia Frascaroli nel 2011 – che a suo tempo ebbi la possibilità di coordinare assieme ad altri amici – fruttò uno straordinario 10% alle elezioni amministrative e la vittoria al primo turno di Merola. Nel 2016 Città comune con Amelia (che prese solo il 3% ) non garantì a Merola l’elezione al primo turno, ma fece del Sindaco un capo di una coalizione. Della mancata vittoria al primo turno fu concausa anche la nascita di Coalizione Civica che allo stesso giro elettorale prese il 7% e due consiglieri di opposizione. Sarà un caso: ma 7+ 3 fa 10, è quel 10% della lista Frascaroli che valse a Merola la bella vittoria del 2011? Da ultimo, per completezza, va citata la novità di Coraggiosa emersa alle ultime regionali con a capo Elly Schlein (3,7% dato regionale, 6% sull’area metropolitana): quattro anni fa anche Elly aveva sostenuto Coalizione Civica, oggi governa insieme al PD, e credo che sia semplicemente logico oltre che un bene.

Quindi? Quindi il prossimo candidato sindaco del Centro sinistra – che speriamo passi dalle primarie e non sia il frutto degli accordi dei maggiorenti locali – deve tenere a mente tutto il lavoro pregresso, e riflettere su alcune semplici cose:

1. C’è necessità che il PD corra con il proprio simbolo. La differenza non passa dall’uso o meno dell’effigie PD, da cui peraltro non si può prescindere come ci confermano tutte le recenti tornate elettorali. Semmai il valore aggiunto indispensabile è rappresentato dalla qualità dei candidati al Consiglio Comunale che, se non saranno i soliti emissari di capi bastone locale, potranno prendere voti fuori dal bacino tradizionale del PD e spingere il candidato sindaco ad una vittoria al primo turno.

2. La proposta di Merola ha l’aria di un paradosso perché priva di radicamento , egli in questi anni non si è certo sforzato di consolidare una coalizione di governo; lo ammetto con dispiacere perché è a quell’idea che avevo lavorato al suo fianco anche nel corso dell’ultima campagna elettorale. Pertanto chi sta impostando la propria proposta politica, penso in particolare a Matteo Lepore, deve cercare una relazione con il mondo dell’associazionismo, del non profit, e dei vari mondi che si rendono disponibili a contribuire ad un disegno comune di città che sia libero e svincolato da accordi e premi politici definiti a tavolino. Il dibattito con questi mondi deve essere aperto, pubblico e accessibile a tutti. In questo senso l’iniziativa di Coalizione civica “Metropolis Bologna 2030” è una delle possibili occasioni che si possono cogliere per tenere vivo un dialogo che mi sembra stia nascendo e che ha stimolato in questi giorni anche Rossella Vigneri di Arci.

3. Bisogna essere e rendersi credibili. A chi mi ha interpellato in questi mesi esprimendo il suo desiderio di volersi candidare e quindi chiedendo un sostegno di quel mondo che in modo diverso ha sostenuto nel tempo Amelia Frascaroli, mi sono permesso di dare un solo vero consiglio: siate semplici, diretti e credibili. Siatelo anche tramite le persone che vi metterete attorno e che in qualche modo “diranno di voi” alla città. La campagna elettorale non è solo il momento dei “sì”, è anche quello dei “no”. No a persone e intenzioni non all’altezza della sfida.

Una considerazione finale: l’esperienza politica (solo quella attiva si intende!) di Amelia Frascaroli, con il prossimo anno, finirà, lasciandoci due piste di ragionamento. La prima: Amelia come è venuta, se ne va (“c’è un tempo per ogni cosa”, si direbbe in Quelet) e questo è l’indice di una libertà che penso sia da ammirare. La seconda questione riguarda proprio l’impegno delle donne in politica che anche questa volta potrebbero fare la differenza. Su questo fronte ci sono prospettive interessanti: Emily Clancy per Coalizione Civica e Elly Schlein per Coraggiosa. Entrambe erano contrarie cinque anni fa ad un sostegno al PD e a Merola. E ora?

Elly ed Emily hanno storie e profili diversi, non vanno confuse l’una con l’altra (anche se i loro nomi potrebbero far cadere in errore!), ma penso che possano e forse “debbano” dirci cosa stanno pensando per Bologna, perché quello che rappresentano assieme aggiunto a ciò che oggi cerca ancora una rappresentanza potrebbe dar vita ad una coalizione. Non sappiamo se del 10% e non sappiamo neppure se il 10% sarà sufficiente.


Rispondi